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12 Maggio 2025

Osservazione, condivisione e libertà di scelta: la viticoltura del futuro parte dalla DOC Colli Berici e Vicenza

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Consapevolezza degli scenari imposti dal cambiamento climatico, centralità della ricerca scientifica, condivisione delle conoscenze, adattabilità, sostenibilità a tutto tondo e spirito pionieristico: sono alcuni dei temi emersi durante il convegno Alla ricerca dell’equilibrio – Le sfide della viticoltura contemporanea, presentato dal Consorzio Tutela Vini Colli Berici e Vicenza lo scorso giovedì 8 maggio 2025 alla Biblioteca Internazionale “La Vigna” di Vicenza. Un approfondimento sull’impatto delle trasformazioni climatiche in vigneto con evidenze della ricerca scientifica e applicazioni pratiche da adottare sul campo.

Protagonisti dell’incontro sono stati Giovanni Battista Tornielli, docente dell’Università di Padova, Ermanno Murari, capo area tecnico di Vivai Cooperativi Rauscedo, e Giovanni Ponchia, direttore del Consorzio Tutela Vini Colli Berici e Vicenza. Ha moderato il convegno la giornalista, agronoma e direttrice scientifica di Millevigne Alessandra Biondi Bartolini.

“Dare spazio a un confronto significativo tra scienza e tecnica, tra teoria e pratica, per offrire ai nostri soci strumenti concreti e linee guida chiare da poter applicare in vigneto – ha dichiarato Silvio Dani, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Berici e Vicenza –. Questo l’obiettivo che abbiamo perseguito organizzando un convegno con importanti esperti del settore scientifico, viticolo e agronomico. Solo attraverso la formazione e la sperimentazione condivisa possiamo affrontare le sfide climatiche odierne con visione, pragmatismo e responsabilità”.

L’incontro ha offerto un approccio integrato tra tecnica e pratica, sollevando al contempo riflessioni più ampie sulle prospettive future della viticoltura. Si è discusso della necessità di uno sguardo lungimirante e di una visione aperta all’innovazione, fondata su una profonda osservazione, sull’esperienza e sul dialogo con i produttori. È emersa l’esigenza di maggiore flessibilità nei disciplinari, per permettere soluzioni più agili e tempestive alle difficoltà generate dal clima. Tra i valori richiamati anche il coraggio, la creatività e la curiosità nell’introduzione di nuove tecniche basate su studio e ricerca.

In questo contesto, Giovanni Battista Tornielli ha offerto una panoramica sulle principali problematiche agronomiche e ambientali, soffermandosi sia su interventi a breve termine come la gestione del suolo e della chioma in vigneto, sia su strategie più strutturali di lungo periodo, che includono la scelta di portainnesti e varietà, il riposizionamento delle colture e l’uso di tecniche per il miglioramento genetico. Ha inoltre evidenziato l’importante ruolo delle tecnologie avanzate per monitorare lo stress idrico e la qualità della produzione. Ermanno Murari, partendo dai suoli dei Colli Berici e illustrando esempi concreti adottati in Veneto, ha approfondito l’impiego delle varietà resistenti e dei portainnesti di nuova generazione, serie M, sviluppati per affrontare specifiche criticità come siccità, calcare attivo, salinità e suoli asfittici.

Tra le risposte concrete alle sfide climatiche e alla valorizzazione del territorio si collocano anche le recenti iniziative del Consorzio, presentate nel corso del convegno dal direttore Giovanni Ponchia. “In un’ottica di maggiore adattabilità produttiva – ha spiegato il direttore – stiamo richiedendo un aggiornamento del disciplinare per consentire l’utilizzo del sistema di allevamento a pergola per tutte le varietà ammesse, mentre per i vini Colli Berici bianco e rosso domandiamo una maggiore libertà nella composizione ampelografica”.

L’attenzione del Consorzio si concentra inoltre su aspetti chiave come la gestione dello stress idrico e la tutela della biodiversità locale. A questo proposito, è stato istituito un campo catalogo a Lonigo, dove vengono coltivate antiche varietà autoctone come Denela, Leonicena, Gambugliana, Liseiret, Pomella, Cenerente e Rossa Burgan, selezionate per la loro capacità di adattarsi alle nuove condizioni ambientali.

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