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16 Febbraio 2025

Bentu Luna: vecchie vigne e Cannonau in purezza per gli inediti Be Luna e Susu

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Bentu Luna, il progetto enologico di Gabriele Moratti in Sardegna, presenta sul mercato due nuovi vini espressione dell’annata 2019: Be Luna, rosso di Sardegna da varietà autoctone, e Susu da uve Cannonau. Le neonate etichette affiancano Mari e il Tre Bicchieri del Gambero Rosso Sobi – Mandrolisai DOC e rosso di Sardegna lanciati lo scorso marzo – nell’interpretazione che l’azienda fa del territorio e dell’antica cultura contadina di cui è custode.

Le uve da cui ha origine Be Luna sono raccolte in una vigna piantata nel 1905 nel comune di Atzara (Nuoro). In essa coesistono diverse varietà di Muristellu (Bovale sardo), Monica e Cannonau in percentuale variabile, dando vita al vino di Bentu Luna che più di tutti testimonia un concetto archetipico di biodiversità, ereditato da una cultura viticola millenaria rimasta pressoché invariata.

I grappoli di Cannonau con cui è prodotto Susu, invece, maturano in un vigneto monocultivar di Neoneli (Oristano), comune in cui ha sede la cantina. Il Cannonau rivela uno spettro olfattivo speziato, vivacizzato da una nota di pepe che dialoga con frutti scuri maturi.

“Il risultato è al di fuori degli schemi conosciuti per la Sardegna – spiega Gian Matteo Baldi, AD di Bentu Luna – Siamo di fronte a vini molto eleganti, con grande piacevolezza di beva, poca rilevanza dell’alcool al gusto, agili ma con una grandissima profondità e persistenza”. Nasce un racconto audace e sincero, che ripropone in chiave contemporanea vini dalla storia secolare, con profili organolettici in grado di restituire i gusti e gli aromi del Mediterraneo.

“La valorizzazione delle uve ottenute da queste vecchie vigne passa attraverso l’infusione goccia a goccia del loro succo – continua Baldi – Il vino che otteniamo non viene poi ‘accomodato’ con prodotti enologici, filtrato o modificato, e le materie scelte per accoglierlo sono calde: cemento, terracotta, legno. Il ruolo di quest’ultimo, in particolare, è funzionale alla crescita naturale dei vini, non dev’essere invasivo o prevaricante. Ciascuna scelta è studiata per ritrovare nel calice l’originale e autentica espressione delle uve”.

Tutti i vini prevedono una vinificazione di chicchi o grappoli interi e una fermentazione spontanea, con pied de cuve altamente selezionato, in vasche di cemento da 20 hl. Il processo dura circa tre settimane, con leggere follature manuali al termine della seconda. Be Luna e Susu affinano quindi in barriques di rovere di secondo passaggio per otto mesi, periodo durante il quale si attiva la fermentazione malolattica e vengono effettuati leggeri bâtonnage.

Be Luna e Susu sono stati imbottigliati a settembre 2020, con una produzione rispettivamente di 1300 e 1500 bottiglie, in vendita esclusivamente nel canale Ho.Re.Ca.

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