Colli Euganei nati dal fuoco plasmati dalla viticultura

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Colli Euganei
Photo Credits: Danesin

Avverrà il giorno 8 marzo alle ore 18:00, presso la spettacolare Villa Selvatico a Battaglia Terme, la presentazione di “Colli Euganei nati dal fuoco plasmati dalla viticultura”, volume promosso dal Consorzio Tutela Vini Colli Euganei come primo di una serie di quaderni scientifici che raccontano le peculiarità della denominazione padovana.

Il volume, scritto a quattro mani da Attilio Scienza – professore ordinario fuori ruolo presso l’Università degli Studi di Milano, dove è stato Presidente del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia e titolare del corso di Miglioramento genetico della vite e di Viticoltura di territorio – e Serena Imazio, ricercatrice presso l’Università di Modena e Reggio Emilia presso il Centro di Trasferimento Tecnologico dell’Emilia Romagna, vuole essere, nelle parole degli autori, una guida alla lettura e alla scoperta dei Colli Euganei e delle eccellenze enologiche che qui vengono prodotte da centinaia di anni. (…) un testo che vuole raccontare la storia della viticoltura nel territorio euganeo e l’origine dei vitigni che nel corso del tempo sono arrivati nell’areale influenzando e modificando il paesaggio e il territorio in un gioco di interazione sinergica che ritroviamo in bottiglia.”

Dalle prime testimonianze dell’utilizzo del vino presso i Veneti antichi in epoca preromana, dimostrate dalla Situla Benvenuti rinvenuta ad Este, passando per la romanizzazione della viticultura, l’impatto della Chiesa nell’agricoltura medievale e l’epoca della Serenissima, arrivando poi ai Conti Corinaldi – che nei Colli Euganei piantarono per primi le varietà bordolesi, nel 1870 – Attilio Scienza e Serena Imazio disegnano la storia di un territorio in cui il vino traccia una linea continua di riferimento sociale, antropologico e culturale.

«La nuova comunicazione del vino, – scrive Scienza – soprattutto in un territorio ricco, complesso e dalla storia millenaria come quello italiano, deve essere basata su una strategia che allarghi i confini e che cominci a includere paesaggio e suoi trascorsi storici e preistorici non per dare un’età al vino o alla presenza dei vitigni che lo producono sul territorio, ma per fare l’esatto opposto: definirne il carattere atemporale, inimitabile e riconoscibile

La presentazione di Villa Selvatico vedrà l’intervento del Presidente del Consorzio Marco Calaon e un’introduzione della guida naturalistica Francesco Loreggian. A seguire, Attilio Scienza, con l’intervento “Alla scoperta della realtà dei Colli Euganei attraverso il mito” racconterà storia, mito e pedigree dei vitigni dei Colli Euganei e Gianni Borin presenterà un focus sulla DOCG Fior d’Arancio. In chiusura, un contributo del Parco Letterario Francesco Petrarca e Colli Euganei da parte della guida turistica e docente Claudia Baldin e un approfondimento enoturistico di Giorgio Salvan.

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A sud-ovest di Padova, nel cuore del Veneto, gli ancestrali picchi vulcanici dei Colli Euganei danno vita a vini dall’eredità millenaria. L’origine di queste terre risale a 43 milioni di anni fa, quando un susseguirsi di manifestazioni vulcaniche ha generato il centinaio di impavide alture che, quasi come scogli, oggi svettano con un profilo inconfondibile, riconoscibile in lontananza attraverso la Pianura Padana.Un territorio antico e sorprendente, fortemente biodiverso, in cui la vite disegna il paesaggio raccontando secoli di interazione tra l’uomo e la natura.

Qui, dal 1972, il Consorzio Tutela Vini Colli Euganei tutela e promuove la qualità e l’identità dei vini della zona, Colli Euganei DOC e Fior d’Arancio DOCG, araldi di un patrimonio naturalistico che è bene culturale e ambientale.

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