Con la vendemmia 2021, Poggio di Sotto celebra trent’anni di Brunello di Montalcino. La prima, la 1991, segnò l’inizio di un percorso dedicato all’ascolto e alla valorizzazione del Sangiovese di Castelnuovo dell’Abate, una delle aree più vocate del territorio. La 2021 ripropone quello stile essenziale e rigoroso che da sempre caratterizza la tenuta, offrendo una lettura chiara del millesimo e del suo equilibrio tra maturità e tensione. Frutto di un’annata di grande carattere, il Brunello di Montalcino 2021 racchiude l’essenza di un terroir unico, dove un mosaico di suoli argillosi e galestrini si intreccia a un patrimonio genetico di oltre 180 biotipi di Sangiovese.
Vendemmia 2021: energia, struttura e tensione
Il 2021 è stata un’annata dinamica e complessa, che ha alternato gelate primaverili, temperature estive elevate e un finale di agosto più piovoso della media. Questo andamento ha permesso una maturazione graduale e completa delle uve, preservandone integrità e freschezza aromatica. La raccolta, iniziata il 10 settembre e conclusasi il 4 ottobre, ha seguito il consueto approccio parcellizzato per rispettare i diversi microclimi della tenuta, con una selezione rigorosa in vigna.
«La 2021 è un’annata di grande densità e tensione gustativa – spiega l’enologo Leonardo Berti – I vini mostrano una trama tannica importante, sostenuta da un’acidità vibrante che garantisce longevità e definizione. È un Brunello che unisce potenza e finezza, specchio autentico dei nostri suoli più argillosi e ricchi di galestro. Al naso si alternano note di frutti rossi e fiori secchi, con accenti agrumati e balsamici; il sorso è profondo, materico e teso, con un finale ematico e sapido, di lunga persistenza”
Terroir, vinificazione e affinamento
La tenuta di Poggio di Sotto, nel comune di Castelnuovo dell’Abate, si estende attualmente su 48 ettari, di cui 20 vitati, tra i 190 e i 440 metri di altitudine. Protetta dal Monte Amiata, beneficia di forti escursioni termiche e di venti che favoriscono una maturazione equilibrata delle uve. I suoli alternano argille bianche e rosse, galestro e marne grigie, componendo un mosaico geologico di straordinaria complessità. Questa ricchezza è amplificata dalla biodiversità clonale delle vigne, dove sono stati censiti 182 biotipi di Sangiovese, studiati in collaborazione con l’Università di Firenze: un autentico archivio genetico che rappresenta la memoria storica della varietà.
Le uve, provenienti da vigneti con età media di 25 anni, sono raccolte manualmente con rese naturalmente contenute. La fermentazione avviene in tini di legno e cemento, con macerazioni prolungate e rimontaggi all’aria, pratica distintiva della cantina che consente un’estrazione graduale e armonica della componente fenolica. Il vino affina per 36 mesi in botti di rovere di Slavonia da 30 ettolitri, prima dell’imbottigliamento nel mese di aprile 2025.
Poggio di Sotto – Trent’anni di Sangiovese
Fondata nel 1989 e parte del Gruppo ColleMassari, Poggio di Sotto concentra la sua produzione esclusivamente sul Sangiovese. Dal 1991, con la prima annata di Brunello, la tenuta si distingue per un approccio basato su precisione agronomica e sensibilità enologica, mantenuto costante nel tempo. Dal 2012, la cantina porta avanti un programma di ricerca ampelografica e selezione massale in collaborazione con l’Università di Firenze, volto alla tutela dei biotipi di Sangiovese presenti nei vigneti.
In trent’anni, il Brunello di Poggio di Sotto ha definito uno stile centrato su equilibrio, profondità e capacità di evoluzione nel tempo. Una vendemmia celebrativa – Per la 30ª annata del Brunello di Montalcino (1991–2021), l’etichetta sarà proposta in una veste grafica dedicata, con stampa in oro a caldo. Un segno discreto che ricorda la continuità di un progetto enologico fedele nel tempo.

