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17 Febbraio 2025

Mandrarossa Zibibbo Costadune 2018: i profumi e i colori di Sicilia

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Prodotto da uve 100% Zibibbo, l’etichetta verde della linea Costadune esprime l’anima più affascinante ed esotica della Sicilia. I vigneti si estendono a ridosso della costa sud Occidentale dell’isola. Qui l’esposizione a pieno sud e i suoli calcarei si uniscono alle brezze del mare generando il luogo ideale per lo sviluppo di questa antica uva autoctona.

I grappoli vendemmiati a mano nella seconda decade di settembre vengono sottoposti al processo di criomacerazione per far sì che possano essere estratti gli aromi primari dell’uva. Segue una fermentazione di 30 giorni in vasche di acciaio e un affinamento di tre mesi sui lieviti e tre in bottiglia. Nasce così un vino che è un ritratto di Sicilia. Luminoso ed elegante alla vista, con riflessi color oro.

Il naso è intenso e aromatico, caratterizzato da un bouquet ricco e profondo, in cui si riconoscono sentori di zagare, di agrumi e di pesca bianca. L’assaggio segue la strada tracciata dal naso, rivelandosi fresco ed equilibrato allo stesso tempo, infine lungo nella persistenza

L’annata 2018

La 2018 è già stata presentata come l’annata dell’equilibrio. Un’indicazione confermata sotto tutti i profili di analisi: meteo-climatici, produttivi e qualitativi. Nonostante le temperature elevate che hanno caratterizzato la stagione estiva, la felice posizione dell’isola al centro del Mediterraneo ha fatto si che le viti potessero beneficiare delle precipitazioni estive accumulando preziose riserve idriche.

Inoltre la dilatazione dei tempi di raccolta ha permesso una maturazione più lenta e un accumulo zuccherino più contenuto. Le temperature fresche che hanno accompagnato la vendemmia hanno contribuito a preservare aromi e acidità nelle uve a bacca bianca

Il vitigno zibibbo

Lo Zibibbo, o Moscato di Alessandria, è una varietà aromatica a bacca bianca autoctona della Sicilia. Di origine egiziana, venne portata in Sicilia e sulle coste del Mediterraneo in primis dai Fenici e in seguito dai Romani che contribuirono significativamente alla sua diffusione. Questa varietà ha infatti trovato nei caldi climi mediterranei il luogo ideale per il suo sviluppo.

Si presenta con grappoli di grandi dimensioni e acini tondi, con buccia ben spessa di colore verde dorato. La polpa è consistente, fragrante e dolce. Storicamente coltivata su estese superfici, oggi ha trovato nella produzione di vini secchi e passiti la sua vocazione ideale. Per la sua aromaticità è nota come una tra le migliori uve da appassimento.

Lo zibibbo dà vita a vini straordinariamente ricchi, di colore dorato, con un’affascinante  gamma olfattiva che spazia dalle albicocche al miele, ai fiori specialmente quelli di acacia e arancio. Strutturati al palato, i vini che ne derivano  si distinguono per un piacevolissimo equilibrio tra corpo, morbidezza, sapidità e acidità.

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