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17 Ottobre 2025

Dazi (UIV): stallo USA per export vino italiano, -28% nel bimestre luglio-agosto

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Export di vino italiano negli Stati Uniti in pieno stallo nei mesi di luglio e agosto (-28% in valore), nonostante gli “sconti” anti-dazi dei produttori italiani che nel periodo hanno abbassato i listini in media di circa il 17%. È la sintesi dell’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) sulle esportazioni verso gli Usa nei primi 8 mesi del 2025, un anno in cui si è passati a un progressivo deterioramento in coincidenza con l’avvento dei dazi, con un tendenziale a valore che è passato dal +12,5% del primo trimestre al -3% dei primi 8 mesi. Un’inversione di rotta determinata in particolare dal crollo di luglio (-26% sul pari periodo 2024) – rilevato oggi da Istat – e di agosto (-30%), primo mese soggetto a dazi al 15%. E le prospettive nel breve termine, secondo l’Osservatorio Uiv, non sono positive: secondo i dati provvisori delle dogane evidenziati dalla Dg Taxud (Commissione Ue), a settembre si prospetta un’ulteriore contrazione in doppia cifra.

“Come previsto – ha detto il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi – i dazi e la debolezza del dollaro hanno inciso sull’andamento del mercato. La situazione che vedeva i consumi statunitensi in calo e, allo stesso tempo, un aumento degli ordini per scorte non poteva mantenersi a lungo, e i dati del bimestre estivo lo confermano. Le imprese sono ora chiamate a guardare al medio-lungo periodo: da un lato sarà importante cogliere l’occasione per migliorare ulteriormente efficienza e managerialità; dall’altro rafforzare la presenza sui mercati esteri, a partire dagli Stati Uniti nella fase di stabilizzazione. In questo contesto sarà rilevante l’intervento delle istituzioni in materia di promozione e internazionalizzazione. Guardiamo quindi con attenzione alla prossima Manovra, che dovrebbe destinare risorse aggiuntive alla promozione del vino attraverso Ice Agenzia”.

Per l’Osservatorio, il saldo export (base dogane) verso i Paesi extra-Ue nei primi 8 mesi indica un tendenziale con cali superiori al 3% valore e al 4% volume, per effetto di contrazioni a valore in particolare di Cina (-27%), Russia (-26%) ma anche di Giappone (-5%), Svizzera e Regno Unito (-3% e -2,5%). Tra i buyer principali, prosegue la corsa del Canada (+10,5%).

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