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5 Dicembre 2025

Cantina di Venosa vola in Cina per aprire nuovi mercati

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Il nuovo piano di ampliamento e potenziamento dell’export di Cantina di Venosa comincia dalla Cina con i primi accordi commerciali per un avvio del 2026 all’insegna dell’allargamento dei mercati. La cooperativa lucana, azienda vitivinicola leader in Basilicata (350 soci, 800 ettari, 2,2 milioni di bottiglie) è oggi presente su dieci mercati, dal nord Europa al Canada e agli Usa, con una quota di appena 220mila bottiglie (10%, di cui il 60% in Europa). E adesso si appresta a entrare nell’undicesimo, un mercato complesso come quello cinese ma dalle potenzialità enormi.

“In questi anni abbiamo spinto molto sulla qualità e la sostenibilità, radicandoci bene in Italia, a partire dalla nostra regione, ma adesso i tempi sono maturi per guardare a nuovi orizzonti e rafforzare la nostra presenza all’estero, anche attraverso nuovi mercati come la Cina – afferma il direttore commerciale di Cantina di Venosa, Antonio Teora -. Una bella e interessante novità con l’obiettivo di esportare soltanto la nostra produzione di punta, per intenditori, amanti dell’Italia e con una alta capacità di spesa”.

“Oltre a promuovere il vino il nostro impegno è di innovare e migliorare costantemente la produzione anche in un’ottica di sostenibilità, perché il mercato cambia in fretta e anche nei Paesi asiatici comincia finalmente a svilupparsi una sensibilità su questi temi – aggiunge il presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo –. Nell’incertezza del contesto generale la Cina rimane il mercato con il potenziale maggiore e più interessante”. 

Al QWine e ai road show organizzati da Wine Channel a Qingtian, Shenzen e Chengdu, importanti snodi logistici per il vino, Cantina di Venosa era presente con il Carato Venusio Aglianico del Vulture Docg.

Il programma di espansione sui mercati esteri viaggia di pari passo con un progetto interno di ampliamento della struttura aziendale, con un occhio anche allo sviluppo dell’enoturismo. A Venosa sono infatti in fase di completamento i lavori di riprogettazione funzionale degli spazi. Tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027 verrà inaugurata una nuova ala di 1.100 mq, parzialmente interrata e interamente dedicata all’accoglienza enoturistica, consumer e business.  

La nuova struttura collegherà fisicamente – e idealmente – i due impianti storici di produzione, magazzino e servizi, già recentemente riorganizzati e rinnovati: la cantina della fondazione, del ‘57, e la struttura realizzata all’indomani del terremoto del 1980. Il progetto prevede un investimento di 3,4 milioni di euro, di cui 1,25 milioni finanziati con fondi del Pnrr. La quota rimanente verrà ripagata attraverso un forte incremento di vendite dirette, visite in cantina e meeting aziendali.

Oggi lo spaccio aziendale, un’area semplice ma accogliente, genera una quota di fatturato annuo di circa 700.000 € con le sole vendite dirette. Con la nuova struttura – che includerà una scenografica sala meeting, 150 mq di spazi degustazione, una piccola cucina e una terrazza di 400 mq – è previsto almeno il raddoppio del fatturato già il primo anno e la copertura dell’investimento in 6-7 anni. Saranno assunte 6 persone dedicate all’accoglienza multilingue. La superficie occupata da Cantina di Venosa con le due strutture operative ammonta a 3.500 mq; la nuova ala di accoglienza enoturistica aggiunge 1.100 mq di spazio calpestabile su due livelli. Dal punto di vista produttivo l’impegno di Cantina di Venosa è di arrivare nei prossimi anni a incrementare ulteriormente l’imbottigliato, che attualmente ammonta a 2,2 milioni di bottiglie, ma con un potenziale di 5 milioni. Negli ultimi cinque anni la cooperativa lucana (800 ettari, 350 soci viticoltori) ha visto crescere l’imbottigliato del 169%.

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