In un momento in cui il mondo del vino sta vivendo una fase di profonda trasformazione – tra cambiamento climatico, contrazione dei consumi, aumento dei costi di produzione e progressivo abbandono della superficie coltivata – la Fiera dei Vini di Piacenza Expo si conferma non solo come appuntamento fieristico, ma come spazio di riflessione collettiva sul futuro del settore.
Dopo tre edizioni nella sua nuova veste, Fiera dei Vini ha dimostrato di poter svolgere il ruolo di “laboratorio” a cielo coperto: un luogo in cui produttori, operatori, appassionati, istituzioni e mondo della formazione si incontrano per interrogarsi su come continuare a generare valore nel rispetto della terra e delle comunità che la vivono. Le presenze registrate da oltre 50 province italiane confermano l’interesse nazionale verso un format che mette al centro qualità, sostenibilità e relazioni dirette tra vignaioli e pubblico.
Aprire l’edizione 2025 con la masterclass Il vino e la terra, storie di cura, custodia ed equilibrio, condotta da Luigi Fenoglio, direttore della Tenuta di Forci (Lucca), ha rappresentato una scelta di campo chiara: ricordare che alla base di ogni calice c’è un suolo da conoscere, proteggere e lavorare. Il messaggio emerso è forte: in Italia si sta assistendo a un preoccupante abbandono della superficie coltivata, in particolare nelle aree più fragili e vocate, dove il presidio agricolo è anche paesaggistico e culturale. Parlare di vino oggi significa inevitabilmente parlare del destino di questi territori. In questo quadro, le isole tematiche dedicate al biologico e alle produzioni naturali così come la presenza di piccoli produttori che hanno scelto percorsi di agricoltura sostenibile diventano non solo un contenuto espositivo, ma un segnale concreto di come la filiera stia cercando nuove strade per coniugare sostenibilità economica, ambientale e sociale.
In un contesto economico sfidante, una manifestazione come Fiera dei Vini assume un duplice ruolo. Da un lato è una piattaforma commerciale efficace, capace di generare opportunità di vendita e contatti per le cantine presenti, grazie a un pubblico di operatori e winelovers motivati e preparati. Dall’altro lato è uno strumento culturale, perché rende accessibili linguaggi, temi e sensibilità che stanno ridisegnando il profilo del vino italiano: attenzione al territorio, rispetto per la materia prima e nuove forme di narrazione del lavoro in vigna e in cantina.
“L’edizione di quest’anno ha confermato la capacità della Fiera dei Vini di attrarre un pubblico competente da molte regioni italiane e di offrire alle aziende una mostra mercato ricca di contenuti e opportunità concrete – commenta Sergio Copelli, Coordinatore Generale di Piacenza Expo –. In un momento complesso per la filiera vitivinicola, eventi come questo diventano strumenti essenziali per mantenere vivo il dialogo tra produttori, operatori e consumatori”.
Piacenza Expo si conferma così come un alleato strategico per le aziende che, in una fase delicata, hanno bisogno di luoghi in cui incontrare direttamente il consumatore, testare nuovi mercati, rafforzare la propria identità e raccontare con autenticità la propria storia.
Se il futuro del vino passa dalla terra, passa inevitabilmente anche dai giovani. Per questo la collaborazione con l’Istituto Professionale Alberghiero “Raineri Marcora” di Piacenza assume un valore centrale. Gli studenti, coinvolti nel servizio dei vini durante le masterclass dedicate alle diverse espressioni del panorama enogastronomico europeo, non sono stati semplici comparse operative, ma protagonisti di un percorso di crescita professionale e personale. L’obiettivo, a partire dal 2026, è dare a questa collaborazione una struttura ancora più solida e continuativa, trasformando la manifestazione in un vero e proprio “campus diffuso” dove i futuri professionisti della ristorazione e dell’hotellerie possano acquisire competenze tecniche, maturare consapevolezza sul valore della filiera e sviluppare una cultura del buon bere fondata sulla qualità e sulla responsabilità. Impegnarsi nella loro formazione significa investire nei consumatori di domani, capaci di orientare il mercato con scelte informate.
“La risposta delle cantine, dei visitatori e dei partner conferma che la formula della Fiera dei Vini funziona – dichiara Giuseppe Cavalli, Presidente di Piacenza Expo –. Piacenza si è affermata come una destinazione naturale per chi cerca vino italiano di qualità e un confronto diretto con le aziende vitivinicole. Il nostro impegno è continuare a far crescere questo progetto con professionalità e visione, insieme ai 280 produttori che hanno creduto nella manifestazione”. Con l’impegno a dare ancora più spazio ai temi della sostenibilità, della formazione e del ricambio generazionale, Fiera dei Vini guarda alle prossime edizioni come a un’occasione per rafforzare il ruolo di Piacenza come destinazione di riferimento per il vino italiano di qualità, dove ogni calice diventa occasione per riflettere sul futuro della terra e di chi la abita.
Fiera dei Vini 2025 a Piacenza Expo, il vino tra cambiamento, terra e nuove generazioni

