Se in quel di Montalcino c’è ancora da scoprire qualcosa, una novità eccola arrivare dall’alto è il caso di dire…
La tenuta dell’azienda Carpineto è infatti uno degli insediamenti più alti e panoramici della denominazione, il leggendario Forteto del Drago, in località Rogarelli, con la vista che si spalanca sulla vallata e spazia sulla cinta muraria del centro storico, sorvola la Val d’Arbia, dove all’antica Cassia si unisce la via Francigena, e nelle giornate limpide scorge Siena. E oltre la prima linea di colline all’orizzonte, verso nord intravede addirittura la zona del Chianti Classico.
La tenuta è piccola e d’idilliaca bellezza: su 53 ettari di terreno, di cui 10 di vigneto, una wine boutique con antichi casali in pietra circondati da querce secolari, una pieve medievale, un antico pozzo tra i casolari e tutt’intorno i vigneti che abbracciano questa sorta d’incantevole piccolo borgo antico.
All’interno la cantina di vinificazione e d’invecchiamento del Rosso di Montalcino, del Brunello e della Riserva, la sala degustazione nella casa padronale dove davanti al camino di pietra o sotto il portico all’aperto degustare i vini prodotti qui, fare verticali o pairing cibo vino.
Come quello, straordinario, con il Brunello 2020 fresco dei 3 Bicchieri Gambero Rosso 2026 o la Riserva 2019 che ha appena conquistato i 5 Grappoli di Bibenda 2026. E’ Caterina Sacchet, enologa e produttrice, a firmarli, così come tutti i vini prodotti da Sacchet e Zaccheo.
“Siamo molto contenti di questi premi e orgogliosi sia del Brunello 2020 che della Riserva 2019. I 3 bicchieri al Brunello 2020 è un’emozione particolare per me e per tutta la squadra. L’annata 2020 esprime in maniera decisa ed elegante la potenzialità del terroir delle uve sangiovese ‘brunello’.
L’ elegante struttura, la buona alcolicità, l’ottima componente polifenolica, hanno concepito un vino di grande longevità e tipicità. Il profilo aromatico ricorda un complesso bouquet di frutti rossi, a tratti lievi sfumature speziate. L’insieme di queste sensazioni disegnano un perfetto viaggio di emozioni sensoriali.
Molto emozionata anche per i 5 Grappoli di Bibenda 2026 alla Riserva del Brunello di Montalcino 2019: un vino con grande potenzialità per il lungo invecchiamento. I colori intensi e l’intensa espressività aromatica descrivono elegantemente il nostro territorio. Un vino dalla straordinaria ampiezza, di grande spessore e percorso evolutivo.”

Guardando oltre confine, il Brunello 2020 ha ottenuto 93 punti da Wine Spectator e 94 da Wine Enthusiast, mentre la Riserva 95 da Wine Spectator e 94 da Wine Enthusiast così come da Doctor Wine.
“L’andamento stagionale dell’annata 2020 – ricorda Caterina – è stato pressochè ideale per vini di grande spessore; in seguito ad una primavera abbastanza fresca è seguita un’estate calda e lunga ma con buone escursioni termiche fra il giorno e la notte che ha consentito il completamento ottimale del processo di maturazione delle uve.
Per la 2019: l’estate calda ma regolare, senza particolari picchi di calore o abbondanti precipitazioni, è arrivato poi un settembre soleggiato e con grandi escursioni termiche, che ha permesso la perfetta maturazione fenolica delle uve mantenendo giusta acidità e tenore zuccherino.
Uve raccolte unicamente da Vigneto Paradiso quelle della Riserva, uno dei più alti della denominazione, 502 mt slm, e con una pendenza di oltre il 30%. Il suolo è di natura sedimentaria con uno scheletro di galestro sotto accumulazioni argillose di epoca pliocenica.
La leggera esposizione verso nord, in posizione ventilata, dona ai vini di questa tenuta un microclima unico, caldo di giorno e temperato e fresco di notte, che conferisce al Brunello profumi intensi e complessi, una bella freschezza, mineralità, eleganza, raffinatezza e grande longevità. Una grande risorsa considerato il cambiamento climatico e che permette una maturazione prolungata, quindi una vendemmia tardiva, come si usava in passato. Tra le ultime vigne ad essere vendemmiate nel territorio, spesso anche l’ultima in assoluto. Un progredire lento fino alla maturazione ideale.
“La freschezza di questo territorio alto e scosceso è testimoniata dal fatto che in larghi tratti del vigneto sotto i filari cresce addirittura il muschio, caratteristica questa da vigneto ‘di montagna’, se così possiamo dire ” racconta Antonio Michael Zaccheo, con Caterina Sacchet la seconda generazione dei produttori Carpineto.
Ed è proprio alla seconda generazione dell’azienda nata in Chianti Classico, e notissima anche per il Nobile di Montepulciano, che va ascritta in particolare la scalata fino alle posizioni di vertice per il Brunello, annata e Riserva.