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25 Gennaio 2025

Un nuovo prestigioso vigneto per Oddero Poderi e Cantine

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

La storica azienda vinicola di La Morra acquista un vigneto nella MGA Monvigliero; e contemporaneamente la seconda generazione investe in un secondo appezzamento a Monleale, nella zona di produzione della DOC Derthona Timorasso.

Monvigliero è certamente il gran cru del comune di Verduno, come testimonia anche Alessandro Masnaghetti nel suo testo dedicato alle Menzioni Geografiche Aggiuntive della DOCG Barolo. E il suo prestigio e la sua fama rimangono tali anche a paragone degli altri grandi vigneti dell’area di produzione del Barolo DOCG.

Il nuovo appezzamento di Oddero Poderi e Cantine, collocato proprio all’interno di questo prestigioso cru, conta 0,74 Ha esposti a pieno Sud, a circa 310 m sul livello del mare. L’età delle viti è di oltre 60 anni ed è probabile che tra i filari si ritrovino esemplari in buono stato di salute di Michet, una storica sottovarietà di nebbiolo. La scelta di Mariacristina, Isabella e Pietro Oddero di acquisire la nuova proprietà è stata dettata da numerosi fattori, sia di carattere produttivo sia personale.

Dice Isabella: “Monvigliero era il cru che mancava alle nostre proprietà; è sinonimo per noi di grandi vini, profumati, eleganti e con tannini dolci. Mostra spiccati tratti di diversità rispetto agli altri appezzamenti di famiglia, a Serralunga e Monforte, che sono di norma molto vocati alla produzione di vini più strutturati”.

Ma alla base dell’acquisto c’è molto di più: una componente personale e familiare incredibilmente forte e significativa. Continua infatti Isabella: “Scegliendo di effettuare questo grandissimo passo abbiamo compreso, Pietro ed io, che cosa significa davvero investire per il futuro. Abbiamo avuto la possibilità unica di tramandare alle generazioni che seguiranno un vigneto molto bello, posto nel cuore della denominazione, con una splendida esposizione. Anche noi abbiamo incominciato a fare la nostra parte, aumentando il valore delle proprietà di famiglia e questo ci ha permesso di capire fino in fondo le motivazioni che spinsero il nonno Giacomo quando acquistò i vigneti che ora fanno parte delle nostre proprietà: sfida personale, grande orgoglio, immense responsabilità. Noi siamo la settima generazione Oddero, e ora tocca a noi avanzare sul sentiero tracciato da chi ci ha preceduto.
Monvigliero era anche uno dei desideri di mia zia Cristina, che si occupa da tempo della produzione in azienda”.

Ma le novità non finiscono qui. Spostandosi un po’ fuori zona, e più precisamente nel comune di Monleale in provincia di Alessandria, si trova un appezzamento non ancora vitato di circa 1,45Ha: nascerà qui la nuova azienda agricola Monlià, frutto di un’amicizia tra la nuova generazione della famiglia Oddero, Isabella e Pietro, e i titolari della celebre Osteria More e Macine di La Morra.

Racconta Pietro: “Una cena come tante in osteria ha fatto scoccare la scintilla; ed è così che è nata, nell’autunno 2017, l’idea di Monlià. Coadiuvati nella scelta dell’appezzamento dall’amico e stimato collega Walter Massa, abbiamo acquisito questa parcella di circa un ettaro e mezzo che rappresenta per noi una nuova, grande sfida sia sul fronte viticolo che su quello enologico: ci confronteremo con il Timorasso che, oltre ad essere uno dei più grandi vitigni autoctoni italiani a bacca bianca, rappresenta davvero una delle anime più antiche del Piemonte vinicolo”.

Per poter assaggiare la prima bottiglia di Derthona Timorasso DOC sarà necessario attendere qualche anno; così come, naturalmente, per il Barolo Monvigliero.

www.oddero.it

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