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Asolo Prosecco, al via il nuovo piano di “cru” di collina

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Asolo Prosecco, al via il nuovo piano di “cru” di collina

L’Asolo Prosecco cresce e vara la sua nuova strategia, totalmente indirizzata a mettere in luce, sia nei vini che nella comunicazione, il fortissimo legame fra la tradizione locale del Prosecco, le colline del territorio di Asolo e dei paesi vicini.

Dopo aver superato i 17 milioni di bottiglie nel 2019 e aver messo a segno un’ulteriore crescita a doppia cifra nel primo quadrimestre 2020 (+22% rispetto ad aprile dell’anno scorso), l’Asolo Prosecco, la più piccola delle tre denominazioni del panorama del Prosecco, mira a proporsi come una sorta di “cru” delle bollicine venete.

Alla base della strategia di riposizionamento ci sono i dati dell’indagine Bva Doxa commissionata dal Consorzio dell’Asolo Prosecco lo scorso anno su una platea di consumatori italiani di vini frizzanti e spumanti, che dimostra come il nome di Asolo sia conosciuto da tre quarti degli intervistati (il 74%) e che un quarto ha già visitato la cittadina (il 26%), mentre solo il 43% del campione sa che sulle colline asolane si produce Prosecco.

Che il connubio tra il nome di Asolo e quello del Prosecco sia inscindibile lo attesta un ulteriore dato dell’indagine, quello che dimostra che il 32% dei consumatori non sarebbe più disposto a considerare la denominazione tra le scelte d’acquisto se il nome Asolo apparisse privo della specificazione Prosecco, mentre solo il 22% lo berrebbe ugualmente. Per converso, ben l’84% del campione è disponibile a bere un vino che si chiami Asolo Prosecco.

“I dati della ricerca – spiega Ugo Zamperoni, Presidente del Consorzio Asolo Prosecco – confermano che accostare la parola Prosecco al nome di Asolo rafforza l’identità territoriale della denominazione, già fortemente radicata. L’Asolo Prosecco infatti è piena espressione del territorio, è cultura, è storia. In quest’ottica abbiamo creato anche un nuovo payoff, È tutta un’altra Storia, che mira a sottolineare il legame delle bollicine con la città che dona loro il nome e con il suo inestimabile valore culturale”.

Per rafforzare il senso di appartenenza al territorio di Asolo, il Consorzio si è dotato di una nuova immagine coordinata, ideata dallo studio veronese Paffi. Nel marchio della denominazione sono rappresentate la Rocca, da sempre simbolo del borgo di Asolo, e i profili delle colline su cui nasce l’Asolo Prosecco, mentre i colori riprendono quelli dorati del vino e delle facciate delle antiche dimore del centro storico di Asolo.

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Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

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