L’etanolo, noto anche come alcol etilico (formula chimica C₂H₅OH), è un elemento fondamentale in enologia, ovvero lo studio e la pratica della produzione del vino. Si forma durante il processo di fermentazione alcolica, in cui i lieviti, principalmente del genere Saccharomyces, trasformano gli zuccheri presenti nel mosto d’uva (glucosio e fruttosio) in alcol etilico e anidride carbonica. Questa reazione chimica rappresenta il cuore del processo di vinificazione.
L’etanolo contribuisce in modo significativo al corpo del vino, influendo sulla sua struttura e sulle sensazioni percepite al palato. Conferisce una sensazione di calore e morbidezza, contribuendo a bilanciare elementi come l’acidità e i tannini. Inoltre, funge da solvente per i composti aromatici volatili, migliorando la percezione degli aromi e arricchendo il profilo sensoriale complessivo del vino.
Dal punto di vista della conservazione, un contenuto adeguato di etanolo, generalmente superiore al 10% in volume, favorisce la stabilità microbiologica del vino, ostacolando la crescita di microrganismi indesiderati. Il grado alcolico del vino varia in funzione di fattori come la varietà di uva, il livello di maturazione al momento della vendemmia e le tecniche di vinificazione adottate. Nei vini fermi, la percentuale di alcol si attesta generalmente tra il 10% e il 15% in volume, mentre nei vini fortificati può raggiungere il 20%.
In sintesi, l’etanolo è un componente chiave del vino, sia per le sue implicazioni chimiche sia per il ruolo cruciale che svolge nella definizione delle caratteristiche organolettiche e nella qualità complessiva del prodotto finale.