Il Concorso del Sauvignon d’Italia di Penone è giunto quest’anno alla settima edizione ed è ormai diventato un riferimento per i produttori di tutta Italia. Infatti, anche quest’anno sono stati iscritti al concorso 85 Sauvignon annata 2023, provenienti da sei regioni vinicole. A fine ottobre, i vini partecipanti non sono stati giudicati da un’ampia giuria di esperti, come negli anni precedenti, bensì, per la prima volta, da un comitato di cinque specialisti di vini Sauvignon rinomati a livello internazionale, tra cui il Master of Wine Andrea Lonardi.
La degustazione ha evidenziato la notevole evoluzione dei Sauvignon: i vini pieni di carattere, rari nei primi anni del concorso, oggi rappresentano la norma, soprattutto ai vertici della classifica. “Si riconosce immediatamente la provenienza dei vini, data dallo stile inconfondibile caratterizzato dal terroir”, illustra Peter Dipoli, vicepresidente del comitato organizzatore, che sottolinea la rilevanza dei vini autentici: “Uno stile orientato al mercato può essere prodotto ovunque, il terroir, invece, è inconfondibile. I Sauvignon non dovrebbero avere lo stesso sapore a prescindere dalla loro provenienza, pertanto la tecnica in cantina, essendo ripetibile, non deve incidere troppo sul vino”, precisa Dipoli.
Uno sguardo alla classifica dimostra che i Sauvignon “Alto Adige DOC” ai vertici della classifica sono anche quelli che hanno soddisfatto al meglio questi requisiti. Il miglior Sauvignon d’Italia annata 2023 è il Sauvignon Oberberg Alto Adige DOC della Tenuta Kornell di Settequerce. Al secondo posto si è classificato il Sauvignon Arthur Rainer Alto Adige DOC di Seeperle a Caldaro, mentre la Cantina Bozen si è classificata terza con il Sauvignon Greel Alto Adige DOC.
Andreas Kofler, presidente del comitato organizzatore del Concorso del Sauvignon Blanc d’Italia, si dice impressionato dall’alta qualità dei vini partecipanti all’edizione di quest’anno. “Tutti i vini piazzati ai primi posti dimostrano che un Sauvignon può – e deve – rispecchiare il suo terroir con autenticità”, sostiene Kofler. Sottolinea inoltre l’abilità enologica che si cela dietro a ogni vino eccellente: “La performance dei produttori altoatesini evidenzia la grande competenza dei nostri viticoltori ed enologi confermando che il loro impegno dà frutti concreti, anche nel confronto con i vini di altre regioni.”

