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12 Ottobre 2025

Il nuovo Alta Langa DOCG Rosé di Tenuta Carretta

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

L’Airali Rosé Extra Brut 2022 è il nuovo e quarto capitolo del progetto di Tenuta Carretta dedicato all’Alta Langa DOCG. Da uve pinot nero vinificate in purezza, è stato prodotto per questa prima edizione in una tiratura limitata a sole 3.000 bottiglie e sarà in uscita sul mercato a partire da dicembre 2025.

“L’Airali Rosé Extra Brut nasce da una precisa esigenza, al tempo stesso tecnica e commerciale, che è quella di offrire al consumatore un panorama il più possibile completo di una gamma di Alta Langa metodo classico da parte di Tenuta Carretta. Così, dopo le cuvée del brut e del pas dosé prima e del blanc de blanc (prima edizione con la vendemmia 2021) poi, il 2022 – annata calda e complessa – ha offerto l’occasione perfetta per raccogliere la sfida di misurarci con la vinificazione in rosato del pinot nero in purezza”, racconta Paolo Scaiola, Direttore Tecnico e winemaker di Tenuta Carretta.

L’Alta Langa e il vigneto di Cissone

Il Pinot Nero proviene da un singolo appezzamento piantato a partire dal 2015 a Cissone, nel cuore dell’Alta Langa, dove Tenuta Carretta è stata la prima a impiantare vigneti.

“Cissone è stata da subito una grande scommessa, ma anche una scelta tutt’altro che casuale”, spiega Scaiola. “Ci troviamo a un’altitudine media di circa 630 metri, su un versante esposto a nord, ventilato e fresco, scelto anche per controbilanciare gli effetti del cambiamento climatico. È un territorio cruciale perché le caratteristiche pedoclimatiche rallentano la maturazione dell’uva, consentendo di cogliere con precisione il momento ideale per la raccolta. È anche un fattore-chiave per garantire freschezza in termini di acidità e profumi, grazie alle forti escursioni termiche, e una vendemmia ritardata, che nel nostro caso avviene circa due settimane dopo la media della zona. In genere iniziamo ai primi di settembre, quando in gran parte la vendemmia dell’uva per l’Alta Langa DOCG è già conclusa. Questo ci consente di definire al meglio le diverse scelte vendemmiali per ottenere, in questo caso specifico, uno spumante rosato elegante, preciso e identitario”.

L’impianto è a guyot, di tipo semi-fitto con 6.000 ceppi per ettaro, effettuato con l’obiettivo di stimolare una sana competizione tra le piante, specialmente in contesti difficili come annate calde o con scarsa riserva idrica. Questo rallentamento dello sviluppo fenologico aiuta a migliorare l’equilibrio vegetoproduttivo e la qualità delle uve, che sono rigorosamente raccolte a mano, in cassette, e lavorate con pressatura del grappolo intero.

“Questo aspetto si è rivelato cruciale nell’annata 2022 che, per quanto calda, non ci ha colti di sorpresa: mentre in tutte le Langhe si registravano sofferenze a carico dei grappoli, a Cissone le condizioni pedoclimatiche hanno permesso una maturazione completa e bilanciata. È stata proprio questa annata a darci il coraggio di affrontare la vinificazione del Pinot Nero in rosa”, conclude Scaiola.

L’Alta Langa DOCG Rosé Airali Extra Brut 2022

Questo Alta Langa viene prodotto da uve pinot nero vinificate in purezza. “Dopo la raccolta manuale, lasciamo i grappoli interi in cella-frigo per uno o due giorni al massimo, per ottenere una minima macerazione e una prima – delicata – estrazione del colore. Segue una seconda macerazione dopo la pressatura pneumatica, con l’allontanamento delle bucce che avviene entro due ore. Utilizziamo una resa di pressatura molto bassa (pari a circa il 50%) per favorire un’estrazione minima e il più possibile delicata degli antociani” spiega Scaiola.  L’affinamento avviene interamente in acciaio. Il risultato è un vino rosato elegante, estremamente brillante, dal colore buccia di cipolla, con riflessi di rosa. Al naso emergono note di pesca, violetta e piccoli frutti rossi, profumi sottili ma persistenti, che ritornano con coerenza al palato. L’acidità è la colonna portante del vino, ma si percepisce anche una buona struttura, con un tocco quasi tannico, dovuto all’estrazione controllata dalle bucce. La tipologia è Extra Brut, per valorizzare al massimo l’autenticità del vino e il suo legame diretto con il vigneto.

La scelta del Pinot Nero in purezza conferma l’ambizione qualitativa del progetto Airali, essendo una delle varietà più nobili per il metodo classico, ma anche tra le più complesse e difficili da interpretare, soprattutto nella produzione di vini millesimati come l’Alta Langa DOCG, che non consentono, di fatto, la preparazione di cuvée con l’utilizzo di vini “di riserva”.  “Il Pinot Nero richiede grande sensibilità nella gestione del colore, attenzione alle ossidazioni, cura nella preservazione dei profumi e nella definizione del profilo olfattivo. Tenuta Carretta ha scelto di vinificarlo in purezza per esprimere con chiarezza l’identità del territorio di Cissone, forte della lezione tecnica maturata nel tempo”.

L’Alta Langa DOCG Rosé Airali Extra Brut è pensato per un pubblico curioso, in cerca di eleganza ma senza rigidità, amante dei vini freschi ma allo stesso tempo complesso. “Il metodo classico rosato oggi è molto richiesto; piace per il colore, per il profumo, per la versatilità. È perfetto a partire dall’aperitivo e per tutto il pasto: con crudi di mare, crostacei, pesce grigliato e carni bianche. Come dimostrano i trend di consumo, non è più un vino esclusivamente per l’estate; oggi il rosato è completamente destagionalizzato e trova il suo spazio a tavola in ogni mese dell’anno” conclude Scaiola.

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