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25 Gennaio 2025

Il Consorzio delle Doc-Fvg lancia “1918/2018 Vendemmia di Pace”

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Passa dalla vigna il messaggio in bottiglia del Friuli Venezia Giulia per dire ‘mai più’ alla guerra. A 100 anni dalla fine del primo conflitto mondiale, il Consorzio delle DOC-FVG lancia infatti “1918/2018 Vendemmia di pace”, l’iniziativa ideata per celebrare questo importante anniversario e soprattutto per ricordare il valore del vino come elemento di pace e socializzazione nel territorio. Non a caso, proprio i vini del Consorzio frutto della vendemmia di quest’anno saranno protagonisti di una speciale capsule collection, che richiamerà il claim “Mai più” (in diverse lingue) con un simbolico collarino.

Il progetto è stato presentato a Roma, nel corso di una speciale degustazione abbinata ai prodotti tipici, come le Dop Prosciutto di San Daniele e Montasio, due autentici gioielli del paniere agroalimentare regionale. Ad arricchire il tutto, una suggestiva mostra fotografica di immagini storiche dedicate al mondo vitivinicolo dell’epoca e la lettura di alcuni brani tratti dai diari di guerra dei soldati al fronte – per lo più agricoltori che consigliavano e istruivano le mogli sulle pratiche agricole da portare avanti in loro assenza –  che esaltano proprio il ruolo del vino come fattore socializzante, di “legressa” (allegrezza) e di momentaneo ritorno alla normalità.

Vini Doc Fvg

“Con questa iniziativa – spiega il presidente del Consorzio delle DOC-FVG, Adriano Gigante –  puntiamo a valorizzare le nostre denominazioni e, in questo caso, anche il loro alto valore simbolico. Il nostro territorio di produzione, un secolo fa doloroso scenario di guerra, custodisce infatti la memoria di un passato difficile ma anche il ricordo di una vita rurale importante, che oggi è in grado di esprimersi attraverso grandi eccellenze enologiche, che continueremo a promuovere sia in Italia che all’estero con diverse iniziative quest’anno legate al centenario della fine del primo conflitto mondiale. Se dovessimo pensare in particolare a un vino che meglio rappresenti la nostra regione nel suo complesso potrebbe sicuramente essere la Ribolla gialla, nella versione spumante da una parte e ferma dall’altra. Accanto a ciò, non mancherà il forte impegno per la valorizzazione delle tante risorse turistiche e del patrimonio artistico culturale della regione che insieme all’enogastronomia rendono forte e unico il brand Friuli Venezia Giulia”.

Dalla Doc Friuli alla Doc Friuli Aquileia, dalla Doc Friuli Colli Orientali alla Docg Ramandolo, sono in tutto sette le denominazioni gestite dal maxi Consorzio delle DOC-FVG, che riunisce al suo interno i Consorzi Friuli Annia, Friuli Aquileia, Friuli Colli Orientali e Ramandolo, Friuli Grave, Friuli Isonzo e Friuli Latisana. Un insieme di territori, ognuno con le proprie peculiarità, che esprime complessivamente circa 26mila ettari vitati e una produzione di oltre 1,6 milioni di ettolitri.

www.consorziodocfvg.it – info@consorziodocfvg.it

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