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16 Gennaio 2025

Successo all’estero dei vini Low Histamines

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Low Histamines” è un brand che attesta i vini con un contenuto di istamine inferiore a 0,5 mg/litro, che contrastano alcuni sintomi, come il mal di testa provocato dall’intolleranza alimentare al vino. Il marchio è nato dopo 5 anni di ricerca sviluppata dal consulente internazionale di vini Sebastiano Ramello con medici ed esperti enologi.

Dal loro recente approdo sul mercato, i vini “Low Histamines” stanno riscuotendo un notevole successo, tra consumatori e nutrizionisti, in Inghilterra come negli Stati Uniti, in Australia e in Canada. Per la prima volta al mondo si parla di intolleranza alimentare legata al vino e si individua una correlazione tra intolleranza alimentare alle istamine, emicrania e mal di testa, confermata dal dott. Eugenio Franzero, medico nutrizionista esperto di intolleranze alimentari e ribadita dalla dr. Rebecca Perry, dietista della Flinders University di Adelaide.

L’istamina è un’ammina biogena che si trova nel vino e in altri prodotti alimentari ottenuti da processi di fermentazione. È la responsabile di reazioni allergiche e di disturbi, come la cefalea, tipica dell’assunzione di alcool, ma anche prurito, dermatiti, crisi respiratorie simil asmatiche, oltre che flatulenza, colite, meteorismo e diarrea. I sintomi variano in base alla concentrazione della sostanza e alla sensibilità individuale alle istamine.

«Per i pazienti con deficit enzimatico – spiega il dott. Franzero – la cefalea si può manifestare addirittura dopo assunzioni assai ridotte, fino ai casi limite dove risulta impossibile assumere il vino se non a rischio di mal di testa, rush cutanei e coliti. Nei pazienti con istaminosi l’utilizzo di un vino “Low Histamines” riduce in modo significativo la possibilità di una reazione avversa all’istamina stessa, permettendo al paziente di ottenere una sensibile riduzione dell’intensità e della frequenza dei sintomi. Scientificamente si può definire l’intolleranza all’istamina come una ridotta capacità dell’organismo di smaltire un eccesso della stessa. Questo avviene per abusi di alimenti ad alto contenuto istaminico, e in questo caso parliamo di intolleranza temporanea, oppure per deficit di un enzima specifico, la DAO, che agisce a livello dell’intestino tenue degradando l’istamina, nella cosiddetta intolleranza permanente».

Oggi, l’1,5% circa della popolazione mondiale ha un malfunzionamento dell’enzima DAO, mentre il 15% soffre di emicrania e mal di testa, per lo più causate da intolleranza alimentare provocata principalmente dalle istamine. Particolarmente a rischio sono le donne di mezza età: il 70% circa delle persone intolleranti alle istamine è di sesso femminile. «Il livello di intolleranza alimentare nel mondo sta crescendo – conferma la dr. Rebecca Perry -. Il modo migliore per gestire l’intolleranza all’istamina è quello di evitare cibi e bevande che contengono alti livelli di istamine».

Le istamine sono presenti nel vino, soprattutto quello rosso, con alti tannini e affinato in legno. Alcune nazioni, in Europa, hanno addirittura iniziato a raccomandare un livello massimo di istamine per il vino: in Germania il tetto massimo è di 2 mg/l, in Olanda 3 mg/l, in Francia 8 mg/l e in Svizzera 10 mg/l, ma in Italia non esistono limiti.

I primi vini al mondo certificati Low Histamines, con un contenuto di istamine inferiore a 0,5 mg/litro (i vini rossi normali variano da una media di 4 mg/litro a 20 mg/litro) arrivano dalla Langhe, dall’azienda vinicola Veglio Michelino & Figlio di Diano D’Alba. Un’impresa a conduzione famigliare da cinque generazioni che riserva un’attenzione quasi maniacale al vino e al suo profumo. Per più di un anno, l’enologo Osvaldo Veglio, oggi consulente della Low Histamines, ha studiato in vigna seguendo l’intera filiera di produzione in cantina (12 mesi) ed elaborando un metodo per abbassare in modo naturale le istamine nel vino, stabilizzandone i valori senza modificare in laboratorio la qualità e le caratteristiche del prodotto. La vendemmia, ad esempio, avviene alle prime luci dell’alba, in modo che il caldo e il sole non vadano ad intaccare la qualità delle uve durante la raccolta.

I vini doc e docg selezionati e attestati Low Histamines sono il Dolcetto d’Alba doc 2013, 2014, 2015, la Barbera d’Alba doc 2013, 2014, 2015 e il Diano d’Alba docg 2014, 2015.

Dalla fine del mese di ottobre i vini Low Histamines sono i protagonisti di un tour internazionale in Cina, Hong Kong, Sud-Est Asiatico, India e Stati Uniti.

Info: www.lowhistamines.com

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