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8 Ottobre 2025

Michele Chiarlo: Barolo 2021 da collezione, ma niente cru nel 2024

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

La vendemmia 2021, per la famiglia Chiarlo, sarà ricordata come una delle grandi annate per eccellenza, contraddistinta da condizioni climatiche ideali e di una conseguente qualità straordinaria dei Barolo. Nel pieno della vendemmia corrente, Stefano Chiarlo, enologo e vineyard manager alla guida della cantina di famiglia con il fratello Alberto, ripercorre i momenti salienti dell’annata 2021 e dei relativi Barolo, anticipando sfide e le scelte che hanno portato l’azienda a decisioni importanti sul futuro dell’annata 2024, a garanzia della qualità

L’annata dei Barolo 2021 – la Grande Annata per eccellenza

“Definirei il 2021 la Grande Annata per eccellenza; ha rari tratti che mi ricordano il 1990 e il 2001”, racconta Stefano Chiarlo. “Settembre e inizio ottobre sono stati mesi chiave, segnati da giornate asciutte e luminose, con notevoli escursioni termiche tra giorno e notte, condizioni ideali per una maturazione lenta e graduale dei tannini e dei polifenoli. Una combinazione che ha permesso al nebbiolo di svilupparsi con grande complessità, profondità e tannini setosi, pilastro fondamentale per trasformarsi in Barolo di eccezionale carattere e perfetti per il lungo invecchiamento. I caratteri dei cru di provenienza sono netti e precisi già ora, a differenza di altre grandi annate per cui occorreva attendere più a lungo per avere un’espressività così lampante.”

Secondo Stefano Chiarlo, l’esperienza trentennale e la sensibilità maturata in vigneto ha avuto un ruolo determinante. La gestione dei diradamenti, la tempistica della vendemmia e la cura parcella per parcella hanno contribuito a trasformare un’annata già perfetta in un capolavoro di equilibrio. “Le fotografie che ho scattato in vendemmia sembravano dipinti: dimensione e colore degli acini, cambio di colore delle foglie… un perfetto equilibrio che in natura è, per definizione, irrealizzabile.”

I Barolo 2021 si stanno già esprimendo con intensità e armonia, confermando la continuità della cantina nelle annate di eccellenza. “È la terza annata consecutiva a cinque stelle: dopo la 2019, più speziata e austera, e la 2020, con bouquet ricchi e tannini morbidi e rotondi, la 2021 è la più completa. I vini hanno bouquet espressivi e variegati già nella fase giovanile del vino, mentre al gusto risultano profondi, ricchi, con trama di tannini fitti e setosi. È un’annata che si può apprezzare già dopo pochi anni e che riserverà grandi emozioni in futuro.” racconta Stefano Chiarlo.

Uno sguardo alle annate successive e la difficile scelta del 2024

Gli anni successivi hanno riservato sfide differenti. “La 2022 è stata un’annata più asciutta e scarsa in quantità: i Baroli sono pronti all’olfatto, ma meno complessi al gusto, setosi e meno longevi rispetto all’annata precedente.” racconta Stefano. “La 2023, invece, è stata equilibrata: l’esperienza in vigneto e le grandi vigne hanno fatto la differenza. La 2024, contraddistinta da clima più piovoso e fresco, ha richiesto operazioni di diradamento più frequenti e tempistiche di raccolta molto precise: il risultato sono vini eleganti, freschi e floreali, ma meno complessi e con tannini fini.”

In questo contesto, l’azienda ha preso una decisione importante: “Per l’annata 2024 non imbottiglieremo i Barolo da cru. Verranno inseriti interamente nella cuvée del nostro Barolo Tortoniano, che sarà un barolo di gran classe anche in questo millesimo. È una scelta difficile, a tratti anche dolorosa, ma risponde al nostro metodo e alla nostra filosofia: fare operazioni in vigneto e vinificazioni separate di ogni parcella, valutare con degustazioni alla cieca e, se il carattere dell’annata non ci convince del tutto, preferiamo non uscire con i cru.” spiega Chiarlo. “Negli ultimi trent’anni abbiamo adottato questo metodo in cinque annate (1992, 1994, 2002, 2008 e 2014). Non è solo una scelta enologica, significa anche avere rispetto per il territorio, per le MGA, e soprattutto responsabilità verso il consumatore. Vogliamo mantenere una linea coerente nel tempo, tutelando lo stile Chiarlo che non segue mode, ma identifica un’eleganza riconoscibile e un carattere distintivo, permettendo a chi degusta di trovare sempre nel bicchiere ciò che si aspetta: vini di grande eleganza e carattere, con la riconoscibilità della varietà e del terroir di provenienza e, soprattutto, piacevolezza nella beva.”

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