Le famiglie Cavagna di Gualdana e Piccinelli hanno recentemente perfezionato l’acquisizione della Tenuta del Pizzolo, realtà consolidata nel panorama vitivinicolo dell’Oltrepo pavese, situata nell’omonima frazione del comune di Santa Giuletta (PV).
Condotta sino ad ora con passione e dedizione da Emilio Moroni e dalla sua famiglia, la Tenuta del Pizzolo si estende su 16 ettari e ospita una ricca varietà di vitigni internazionali che spaziano dal pinot nero allo chardonnay e al merlot, accanto a vitigni autoctoni come la croatina e l’uva rara e il moscato. Negli anni l’azienda ha saputo distinguersi non solo a livello locale, ma anche nazionale, per la qualità e l’autenticità dei suoi vini, espressione fedele del territorio.
La felice posizione nelle prime colline, l’esposizione ottimale e la ricchezza dei vitigni hanno costituito il motivo dell’investimento delle famiglie Cavagna di Gualdana e Piccinelli in questa realtà.
Con l’unione delle competenze portate dai Cavagna di Gualdana, da generazione agricoltori alla Gualdana presso Voghera – Giuseppe Cavagna è stato di recente presidente di Confagricoltura Pavia – e dai Piccinelli, già proprietari di una prestigiosa cantina in Chianti, si apre un nuovo capitolo per la Tenuta del Pizzolo come interlocutore di riferimento per il territorio e protagonista della rinascita dell’Oltrepò.
“Intendiamo innovare nella tradizione. Crediamo nel grande potenziale dell’Oltrepò e dei suoi vini e la Tenuta del Pizzolo è un ottimo esempio” ha infatti dichiarato Gilberto Cavagna “la mia famiglia è originaria di questo territorio, ne riconosciamo le opportunità e abbiamo voluto impegnarci in prima persona, con passione e competenza, per produrre anche noi grandi vini di qualità, a partire dal pinot nero, eccellenza di questa zona, nel solco del lavoro svolto da Emilio Moroni”.
“Questa operazione rafforza il legame della nostra famiglia, già attiva in pianura con aziende agricole, con il territorio, in un settore contiguo di interesse, anche per le possibili sinergie con il nostro agriturismo La Duronetta a Voghera” ha aggiunto Giuseppe Cavagna.
“Questa non è una semplice acquisizione, ma l’incontro di due filosofie che pongono al centro la qualità del prodotto e il rispetto per il terroir. Il nostro impegno sarà quello di custodire l’eredità storica di questa cantina, investendo al contempo in un percorso di crescita sostenibile” ha continuato Paolo Emilio Piccinelli.
Emilio Moroni, rimasto durante il passaggio di proprietà per facilitare l’acquisizione di tradizioni e conoscenze, ha curato le vigne anche quest’anno. A collaborare con i nuovi proprietari anche l’agronomo Claudio Giorgi, figura di riferimento per molte aziende vitivinicole del territorio; Mario Maffi, enologo riconosciuto a livello nazionale, ha prestato qualche consiglio in amicizia, in questa fase di avvio.
La vendemmia 2025 si preannuncia di ottima qualità; i primi vini, attesi sul mercato nel 2026, saranno un pinot nero, uno chardonnay e un passito da uve di moscato.
A seguire arriveranno vini più strutturati, affinati in barriques, e una “riserva” frutto di un blend di uva rara e croatina. Non mancherà uno spumante metodo classico, “chiamato Voloire dal nome di battaglia del Reggimento Artiglieria Cavallo in cui diversi membri delle famiglie Cavagna e Piccinelli hanno servito in passato” come ha aggiunto Pier Paolo Piccinelli, attualmente in affinamento sui lieviti e che sarà pronto per prossime celebrazioni.
L’operazione è stata seguita dallo studio legale Bipart di Milano e dallo studio notarile Muzio di Voghera.