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20 Gennaio 2025

Brunello di Montalcino principe dei consumi negli USA (+10%)

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Continua a crescere, nonostante le difficoltà del mercato, la presenza del #BrunellodiMontalcino sulle tavole degli americani. Negli ultimi 12 mesi il principe dei rossi toscani ha visto infatti aumentare i #consumi nel suo primo mercato di sbocco del 10%, con impennate nel Midwest (+42%) e performance oltre la media a Sud e a Ovest del Paese. Lo rileva, in occasione di #BenvenutoBrunello (Montalcino, 17-28 novembre), l’analisi realizzata per il Consorzio Brunello di #Montalcino dall’Osservatorio del vino Uiv su base SipSource, strumento di monitoraggio sugli effettivi acquisti dei dettaglianti on e off-trade che copre il 75% del mercato americano, per un totale di oltre 330.000 esercizi commerciali.

Secondo l’analisi, il Brunello conferma il proprio feeling con il mercato a stelle e strisce, che rappresenta almeno il 30% del totale vendite oltreconfine: a fronte di un calo generalizzato dei consumi totali di vino (-7%) e di quelli italiani (-3%), la Docg di Montalcino è tra le poche che segnano luce verde. Tra queste, la Beaune (premier Cru della Borgogna), il Bordeaux Superiore, il Barolo o i rossi della Ava californiana Oakville, a dimostrazione che il segmento luxury riesce spesso a mantenersi anticiclico anche in questa difficile stagione. L’accelerazione nei 12 mesi (da ottobre 2022 a settembre 2023) si riscontra sia nel circuito retail – in particolare nel segmento grossisti e nei liquor store -, che nel fuori casa (+8%), canale a maggior valore aggiunto dove la quota delle vendite a volume del Brunello arriva al 50%, ben oltre la media dei vini rossi italiani (al 20%). Qui nella ristorazione, che rappresenta larga parte dei consumi horeca statunitensi, il prezzo al dettagliante del principe dei rossi toscani è nel 91% dei casi sopra i 50 dollari a bottiglia, quota che si attesta al 73,5% se si considerano le vendite totali su tutti i canali.

“Al di là dei trend di mercato, che possono subire variazioni congiunturali – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – siamo molto soddisfatti soprattutto del posizionamento negli Stati Uniti del nostro vino di punta. Un mercato che siamo riusciti a coltivare in modo attento e certosino, grazie anche al lavoro di importanti imprese pioniere, che hanno aperto la strada alla new wave produttiva. Un modello, da perseguire nell’approccio a piazze emergenti come quelle orientali, su cui le potenzialità rimangono enormi”.

Sono quasi 3.200 gli ettari di vigneto iscritti a Doc e Docg e tutelati dal Consorzio; di questi, 2.100 a Brunello, estensione rimasta invariata dal 1997, per una produzione media di 9 milioni di bottiglie l’anno. A crescere è stato il valore delle vendite, i Paesi buyer e l’economia di un intero territorio, a partire dalle imprese del vino, che nell’arco di 13 anni hanno visto incrementare dal 37% al 63% il proprio patrimonio netto.

A Benvenuto Brunello (17-28 novembre) partecipano 118 cantine. In degustazione, il Brunello 2019, la Riserva 2018, il Rosso di Montalcino 2022 oltre alle referenze degli altri due vini della denominazione: Moscadello e Sant’Antimo.

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