Come ve lo immaginate il Colle di Gà?

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Vini de Il Colle di Gà

Dove lo immaginate? Gà, poi, lo pensate un nome di fantasia, legato alla storia del Colle, declinato al maschile o al femminile? Il Colle in realtà esiste, si trova a Bugano, all’inizio della Riviera Berica, tra Debba e Longare, una piccola oasi alle porte di Vicenza votata alla viticoltura da secoli. Esiste anche Gà, per gli amici Gaetano Zannini.

Erede di una famiglia che dal 1911 ha continuato la coltivazione dei vigneti esistenti da secoli, Gaetano sa, fin da bambino, che non dovrà tradire la qualità di quelle vigne e del suo vino. E’ dal 1200 che a Bugano si coltiva la vite e di importanti riconoscimenti conseguiti dalla famiglia Blaas, allora proprietaria della Villa e della tenuta, si legge già nel ‘800.

Una laurea in Medicina, tre specialità tra cui Farmacologia Clinica, ed un intenso periodo di ricerca e attività in Clinica Chirurgica all’Università di Padova, non riescono ad allontanarlo dalla natura di cui è amante e profondo conoscitore. Si trasferisce per  lavoro nel sud della Francia e fonda 25 anni fa i suoi primi Laboratori di Ricerca nel campo della medicina naturale, riunendo in sé due vocazioni di famiglia, quella per la farmacologia e quella per la natura.

In Provenza trova una seconda patria: le sue piante, le erbe, gli aromi, i profumi sono il trionfo della natura e nei suoi frutti cerca e trova i rimedi per il benessere dell’uomo.

Con la stessa curiosità e la stessa passione si dedica alla cura del suo Colle, lasciando che le viti coltivate lungo i fertili pendii esprimano tutta la loro potenziale vitalità, evitando l’impiego di concimi chimici ed affidandosi solo a rame e zolfo per proteggerle.

Non è da ieri che la famiglia Zannini fa il vino, dell’ottimo vino molto apprezzato in tutto il Veneto, ma Gà non si accontenta mai, vuole migliorare l’espressività dei suoi vitigni, vuole potenziare i profili varietali e cerca l’uomo che dell’acino sa tutto, colui che ha messo da sempre l’acino al centro del suo universo, Donato Lanati.

Gaetano Zannini e Donato Lanati  parlano la stessa lingua, sono entrambi curiosi, si dedicano in modo diverso alla ricerca, quella che pone al centro degli studi la natura nelle sue diverse espressioni. Per i Laboratoires Zannini l’acino è ricco di resveratrolo e altri polifenoli, molecole organiche con grandi proprietà antiossidanti ed antiageing, per Enosis Meraviglia nell’acino c’è la storia di tutti i processi della natura durante l’annata, il clima, la salute della terra e infine il lavoro dell’uomo.

Nasce così Il Colle di Gà, una nuova e selezionata linea di vini ricavati da vitigni che, ancora una volta, rappresentano le due patrie di Gaetano: i vitigni d’oltralpe come i Pinot e il Cabernet e i vitigni tipici del vicentino come il Tai Rosso e la Garganega.

Cinque vini che intendono esprimere al meglio la tipicità e l’eleganza di un territorio dalle grandi potenzialità, vini diversi nel gusto e nell’animo ma tutti ugualmente fieri e orgogliosi della loro naturalità. Vini che Gà ha scelto di chiamare come un frutto, quello che richiama i sentori del vino.

Ecco quindi LE CEDRE, millecinquecento bottiglie di Garganega in purezza, perfetta sintesi di delicatezza ed armonia nei profumi e al palato, con una nota di agrumi, da cui il richiamo del nome al cedro.

LA GRENADE, ottenuto da uve di Tai Rosso, si ricorda per il colore rubino intenso e per le particolari note di frutta rossa fra cui, appunto, il melograno da cui prende il nome.

LA MYRTILLE è un rosato ottenuto da una breve macerazione di uve provenienti da un vecchio vigneto di Pinot Nero. Solo milleseicento bottiglie di un vino che ricorda i grandi rosati francesi, un profumo delicato, sapido al palato, in perfetto equilibrio armonico.

LA CERISE NOIRE non poteva che identificare un blend di uve Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, inconfondibile per il colore rosso vivo con riflessi violacei. Intense note aromatiche di frutti a bacca rossa rimandano alla ciliegia nera da cui prende il nome e conferiscono al vino la giusta rotondità, quella che non sazia.

Quasi un capriccio le duemila bottiglia de L’ABRICOT, nettare ottenuto da uve Garganega passite, che conferiscono al vino quel caratteristico colore ambrato, ma non troppo. Il profumo intenso con note di mandorle, miele e albicocca sotto spirito ne fanno un vino elegante, non eccessivo, nemmeno nella gradazione.

E’ solo l’inizio di una nuova avventura che crescerà trovando sempre più compagni di viaggio curiosi di esplorare nuovi orizzonti e vogliosi di lasciarsi trasportare, sulle note di profumi delicati, fino alle distese di lavanda in Provenza dove tutto ha avuto origine. La stessa esplosione di freschezza che si ritrova sul piccolo Colle alle pendici della Riviera Berica, Il Colle di Gà.

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