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16 Febbraio 2025

Vino, Consorzio Asti DOCG: al via oggi la vendemmia per la denominazione più estesa del Piemonte

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Qualità nel complesso ottima con rese in linea con gli anni precedenti. Sono queste le previsioni per la vendemmia 2023 dell’Asti Docg, con la raccolta al via oggi dall’acquese seguita nei prossimi giorni dalle zone a maturazione precoce di media collina, per poi estendersi a quelle intermedie a fine mese e chiudersi a settembre in alta collina. Secondo le elaborazioni dell’omonimo consorzio di tutela, attualmente le uve Moscato bianco si presentano in buone condizioni fitosanitarie con una pressione contenuta degli agenti patogeni quali peronospora e oidio che non ha particolarmente influito sul livello produttivo. Sul fronte quantitativo la produzione dovrebbe attestarsi intorno al milione di quintali (circa 750mila hl), un valore simile a quello raggiunto negli anni precedenti per un corrispettivo di circa cento milioni di bottiglie.

Per il vicepresidente del Consorzio Asti Docg, Stefano Ricagno: “Il 2023 è stato un anno complesso dal punto di vista metereologico, caratterizzato da periodi di caldo estremo e prolungata siccità alternati a fenomeni avversi come le grandinate di luglio e di agosto che hanno per fortuna colpito solo marginalmente la denominazione. Una complessità a cui però imprese e produttori hanno fatto fronte con tecniche sempre più raffinate che hanno contribuito a fronteggiare nel migliore dei modi le avversità del clima. Il potenziale produttivo resta in linea con gli scorsi anni con l’allegagione proceduta regolarmente tranne in pochi casi estremi dove lo stress idrico e il calo termico legato alle piogge di maggio e giugno si è fatto sentire”.

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