Nals Margreid torna a raccontare la propria identità attraverso due serate dedicate ai grandi bianchi di montagna. Un doppio appuntamento che si trasforma in un percorso tra tempo, altitudini, suoli e stili, alla scoperta dell’anima più autentica dell’azienda. Il direttore Gottfried Pollinger invita esperti, appassionati e professionisti a esplorare come il dialogo tra tradizione e visione contemporanea si traduca in vini capaci di esprimere luce, profondità e complessità del territorio. A guidare entrambe le masterclass sarà Cristina Mercuri DipWSET, Wine Educator, Wine Editor di Forbes e Candidata Master of Wine, che accompagnerà il pubblico in un viaggio di scoperta e confronto attraverso le interpretazioni più iconiche della cantina.
Venerdì 7 novembre – Masterclass “Nama, verticale di sei annate”
La prima serata sarà dedicata al vino simbolo della ricerca e della visione di Nals Margreid: NAMA. La degustazione, condotta da Harald Schraffl, enologo della cantina, insieme a Cristina Mercuri, guiderà i partecipanti in un percorso sensoriale attraverso le annate 2016, 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022. Nato inizialmente come cuvée bianca composta da Chardonnay, Pinot Bianco e Sauvignon Blanc, NAMA si è evoluto nel tempo fino a diventare un 100% Chardonnay proveniente da un singolo vigneto, espressione autentica della montagna altoatesina. Ogni annata racconta una sfumatura diversa: l’equilibrio del 2016, la struttura del 2018, la freschezza e verticalità del 2019, l’armonia del 2020, la tensione acida del 2021 e l’intensità minerale del 2022, un vino che riflette l’idea di creare un grande bianco italiano capace di competere con le migliori espressioni internazionali.
«La nostra ambizione con NAMA è quella di dare voce alla montagna e alla profondità dei suoli dell’Alto Adige» spiega Harald Schraffl. «È un vino che parla di eleganza e identità, ma anche di aspirazione e desiderio di distinguersi». Cristina Mercuri accompagnerà il pubblico in un dialogo dinamico con l’enologo, per esplorare la luminosità dei vini altoatesini e il significato dell’evoluzione nel tempo attraverso il racconto del terroir.
Sabato 8 novembre – Masterclass “Verticale Sirmian Pinot Bianco, Baron Salvadori Chardonnay e Nama 2022. un confronto tra vitigno autoctono e internazionale”
La seconda serata sarà dedicata a un confronto tra due interpretazioni emblematiche di Nals Margreid: il Sirmian Pinot Bianco, simbolo del territorio e della tradizione di Nalles, e il Baron Salvadori Chardonnay Riserva, massima espressione dello stile internazionale di Magrè. In degustazione cinque annate di Sirmian Pinot Bianco – 2008, 2015, 2018, 2021 e 2022 – e cinque annate di Baron Salvadori Chardonnay – 2011, 2014, 2016, 2020 e 2023 – per concludere con NAMA 2022, che si pone come sintesi ideale tra tradizione e ambizione.
Sirmian, con i suoi vigneti situati a 700 metri di altitudine, è da sempre considerato un emblema del Pinot Bianco altoatesino, capace di coniugare tensione, freschezza e profondità minerale. Baron Salvadori, prodotto nei cru storici di Magrè a 250 metri sul livello del mare, rappresenta invece lo stile più internazionale della cantina, con una raffinata eleganza e un equilibrio perfetto tra struttura e rotondità.
Al termine della masterclass comparativa, l’azienda ospiterà il tradizionale evento “Welcome to Nals Margreid – Nals Margreid’s Friends”, un incontro ormai consueto che riunisce alcuni tra i produttori di vino più rappresentativi d’Italia: Donnafugata, Duemani, Berlucchi, Mazzei, Tenute Bosco, Monteverro, Masciarelli, Argiano e Tua Rita. Una serata di confronto e condivisione, dove la convivialità diventa linguaggio comune e il vino il filo conduttore di un dialogo aperto tra esperienze, territori e visioni. Un momento per celebrare la bellezza, il piacere dello stare insieme e lo spirito autentico che anima il mondo del vino.
Dalle vette di Sirmian alle pendici di Magrè, Nals Margreid costruisce un dialogo coerente e identitario, dove ogni vino diventa interpretazione di un’altitudine, di un clima e di un tempo. Due giornate per celebrare la continuità tra passato e futuro, tra radici e aspirazione, confermando il ruolo dell’azienda tra i protagonisti dell’enologia italiana contemporanea.

