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17 Gennaio 2025

L’Icqrf, stop al Nero d’Avola made in Australia venduto nell’Unione Europea

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Solo il Nero d’Avola prodotto in Sicilia può essere etichettato come tale nell’Unione Europea: lo sottolinea l’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari) che con un provvedimento ha segnalato l’irregolarità dell’immissione nel mercato del Regno Unito di Nero d’Avola imbottigliato in Australia.

L’Ispettorato del ministero delle Politiche Agricole ha avviato una procedura per il “sospetto di non conformità” dopo aver verificato che venti siti internet del Regno Unito “hanno pubblicizzato” e immesso sul mercato Ue “vini prodotti in Australia che utilizzano la menzione della varietà di uva “Nero d’Avola” che invece è riservata unicamente ai produttori delle denominazioni di origine siciliane”.

La segnalazione dell’Icqrf è volta anche a “tutelare i consumatori del Regno Unito” e dell’Ue.

Nell’atto di notifica sulle irregolarità riscontrate – inviato al “Dipartimento dello sviluppo, degli alimenti e delle politiche rurali (Defra) e alla “Food Standards Agency” (Fsa) del Regno Unito – l’Icqrf sottolinea come “l’evocazione di vini Dop italiani è provocata sia dall’utilizzo di una varietà di vite che il consumatore europeo percepisce come legata al territorio siciliano, sia con il continuo uso dei termini “Sicily” e “Sicilian” che spesso sono usati per descrivere e pubblicizzare i vini australiani sui siti web segnalati”.

L’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, nella nota, ricorda che in tema di importazione di vini nell’Unione Europea “si applicano le disposizioni dell’Unione in materia di etichettatura e di denominazioni di origine e indicazioni geografiche, fatte salve disposizioni contrarie previste da accordi internazionali”. E che “i prodotti con un’etichettatura o una presentazione non conformi alle pertinenti disposizioni stabilite” dai regolamenti “non possono essere commercializzati nella Ue né esportati”.

L’Icqrf ha chiesto alle autorità del Regno Unito di “attivare gli opportuni controlli per far cessare ogni possibile illecita commercializzazione nell’Ue di vini australiani etichettati con l’indicazione della varietà di vite “Nero d’Avola” ai fini di tutelare i consumatori britannici e le denominazioni di origine protette italiane, prodotte in Sicilia, a cui tale menzione è riservata”.

“La crescita dell’imbottigliato della Doc Sicilia, nei primi sei mesi del 2018, ha toccato quota +144%, rispetto allo stesso periodo del 2017” commenta Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini doc Sicilia. “Questo successo fa diventare più elevato il rischio di un uso improprio della nostra denominazione”.

“I nostri sforzi per assicurare il rispetto del Disciplinare di produzione della Doc Sicilia non conoscono sosta” spiega Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio di tutela vini doc Sicilia. “Vigiliamo in modo costante contro atti di contraffazione che possano danneggiare i produttori che hanno scelto di aderire al nostro sistema di controlli che viene assicurato dagli agenti vigilatori incaricati dal Consorzio e dall’ufficio della Repressione frodi del ministero”.

Ad aprile, durante il Vinitaly 2018, il Consorzio di tutela vini doc Sicilia ha rinnovato per il secondo anno consecutivo l’accordo sulla vigilanza sul territorio nazionale con il Consorzio Prosecco Doc: l’obiettivo – che si è rivelato vincente – è quello di implementare la forza dei controlli e creare economie di scala.

Nero d'Avola australiano

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