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22 Gennaio 2025

Frascati: la verità sulla vendemmia 2018

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

“L’annata 2018 è stata particolarmente impegnativa per la produzione delle uve atte a diventare Frascati Doc, Frascati Superiore Docg e Cannellino di Frascati Docg. Ma le consolidate capacità dei produttori e dei tecnici del territorio a gestire le altalenanti condizioni climatiche e le loro ripercussioni sulla vendemmia, hanno contribuito ad una raccolta di uve di qualità buona e in molti casi ottima, anche se in quantità sensibilmente inferiori rispetto alla nostra produzione media”.

Questa la comunicazione ufficiale del presidente del Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati, Paolo Stramacci, impegnato a smentire voci su un raccolto molto abbondante, diffuse in modo nebuloso e forse strumentale a fini di speculazioni commerciali.

“Diffondere numeri gonfiati sulla vendemmia 2018 non fa bene ai produttori e al territorio” continua Stramacci “e compito del Consorzio è quello di tutelarli. I dati sulla quantità di prodotto disponibile nelle cantine non si conteggiano su un solo raccolto, ma dipendono anche dalle vendemmie precedenti, dal venduto, e dalla politica di ciascuna azienda”.

Vediamo, quindi, per avere dei parametri esatti sulla situazione attuale delle produzioni e delle giacenze di vino atto a divenire Frascati, quale è stata la progressione delle vendemmie degli ultimi tre anni e quali eredità hanno lasciato.

La stagione 2016 ha subìto delle gelate in aprile che hanno colpito parte dei germogli determinando una parziale diminuzione del raccolto e l’estate molto calda e secca ha mandato in sofferenza le piante contenendo ulteriormente le rese. Le piogge di settembre hanno in parte ristabilito l’equilibrio idrico dei vigneti, ma la produzione finale ha subìto un calo del 5% rispetto all’annata precedente. A questo leggero calo naturale si è aggiunta la riduzione delle rese voluta dal Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati come parte del progetto di rilancio della qualità dei suoi vini a Denominazione.

La successiva 2017 è stata la stagione più scarsa degli ultimi 70 anni. Gelate primaverili, siccità estiva record, cui si sono aggiunte grandinate a macchia di leopardo sotto vendemmia: 27% è stato il calo della produzione registrato rispetto alla 2016.

La stagione 2018, per motivi diversi, ha fatto registrare una produzione di vino di poco superiore a quella del 2017, e quindi inferiore di circa il 30% rispetto alle annate medie ante 2016. In questo caso sono state le precipitazioni continue che hanno richiesto maggiori impegno e selezione sia in vigna sia in cantina da parte di viticoltori ed enologi.

“Pertanto” conclude Stramacci “la disponibilità di vino Frascati per il 2019 è limitata: non ci sono più scorte in cantina sia per il calo della vendemmia 2018 e delle annate precedenti, sia perché le aziende hanno visto aumentarne le richieste dall’Italia e dall’estero: il consumatore finale ha percepito l’incremento della qualità del prodotto degli ultimi anni. Tale crescita qualitativa è testimoniata dai riconoscimenti sempre più frequenti da parte delle Guide nazionali e dei degustatori esteri al Frascati Superiore Docg, anche nella sua versione Riserva. Vini di qualità che sanno anche invecchiare bene”.

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