Giustino B. della Cantina Ruggeri: una verticale diversa

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Strano a dirsi, ma vero! Una verticale di Prosecco non si era mai vista prima d’ora. Tuttavia la lungimiranza, la curiosità, l’amore per il proprio lavoro, con tutte le sfide che esso comporta, hanno fatto sì che questa scommessa, voluta da Paolo Bisol e dai suoi figli Giustino ed Isabella, sia stata vinta.

Ricordiamo che il Giustino B. è lo spumante nato nel 1995 per festeggiare i cinquant’anni di lavoro nel mondo del vino di Giustino Bisol, padre di Paolo e fondatore della Cantina Ruggeri nel lontano 1950. Da allora il Giustino B. ha conosciuto un crescendo di successi, tra i quali ricordiamo i 3 Bicchieri del Gambero Rosso, ottenuti consecutivamente nelle ultime due edizioni della Guida, Vini d’Italia 2011 e 2012. Del resto la Cantina Ruggeri da questo punto di vista detiene un prestigioso primato. Il primo Prosecco che nella storia vinse i Tre Bicchieri fu infatti nel 1997 il Santo Stefano Ruggeri e, ad oggi, la Ruggeri è l’unica ad aver vinto, con il Prosecco, i Tre Bicchieri per tre volte.

L’idea della verticale è venuta a Paolo Bisol, che ha contattato Nicola Frasson, il quale ha subito raccolto la sfida proprio perché, anche per lui, era un’autentica novità. E con chi condividere questa esperienza se non con alcuni giornalisti, bloggers e amanti del Prosecco? E così è stato. Il 23 novembre 2011 si è svolta la verticale nel ristorante La Montecchia di Selvazzano Dentro (Padova) e di questo spumante extra dry, metodo Charmat sono state assaggiate ben sei annate: 2010, 2008, 2005, 2004, 2003 e 1996. Non una verticale “classica”, piuttosto una piacevole conversazione che è servita soprattutto a sfatare il pregiudizio che il Prosecco non regga al tempo.

Questa verticale ha ampiamente dimostrato il contrario. Partendo da un fresco e fragrante 2010 si è passati ad un 2008 che ben conservava intatti tutti i suoi sapori e profumi. Senza dubbio il 2005 ha offerto una grande prestazione, notevolmente fresco ed integro, persino semplice nel manifestare i profumi di pera e mela, con i fiori secchi sullo sfondo. Ma la vera sorpresa è arrivata con l’assaggio dell’annata 2004; grazie all’uva eccellente di quell’anno, da tutti ancora considerata come una delle migliori dell’ultimo decennio, si ha un millesimo di raffinata complessità aromatica, che in bocca rivela una spiccata sapidità, spumante elegante e di ottima lunghezza.

Infine, il 2003 ha presentato una ricchezza fruttata di grande pienezza e il 1996 ha davvero colpito tutti i presenti: al naso aromi profondi e di grande fascino, contraddistinti da note di macchia mediterranea e di scorza di agrumi disidratata; in bocca è vitale e ben presente, con un ricordo di tartufo e iodio e una grinta acida che accompagna un vino di stoffa e grande espressività.

Gli ospiti piacevolmente sorpresi hanno chiesto chiarimenti e la constatazione finale è stata quella di convenire che oltre alla preziosità delle uve del territorio di Valdobbiadene, che da sole danno una garanzia di qualità, si deve aggiungere l’esperienza e un lavoro di eccellenza che la Cantina Ruggeri da sempre ha privilegiato. Non si può che essere d’accordo con Aristotele quando dice che “diventiamo quel che facciamo continuamente. Anche l’eccellenza, dunque, non è un singolo gesto, ma un comportamento”, ed è questo che premia la Cantina Ruggeri.

Cantina Ruggeri: www.ruggeri.it

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