Vino Altoatesino: mercato, canali di distribuzione e prezzi.

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Sono stati divulgati i dati della ricerca “Vino Altoatesino: mercati, canali di distribuzione e prezzi” effettuata dall’IRE (Istituto di Ricerca Economica) della CCIAA di Bolzano da cui è emerso che varietà, qualità e immagine sono i fattori su cui il vino altoatesino dovrà puntare nel corso dei prossimi anni. Dall’analisi dei dati di produzione, dei mercati di sbocco, dei prezzi e delle modalità di distribuzione del vino altoatesino è stata presentata l’analisi “Vino altoatesino: mercati, canali di distribuzione e prezzi” commissionata dai viticoltori altoatesini all’IRE (Istituto di Ricerca Economica) della Camera di Commercio di Bolzano, che fotografa l’intero comparto vitivinicolo locale.

I mercati
Dalla ricerca è emerso che il 46,3% del vino altoatesino viene venduto in Alto Adige, il 19% nelle altre regioni italiane mentre il 17,3% in Germania, seguono poi la Svizzera 6,3% e gli Stati Uniti 5,5%, Austria 3,3%, Unione Europea 1,1%, Gran Bretagna 0,7% e resto del mondo 0,5%. E’ importate sottolineare che la ricerca ha evidenziato che i piccoli viticoltori altoatesini hanno pari importanza sul mercato internazionale delle cantine vinicole, generalmente di maggiori dimensioni. Ed è proprio la grande quantità di piccole imprese presenti in Alto Adige a far si che quasi l’80% dei produttori ritengano importante rafforzare la cooperazione per aumentare le vendite soprattutto all’estero:

La Produzione
Negli ultimi 10 anni si è registrata la tendenza, da parte dei produttori, a prediligere i vitigni a bacca bianca a discapito di quelli a bacca rossa, in particolare c’è stata una notevole contrazione della superficie dedicata all’autoctona schiava.

Prospettive e sviluppi
In un contesto internazionale soprattutto europeo dove si produce più vino di quanto se ne consumi, il settore vitivinicolo altoatesino appare infinitamente piccolo e non in grado di competere con i prezzi a livello internazionale. Il vino da “bevanda” è diventato un “mix di cultura e immagine” come sinonimo di un certo stile di vita con una richiesta sempre maggiore di vino di qualità che l’Alto Adige produce in abbondanza. Se il settore vitivinicolo altoatesino vuole competere a livello di prezzi sul mercato internazionale si dovrà ridurre drasticamente la produzione delle bottiglie da litro e del vino da mescita. L’Ire dice di non disperdere le energie su quei mercati di sbocco dove il vino altoatesino è presente con quantità esigue. Sempre secondo la ricerca, per affrontare i mercati internazionali, è d’obbligo ricorrere alla cooperazione tra i singoli produttori sia sul versante della distribuzione che nell’ambito produttivo impostando una strategia di marketing a lungo termine.

L’importanza del turismo
La ricerca sottolinea l’importanza del forte consumo di vino locale come veicolo di promozione e di comunicazione dato dal gran numero di turisti che ogni anno trascorrono le vacanze in Alto Adige.

I Vini Alto Adige in Pillole
5.000 ettari di vigneti, 55% vitigni rossi, 45% vitigni bianchi
356.000 ettolitri di vino prodotti pari allo 0,7 % della produzione nazionale e allo 0,2% di quella europea.
355.735 ettolitri di vino venduti, 39% bianchi, 61% rossi di cui 77% DOC, 13% IGT e 10% da tavola.
Le quantità di vino vendute per tipo di confezione sono: 49% bottiglie da 7/10, 34% bottiglie da un litro, 17% vino da mescita.
Prezzi medi di vendita: 2€ al litro il vino da mescita, 2,5€ al litro bottiglie da un litro, 6 – 14€ per le bottiglie da 7/10.

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