Un messaggio nella bottiglia porta il Vespaiolo di Breganze in Europa.

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Una spedizione in barca a vela ripercorre il viaggio di Pietro Querini che diede il via alla tradizione del baccalà. Nella stiva un carico di bottiglie di Vespaiolo. Se durante una gita in mare vi capita di scorgere una bottiglia con dentro un messaggio non si tratta di pirati e nemmeno di uno scherzo. Potrebbe essere una delle 20 fortunate bottiglie lasciate dalla Mandrake II, la barca a vela che sta viaggiando da Venezia all’isola norvegese di Røst. Abbordo vi sono sei vicentini che stanno calcando le orme di Pietro Querini, commerciante Veneziano che nel 1431 partì con un carico di 800 barili di vino diretto alle Fiandre, ma che, sorpreso dalla tempesta, naufragò nell’isola di Røst dove fece una scoperta destinata a cambiare la storia della gastronomia veneta: il baccalà. La spedizione, che arriverà in Norvegia il prossimo 7 luglio, è organizzata per far conoscere nei 10 porti in cui fa tappa i prodotti veneti, in primis il Bacalà alla vicentina e il Vespaiolo della Cantina Beato Bartolomeo, il vino tradizionalmente più indicato con il baccalà. Alcune delle 500 bottiglie trasportate e stappate durante il viaggio vengono ributtate in mare con un messaggio all’interno. Chi le troverà e rispedirà il messaggio in Italia riceverà una fornitura per un anno di vini di Breganze, dove oltre al Vespaiolo si annovera il passito Torcolato e vini rossi di struttura.

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