C’è un segnale che vale più delle parole: il Castello di Felino gremito, oltre cento presenze tra produttori, istituzioni, tecnici ed esponenti del mondo agroalimentare. Gli Stati Generali della DOC Colli di Parma, promossi dal Consorzio Tutela Vini DOP Colli di Parma con il contributo del MASAF, hanno segnato un passaggio importante in un momento in cui il futuro del vino parmense sta assumendo una centralità sempre più evidente per il territorio.
L’apertura del convegno – tenutosi venerdì 14 novembre – affidata al Presidente Tommaso Moroni Zucchi, ha definito da subito l’orizzonte della giornata: superare la frammentazione del passato per costruire una visione condivisa, fondata su identità, territorio e capacità di innovare. Un messaggio raccolto anche dalla politica, presente attraverso il contributo video del Ministro Francesco Lollobrigida e gli interventi dell’On. Fabio Pietrella e dell’Assessore regionale Alessio Mammi, che hanno ribadito il ruolo strategico delle denominazioni come presidio culturale ed economico dei territori.
Il confronto che ha animato l’incontro – arricchito dagli interventi di Vittorio Dall’Aglio e Lorenzo Tersi sulla lettura dei mercati, di Giovanni Lamoretti e dell’enologo Martin Zejfart sull’identità produttiva, e dalle riflessioni di Nicola Bertinelli, Stefano Quaglierini e della testimonianza video di Roberta Garibaldi sul rapporto tra vino, gastronomia e accoglienza – ha restituito una fotografia chiara delle opportunità che attendono il comparto.
È emersa la possibilità concreta di crescita nel segmento dei vini frizzanti e spumanti, sostenuta dalle previsioni positive del mercato globale fino al 2031; è stato ribadito il valore del disciplinare non come semplice apparato normativo, ma come strumento identitario capace di indirizzare le scelte produttive; si è rafforzata la consapevolezza che la Malvasia DOC Colli di Parma, vitigno bandiera del territorio, rappresenti una leva cruciale per intercettare le preferenze dei consumatori più giovani.
Quanto al rapporto tra produzione vitivinicola, cultura alimentare e attrattività del territorio la provincia di Parma – con la sua filiera agroalimentare d’eccellenza, i borghi, i castelli e i prodotti DOP – possiede un potenziale riconosciuto a livello internazionale. Dai dati discussi emerge che un turista straniero su tre sceglie l’Italia per motivazioni enogastronomiche, un trend che conferma quanto la DOC Colli di Parma possa giocare un ruolo determinante nella narrazione della Food Valley.
Ne è nato un mosaico ricco e articolato, che mostra come la crescita della denominazione passi da una strategia unitaria fondata su qualità, sostenibilità, trasparenza e capacità di raccontarsi.
“Portiamo a casa una consapevolezza nuova – ha dichiarato il Presidente Moroni Zucchi – i vini di Parma non sono soltanto un prodotto, ma un linguaggio del territorio, una responsabilità condivisa e un’opportunità concreta di sviluppo.” La giornata di Felino ha evidenziato un settore maturo, capace di confrontarsi con realismo e ambizione, pronto a superare divisioni storiche per costruire un modello competitivo moderno e coerente.
Più che un traguardo, gli Stati Generali si sono rivelati un punto di ripartenza, la testimonianza di una comunità che sceglie di avanzare compatta per dare ai Colli di Parma la visibilità e il futuro che meritano.
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