Due piccoli esempi di buon uso del profilo Facebook

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Facebook cresce sempre di più, già quest’anno dovrebbe raggiungere il miliardo di iscritti secondo alcune stime. In pratica un account ogni sette persone del pianeta blu! Non male per la più grande piazza dedicata al cazzeggio generalizzato. La maggior parte degli utenti infatti utilizza Facebook proprio per cazzeggiare, una piccolissima parte invece per fare comunicazione. Tra questi ultimi, tantissime cantine italiane che lo utilizzano per fare branding, ovviamente non ci troverete mai marchi del calibro di Gaja, loro hanno un marchio da tutelare e non possono scendere così in basso, le loro conversazioni si svolgono in posti più esclusivi e consoni al loro blasone, e con persone che sul bigliettino da visita hanno scritto magari anche le parole magiche Decanter o Wine Spectator oltre al loro nome e cognome ovviamente, per tutte le altre cantine invece c’è… Facebook. Un pò di satira non guasta mai.

Le cantine però fanno parecchia fatica ad utilizzarlo correttamente, spesso è solo un modo per dire che ci sono anche loro. Facebook dovrebbe essere considerato solo come una estensione del proprio sito web, e non come il cuore della propria comunicazione online al posto del proprio sito web istituzionale (errore che fanno in tantissimi). E un modo per farlo è quello di utilizzare delle applicazioni. Per esempio, utilizzando delle applicazioni per la vendita online dei vini o la raccolta di nominativi per la propria newsletter aziendale. Insomma utilizzando Facebook in modo intelligente e professionale. Recentemente per esempio ne ho trovati due, e ve li voglio far conoscere. Il primo è quello della Cantina Settesoli, con un piccolo e-commerce. Il secondo quello della Cantina Argiolas proprio con una newsletter. Niente di straordinario per carità, ma comunque due modi diversi di utilizzare Facebook per fare branding. Certo se poi a supporto di queste due piccole “strategie” di branding c’è il vuoto attorno, allora tanto vale non fare nulla. Cosa intendo per vuoto? Per esempio l’assenza di una campagna pubblicitaria in grado di portare visitatori sulla Fanpage aziendale. Come per qualsiasi altra cosa sul web infatti, non basta aver fatto bene il proprio lavoro, il profilo Facebook va anche pubblicizzato e diffuso nella rete in tutto i modi possibili e immaginabili. Non dimenticate che un maggiori numero di visitatori significa sempre un maggior numero di conversioni, siano esse vendite o iscrizioni alla newsletter.

E-shop Cantine Settesoli - Facebook
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Form newsletter Cantina Argiolas - Facebook
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