Dalle vigne vecchie di Barbera, le radici per il futuro del Nizza Docg

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Nizza Docg Montemareto 2021 Michele Chiarlo

Michele Chiarlo, ambasciatore del vitigno Barbera e pioniere della denominazione Nizza Docg, continua la sua ricerca di avanguardia nel mondo del vino, con una visione che unisce passato e futuro. Nel decimo anniversario dal riconoscimento della nuova denominazione d’origine specifica per il Nizza – accettata a partire dalla vendemmia 2014 – Michele Chiarlo presenta la nuova annata di Nizza Docg Montemareto 2021, esponendo una nuova visione per il vitigno Barbera in ambito di sostenibilità: lo studio delle vecchie viti, per analizzarne i genotipi e selezionare gli esemplari che meglio si sono adattati al cambiamento climatico.

Il vitigno Barbera, cuore pulsante della viticoltura piemontese, ha una storia antica che si intreccia con le tradizioni enologiche della regione, mostrando una notevole resilienza alle variazioni climatiche, specialmente da parte degli esemplari più anziani. Tuttavia, la sua storia non è solo legata alla tradizione, ma anche all’innovazione. Michele Chiarlo, in qualità di ambasciatore della denominazione Nizza e con l’impegno di promuovere il prestigio del vitigno Barbera, si impegna attivamente nel progetto AGEBA. Questo progetto, condotto dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, si concentra sull’identificazione e lo studio di individui di vite con un patrimonio genetico particolarmente resistente, offrendo così una promettente svolta per il futuro della viticoltura.

“Il progetto AGEBA è uno studio molto affascinante perché indaga le viti vecchie con il patrimonio genetico più resistente. Partendo dallo screening dei vigneti, si selezionano campioni considerati sani in quanto esenti da virus o Flavescenza, dimostratisi resilienti nel corso di 80-90 anni, in quanto in grado di superare annate calde, fredde, siccitose, o ancora, in grado di produrre meno alcol.” spiega Stefano Chiarlo, enologo e titolare insieme al fratello Alberto. “Attraverso lo studio dei genotipi di ogni vite vecchia, l’obiettivo del progetto è di individuare gli esemplari più auto resistenti al cambiamento climatico o alla resistenza a nuove malattie, così da ottenere materiale condivisibile anche ai vivaisti, da utilizzare nei rimpianti del futuro. Si è partiti dalla Barbera perché è una zona che ha sentito molto l’influenza del cambio climatico, oltre ad essere maggiormente suscettibile ad alcune problematiche come la flavescenza dorata. Sarebbe interessante però, in futuro, realizzarlo anche sul nebbiolo, perché è sempre curioso ripercorrere la storia delle vecchie viti. Da questo studio poi emergono molte altre curiosità, come il ritrovamento di portainnesti abbandonati nei decenni più piovosi e freddi, perché producevano parametri non positivi, e che ora possono tornare utili.”

Nizza Docg Montemareto 2021

Celebre per la sua attitudine a produrre vini di straordinaria qualità, la collina di Montemareto sorge nel comune di Castelnuovo Calcea, in provincia di Asti, non distante dagli appezzamenti di La Court, in direzione di Mombercelli. Un crinale maestoso, che supera i 300 metri di altitudine, estremamente ripido, con un’ottima esposizione Sud est – Sud ovest, in grado di catturare il sole dalla mattina alla sera. I filari di Barbera poggiano su suoli composti da marne calcaree di Sant’Agata fossili alternate a strati di Sabbie Astiane dal colore chiaro e la presenza di microelementi, in particolare magnesio e calcio.

Montemareto è una vigna con peculiarità uniche. Il Nizza Docg che nasce da questo cru possiede una struttura importante, conserva notevole freschezza e si distingue per note di violetta piccoli frutti rossi e neri ed una leggera dolce speziatura. Le rese molto basse e gli importanti diradamenti consentono di raccogliere solo cinque, sei grappoli per pianta, vinificati alla ricerca di un carattere che privilegia la ricchezza della struttura supportata da una robusta spina dorsale di acidità, tipica del vitigno barbera.

Un delicato affinamento tradizionale prevede un anno in botte grande per preservare la fedeltà al vitigno d’origine, che si esprime in note di frutti scuri e una ricchezza olfattiva che anticipa un’importante longevità.

2021: note sull’annata

L’inverno è finalmente nevoso. I primi mesi dell’anno sono caratterizzati da pioggia e neve con accumuli nei vigneti fino a 60 centimetri. Nel mese di marzo non piove mai e le temperature sono sempre oltre la media portando ad un inizio vegetativo precoce. Queste condizioni ci facevano pensare ad un’altra annata anticipata e calda, ma non sarà proprio così. I mesi di aprile e maggio sono più freddi, quindi l’anticipo vegetativo viene annullato da tali condizioni climatiche. A metà maggio l’annata sembra essere tardiva, le viti si allungano lentamente, di notte le temperature non sono mai alte e il vento è sempre freddo.

Nella prima settimana di giugno tutte le varietà sono in piena fioritura e qualche acino di barbera è già allegato. Le ultime due settimane di giugno sono calde, con temperature nelle media e con temporali che portano 20-30 mm di pioggia. Da questo periodo inizia una lunga estate calda (mai torrida) e asciutta, che prosegue nel mese di settembre con temperature diurne più miti. Le ultime due settimane di agosto sono dedicate al diradamento dei vigneti più abbondanti.

La vendemmia avviene nelle tempistiche classiche (22/23 settembre) con uve con una sanità e maturazione spettacolare, condizioni così perfette sono rare. Pur con un’iniziale primavera contraddistinta da variazioni climatiche, il clima perfetto che si è instaurato nel corso del 2021 ha determinato una qualità eccelsa, degna di 5 stelle.” racconta Stefano Chiarlo.

Note di degustazione

Il colore è rosso rubino, molto intenso e profondo, con riflessi violacei. Al naso si rivela un vino ampio e variegato, di grande eleganza. Note di frutta rossa, ciliegia, amarena e piccole bacche nere sono avvolte da una netta essenza floreale di viola, terminando con una lieve nota speziata a donargli ancora più complessità.

Al gusto conferma i sentori di frutta rossa e la nota floreale, risultando di grande impatto per la sua polposità e ampiezza. L’equilibrio tra sensazioni fresche e il velluto finale del tannino portano con sé il carattere unico del terroir della collina di Montemareto.

L’acidità rivela l’integrità varietale e la piacevolezza della beva, rendendo Nizza Docg Montemareto 2021 un sorso complesso ma piacevole, adatto ad abbinamenti quali pasta alla norma, zuppa di pesce, filetto al pepe e agnello.

www.michelechiarlo.it

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