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2 Novembre 2025

Riscontri più che positivi per la prima edizione di ViVa 2025

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Si è appena conclusa la prima ed. di ViVa Vini Valtellina 2025, evento fortemente voluto e organizzato dal Consorzio di Tutela dei Vini di Valtellina, con la collaborazione di Strada del Vino e Fondazione Provinea, L’evento, ospitato nella città di Sondrio, ha registrato una buona affluenza di pubblico nel corso dei 3 giorni di manifestazione con circa 1500 persone di cui quasi un 80% fuori provincia e con presenze non soltanto italiane ma provenienti dalla vicina Svizzera, e poi da Germania, Francia e Svezia, confermandosi così città del vino con un’importante vocazione turistica in continua crescita.

ViVa 2025 quindi non solo come evento enologico, bensì come esperienza culturale e territoriale. Questa iniziativa ha potuto mostrare tutta la bellezza di questo paesaggio con i suoi scorci unici fatti di montagne, terrazzamenti vitati e luoghi speciali di particolare interesse storico culturale.

Una kermesse che ha saputo valorizzare il patrimonio naturalistico e architettonico e che rende Sondrio una destinazione unica nel cuore delle Alpi: dalla festa all’ombra del campanile di Piazza Campello, alle degustazioni passando attraverso i trekking, i tour con l’e-bike e le passeggiate culturali nel centro storico.

La Valtellina e il suo territorio, questo luogo come palcoscenico naturale per un racconto a 360 gradi ricco di storia e fascino e che, grazie alla volontà del Consorzio di Tutela e dei suoi partner, racconta il suo vitigno principe, il Nebbiolo: l’anima della valle che qui trova la sua massima espressione.

Il commento di Mamete Prevostini, Presidente del Consorzio: “Siamo molto soddisfatti di questa prima edizione, che ha ottenuto ottimi riscontri da parte di pubblico, wine lovers e operatori di settore soprattutto per la qualità delle esperienze proposte e come confermato dai dati raccolti” prosegue “E’ un evento a cui il Consorzio pensava e sognava da anni: era per noi fondamentale poter mostrare l’uva quasi matura sui tralci della vigna, per questo la scelta della data a settembre, momento unico della stagione. Il nostro obiettivo – pienamente raggiunto – era di creare un’iniziativa di alto profilo. Conclude “Un ringraziamento sincero alle nostre cantine che ci hanno creduto sin dall’inizio, dimostrando che questo territorio, è pronto ad affrontare sfide future, con l’ambizione di vedere i nostri vini sempre più protagonisti nel panorama vitivinicolo nazionale e internazionale”.

***

Il Consorzio di Tutela dei Vini di Valtellina, fondato nel 1976, protegge e promuove i vini che nascono sui terrazzamenti alpini della provincia di Sondrio. In un paesaggio unico, sorretto da oltre 2.500 km di muretti a secco, il Nebbiolo delle Alpi (Chiavennasca) esprime eleganza, freschezza e autenticità. Il Consorzio rappresenta le DOCG Valtellina Superiore e Sforzato di Valtellina, il Rosso di Valtellina DOC e l’Alpi Retiche IGT, sostenendo produttori locali e preservando tradizione e qualità. Insieme alla Fondazione Provinea, valorizza il paesaggio e promuove la sostenibilità e attraverso la Strada del Vino e dei Sapori della Valtellina invita a scoprire la Valtellina più autentica: un vino che racconta la montagna, un territorio da vivere, un’identità da conoscere.

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