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17 Febbraio 2025

Il bianco Sabbiato firmato cantina Le Manzane

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

La cantina Le Manzane (Treviso) ha lanciato, in questi giorni, sul mercato il nuovo “Sabbiato Manzoni Bianco”. Il vino, disponibile in edizione limitata in appena 2 mila esemplari, incarna la volontà di enfatizzare un’eccellenza territoriale, ma si identifica con la firma stilistica dell’azienda che lo ha prodotto in un’inedita versione leggermente velata.

Un modo nuovo e diverso per degustare questo piccolo capolavoro della ricerca enologica italiana, creato dal professor Luigi Manzoni, preside della Scuola Enologica di Conegliano (TV), dall’incrocio tra due vitigni a bacca bianca ad alto grado di nobiltà: il Riesling Renano e il Pinot Bianco.

Un vino ispirato al lento scorrere del tempo e ai cicli della natura. «Con questa nuova referenza – dichiara Ernesto Balbinot, titolare della cantina Le Manzane di San Pietro di Feletto – vorremo trasmettere nel calice il legame speciale che abbiamo con il nostro territorio e il Manzoni Bianco o Incrocio Manzoni 6.0.13 è un vitigno simbolo di Conegliano che noi proponiamo già nella sua versione classica, ossia in acciaio. Questo nostro avvicinamento al mondo del legno l’ho voluto per valorizzare, oltre al Glera, un’altra uva autoctona. Si tratta di un percorso iniziato con il “Sabbiato Manzoni Bianco”, ma che proseguirà e si evolverà con altri prodotti e altri vitigni».

La vendita del nuovo Incrocio Manzoni sarà riservata ai privati e ai food and beverage manager dei ristoranti. «La particolarità di questo vino – spiega ancora Ernesto Balbinot – è che fermentazione e affinamento sono stati fatti all’interno dello stesso tonneau. Si tratta di un rovere francese, leggermente tostato per non risultare invadente, ma delicato. Una volta finita la fermentazione ed eliminata la feccia grossolana, il lievito esausto si deposita sul fondo e continua a proteggere il vino durante tutto l’affinamento nella botte, grazie anche al batonnage (effettuato periodicamente durante tutto l’affinamento aiuta a rimettere in sospensione il lievito nel vino). Vengono così preservati sia gli aromi varietali che fermentativi del lievito senza che gli aromi derivanti dal legno li sovrastino, anche in un periodo discretamente lungo di 12 mesi».

Il nuovo Manzoni Bianco della cantina Le Manzane è un vino che coinvolge i 3 sensi, vista, olfatto e gusto, in una maniera insolita e intrigante. Il colore è giallo dorato e nel calice spicca una leggera velatura. Da qui il nome Sabbiato perché, essendo un vino non filtrato, potrebbe lasciare dei residui sul fondo polverulenti, ma non pesanti che ricordano la sabbia. Al naso i profumi di frutti tropicali, come mango e ananas, e di fiori bianchi tipici del Pinot Bianco si mescolano a note minerali caratteristiche del Riesling Renano e a sentori vanigliati derivanti dalla sosta nei tonneaux. Al gusto si presenta ben equilibrato. Sicuramente appassionerà gli amanti di questo vitigno e chi è alla ricerca di un vino bianco fresco, ma allo stesso tempo strutturato, dato dal riposo in legno. Ottimo in abbinamento a primi piatti e secondi a base di pesce.

La cantina Le Manzane si trova a San Pietro di Feletto, a metà strada tra le Dolomiti e Venezia, nella fascia collinare della provincia di Treviso, nel cuore delle Colline del Prosecco Superiore, proclamate il 7 luglio 2019 Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. L’azienda, a conduzione familiare, è fortemente radicata nel territorio trevigiano come produttrice da quasi 40 anni. La cantina, tra le più dinamiche e interessanti nel panorama enologico del Conegliano Valdobbiadene, distribuisce sia in Italia che all’estero raggiungendo 36 Paesi.

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