Cosa sono le feste di fine anno senza un calice di buon vino? Il piacere di ritrovarsi in famiglia, i pomeriggi trascorsi a giocare a tombola, il camino acceso, le risate con gli amici, il suono dei brindisi e il profumo dei piatti cucinati a casa accompagnati dai vini del cuore.
Quando si portano in tavola i piatti della tradizione è importante scegliere un vino altrettanto accogliente e pieno di sapori e profumi. Un vino come il Rubesco Riserva Vigna Monticchio DOCG di Lungarotti che, con l’annata 2020, conquista per la sua profondità, per l’elegante armonia e per la delicata ricchezza che evoca le colline umbre dove tutto ha avuto inizio. Un’annata che ha sorpreso per tensione, energia ed immediatezza, tanto da convincere la famiglia ad anticiparne l’uscita.
Era il 1964 quando Giorgio Lungarotti diede vita a quello che sarebbe diventato il vino più importante della sua azienda: il Rubesco Riserva Vigna Monticchio, oggi riconosciuto tra i migliori rossi italiani. Un rosso che conquista dal primo sorso, perfetto per scaldare le serate invernali e accompagnare i pranzi e le cene delle feste.
Quando arriva il momento di brindare al nuovo anno, il Rubesco Riserva Vigna Monticchio lascia spazio alle bollicine che diventano protagoniste con il Brut Millesimato – Vino Spumante Metodo Classico di Lungarotti, ottenuto da uve Chardonnay e Pinot Nero. Dorato, brillante, con un perlage fine e persistente, ha un profumo intenso che intreccia note di nocciola, crosta di pane e agrume candito. Al palato è secco, pieno, fruttato e armonioso, con un finale agrumato che lascia una gradevole sensazione di freschezza in bocca.
Due grandi viniche raccontano l’Umbria e portano immediatamente tra le incantevoli colline di Torgiano.

Lungarotti, storica realtà vitivinicola dell’Umbria, ha contribuito a scrivere la storia del vino italiano nel mondo. Fu Giorgio Lungarotti, nel dopoguerra, a trasformare l’azienda agricola di famiglia a Torgiano, in una cantina di successo. Una storia che oggi continua nelle tenute di Torgiano e Montefalco, grazie all’impegno, la passione e la competenza di 3 generazioni della famiglia. Con il Progetto 1962, lanciato nel 2025, è iniziato un nuovo ciclo dell’azienda che torna alle sue radici per raccontare una nuova contemporaneità.
La visione del Progetto 62, che prende il nome dalla prima annata del Rubesco e Torre di Giano, le due etichette simbolo rivisitate nella forma e nella sostanza, è chiara e ambiziosa: portare l’Umbria e il suo stile di vita lento nel mondo proponendo vini intramontabili e territoriali. Tra i pilastri dell’azienda, l’enoturismo e la promozione della cultura del vino, dell’olio e del patrimonio artistico attraverso il Museo del Vino e il Museo dell’Olivo e dell’Olio di Torgiano.www.lungarotti.it

