Alcuni dati sulla produzione del vino in Sicilia

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Con una superficie vitata di circa 119.893 ettari (più circa 21.000 ettariin portafoglio), pari al 17% del totale nazionale, la Sicilia si configura come la regione italiana con il più alto patrimonio produttivo. Il comparto vitivinicolo rappresenta una risorsa strategica dell’agricoltura regionale siciliana, contribuendo alla produzione lorda vendibile agricola per una quota che oltrepassa abbondantemente il 15%. La superficie coltivata ad uve bianche è di 76.906 ettari (64,1%), mentre le uve rosse sono presenti in 42.839 ettari (35,7%). Le forme di allevamento si dividono in:  alberello 11.149 ettari (9,3%), spalliera 95.166 ettari (79,4%), tendone 12.862 ettari  ( 10,7%), in progressiva contrazione.

A farla da padrone, in quanto a superficie vitata è la provincia di Trapani con 68.780 ettari e il 57,4% dell’intera area siciliana coltivata a uve da vino. Segue Agrigento con 10.972 ettari che corrispondono al 17,5%, poi Palermo con16.625 ettari e il 13,9%, Caltanissetta 5.763 e il 4,8%, Catania 3.074 con il 2,6%, Siracusa 1.943 con l’1,6%, Ragusa con 1.466 e l’1,2%, Messina con 891 ettari e lo 0,7%, chiude Enna con 375 ettari e lo 0,3%.


In termini di referenze, la Sicilia imbottiglia 1,65 milioni di ettolitri di vino, superando i 200 milioni di bottiglie (+2,6% rispetto l’anno precedente). Sono 650 le aziende vitivinicole in Sicilia con capacità proprie di imbottigliamento di cui circa 55 gli organismi associativi (cooperative e cantine sociali); 29 superano il milione di bottiglie annue coprendo oltre il 73% della produzione regionale complessiva, mentre sono meno di cento le imprese che oltrepassano le centomila bottiglie per anno (dati dell’Istituto regionale della vite e del vino e dati dell’Osservatorio sul settore vitivinicolo siciliano dell’università di Palermo).


Tra le principali cultivar a uva da vino c’è il Catarratto bianco comune con 38.079 ettari che detiene una quota del 31,76%, seguono il Nero d’Avola con 19.304 ettari pari al 16,1%, l’Inzolia con 7.795 ettari pari al 6,5%, il Grecanico e il Syrah con 5,358 ettari (4,47%), lo Chardonnay e il merlot che sfiorano i cinquemila ettari e superano di poco il 4%. La produzione media si attesta sui 9 milioni di quintali di uva e 6,9 milioni di ettolitri di vino e mosto. La produzione 2008 è stata di 9-10  milioni di quintali di uva pari a circa 7  milioni di ettolitri di vino e mosto.


Strade del vinoLe strade del vino sono 12:Marsala-Terre d’occidente, Erice Doc, Alcamo Doc, Doc Monreale, Terre Sicane, Castelli Nisseni, Cerasuolo di Vittoria: dal Barocco al Liberty, Etna, Val di Noto, Val di Mazara, Provincia di Messina, Sul percorso della Targa Florio.


Export Il vino esportato nel 2007 è 427.519 ettolitri,di cui  276.259 hl confezionato (64,6%) e 140.422  hl sfuso (32,8%).  Le esportazioni hanno portato alle aziende 84.786.000  di euro, di cui 72.817.000 per il confezionato (85,9%) e 10.648.000 per lo  sfuso (12,6%). Le esportazioni, se si considera sia lo sfuso che l’imbottigliato, si concentrano nel Regno Unito (circa centomila ettolitri nel 2007, quasi tutto imbottigliato) , Germania (oltre 70 mila ettolitri, metà sfuso e metà imbottigliato) e Francia (meno di settantamila ettolitri, quasi tutto sfuso). Seguono Stati Uniti (40 mila quasi tutto imbottigliato), Svizzera (meno di 40 mila, per lo più imbottigliato). Poi Canada, Giappone e Svezia, tutte con quote che si aggirano sui 20 mila ettolitri.


Assovini Sicilia: la missionÈ questo lo scenario competitivo all’interno del quale opera Assovini Sicilia, l’associazione che rappresenta dal 1998 le maggiori imprese del comparto vitivinicolo siciliano, finalizzando la propria mission verso una maggiore attenzione alla crescita qualitativa in un mercato fortemente influenzato da dinamiche competitive sempre più aggressive. Oltre dieci anni sono trascorsi dalla fondazione, nel 1998, di Assovini Sicilia, l’associazione che raggruppa oggi 70 delle migliori aziende vitivinicole siciliane impegnate nella competizione di mercato. Nel corso di questi anni Assovini ha assunto una fisionomia sempre più complessa e articolata.


Oggi quest’associazione non è più soltanto un’organizzazione di categoria. Grazie alla vocazione innovatrice e alla filosofia pluralista, sono divenute più importanti le sue responsabilità tanto nella ricerca di soluzioni volte a far acquisire una sempre maggiore competitività al comparto vitivinicolo, quanto nello sviluppo di tutte una serie di tematiche che riguardano la nuova politica comunitaria, quella nazionale e quella regionale in particolare. A testimonianza del ruolo di componente del sistema di rappresentanza dell’industria siciliana del settore, Assovini Sicilia ha aderito a Federvini.


La base, “lo zoccolo duro” dell’associazione è, dunque, costituita dalle piccole, medie e grandi imprese vitivinicole isolane che rappresentano una product-share regionale che supera in valore il 75% del vino siciliano imbottigliato; considerando poi le produzioni di eccellenza la quota aumenta notevolmente. Tra queste aziende figurano quasi tutti i grandi brand enologici siciliani che hanno ottenuto i più importanti riconoscimenti all’interno degli eventi mondiali di settore.


Per maggiori informazioni: www.assovinisicilia.it.

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