Cantine & Web: Va sempre peggio!!!

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Torno a scrivere su questo mio piccolo blog dopo circa un mese. I troppi impegni di lavoro mi impediscono purtroppo di aggiornarlo regolarmente. E me ne dispiace parecchio, vorrei pubblicare un post al giorno ma non ho il tempo materiale. Oggi, se dal titolo non si è capito, parlerò della visione che hanno le cantine italiane del web. Credetemi ma le cantine non hanno alcuna visione del web. Proprio non se lo filano. Fanno letteralmente a pugni con la rete.

Giusto alcuni giorni fa ho letto un articolo online che riportava i risultati di un interessante sondaggio. “L’87% delle aziende e dei professionisti italiani sono in possesso di un sito web che illustri la loro attivita’, ma poco piu’ della meta’ di loro, il 51%, e’ soddisfatta dell’investimento fatto e neanche la meta’, il 48%, ha avuto un aumento della propria clientela grazie all’apertura dello spazio sul web. E’ quanto risulta da un sondaggio effettuato, a gennaio, dall’Osservatorio giornalistico Mediawatch, tramite mail e controllo dati, su un campione di 1.052 possessori di siti web”. Un campione di sole 1.052 aziende non è proprio il massimo, ma vi assicuro che nel settore vinicolo lo stesso sondaggio avrebbe fornito risultati ben diversi, ovviamente in peggio.

In queste prime settimane dell’anno ho controllato nuovamente tutti i siti web delle cantine presenti nel database del mio portale www.bereilvino.it. E’ un lavoro che faccio uno o due volte l’anno. Bene su quasi 6.000 cantine presenti nel database oltre 2.000 sono state definitivamente cancellate. Parecchie non avevano ancora un sito web, tantissime non avevano più pagato il dominio e quindi non esistevano più sulla rete, alcune avevano addirittura il sito hackerato da mesi, altre i domini non erano più raggiungibili per diversi motivi e malfunzionamenti vari. Questo non vuol dire che i siti web delle cantine rimaste siano impeccabili, anzi, molti mostrano tutti i loro limiti sin dalla homepage. I siti web che risalgono alla preistoria della rete non si contano.

Dominio non raggiungibile
Dominio non raggiungibile

Le cantine italiane purtroppo, e siamo nel 2011, continuano a non credere alle potenzialità della rete. La maggior parte dei siti web sono a dir poco ridicoli, esteticamente scadenti, e con un traffico insignificante. Quello che le cantine non sanno, è che la sola presenza su Internet, non basta a mantenere o meglio a sviluppare il portafoglio clienti. Bisogna fare molto di più. Il sito web, il blog, la presenza attiva sui principali social networks, la pubblicità online, devono essere considerati parte integrante e fondamentale del marketing strategico e competitivo di ogni cantina. Per rispondere alla sfida della globalizzazione, per vincere la concorrenza che nel settore vinicolo è sempre maggiore, per adeguarsi con rapidità ed efficacia alla continua evoluzione del mercato, un approccio propositivo verso la rete è fondamentale per la sopravvivenza della cantina stessa.

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8 Commenti

  1. Guarda che anch’io sono senza parole, quello che vedo ormai da anni mi lascia sinceramente un pò basito. Non capisco più se i titolari e i responsabili delle tante cantine italiane “ci sono o ci fanno”. Oggi la comunicazione sulla rete, qualunque sia il canale scelto, è realmente fondamentale per lo sviluppo e l’esistenza di una cantina in un mercato globale che diventa sempre più concorrenziale.

  2. Ciao, ho letto alcuni dei tuoi articoli che parlano della situazione disastrosa dei siti web delle cantine, ebbene io ho avuto la fortuna di lavorare al nuovo progetto della Azienda Agricola Fratelli Berlucchi che si chiama “Portate il cuore”. Inizialmente la parte web è stata trascurata poi hanno capito che per diffondere il progetto era necessario un aiuto dal web. Così oltre al sito è nato il Blog portateilcuore.fratelliberlucchi.it e la pagina facebook. Te lo segnalo se vuoi dare un’occhiata.
    Buona giornata

    • Ciao Silvia, grazie della segnalazione, ma già conoscevo la “presenza” della Fratelli Berlucchi sulla rete, anche perchè in passato ho pubblicato alcuni loro comunicati stampa sul mio portale http://www.bereilvino.it. Al posto loro comunque non avrei dedicato il blog al solo evento “Portate il cuore” ma sarei andato oltre, con articoli a più ampio raggio e generici riguardanti il mondo del vino, e non solo un evento in particolare come nel loro caso.

  3. Concordo pienamente, è una vita che mi batto per far capire l’importanza del sito web alle aziende vitivinicole…
    Il sito è l’unico sistema per dare informazioni su l’azienda e tutte le sue attività in tutto il mondo…….

    • Io ormai dopo 10 anni circa non ci penso neppure più, ho capito che sono chiusi come le noci di cocco. Vivo in Olanda, e quando ne parlo con colleghi del settore mi ridono in faccia, e mi fanno capire… beh, ti lascio immaginare.

  4. Gentile Fabio, mi hanno “girato” il Suo intelligente commento e Le rispondo con piacere! Il nuovo progetto che la ns.Azienda, di cui sono da più di trent’anni amministratore delegato, rappresenta non solo per noi che ci crediamo fermamente e lo proponiamo in continuazione, ma per il mondo del Vino stesso una tale novità, inteso come un rovesciamento del marketing tradizionale, che il mettersi a parlare del mondo del vino , argomento sempre validissimo ma di cui tutti gli altri e noi prima d’ora, parlavamo alla grande, ci sembra totalmente fuorviante dal credo che stiamo perseguendo.
    “Portate il Cuore”, ribalta il modo di presentare il vino: finora, il produttore raccontava il suo vino come oggetto, ora, il vino diventa soggetto che racconta se stesso, come?…attraverso le emozioni che suscita in coloro che…hanno portato il cuore…perchè, solo accantonando per quel momento le nozioni tecniche e fondamentali che abbiamo nella mente e lasciando campo alla sensorialità, al sentimento che ogni vino, in maniera diversa saprà comunicarci, ci si aprirà una nuova finestra sul mondo del vino estremamente accattivante e coinvolgente.Ed allora il Satèn…setoso, seducente sensuale ci porterà sulle note del tango ed i suoi ballerini…il Rose’, così armonico dai suoi contrasti…sulle note contrastanti ma affascinanti dell’Oriente, dell’Africa, dell’Occidente con cibi da tutto il mondo, il Pas Dose, coraggioso nel non farsi dosare…sulle parole cariche di coraggio e di significato di Hemingway…e così via….un viaggio del Cuore per il Cuore….
    Non abbiamo la pretesa che tutti lo apprezzino e ci credano, ma, dalle esperienze fin qui avute, Le posso dire che gli ospiti ne rimangono molto affascinati e ci chiedono quando potranno essere presenti ad un altro momento dello stesso progetto! E’ incredibili cosa può uscire da un bicchiere di Franciacorta!
    La invito a seguire il ns.blog, sarebbe una gioia per noi averLa ospite in un prossimo evento: ma, mi raccomando, non dimentichi a casa il Cuore!”…non abbiamo ancora pensato a quello di ricambio…
    Cordialmente, Pia Donata Berlucchi.

  5. Gentile signora Berlucchi, come prima cosa voglio ringraziarla per il bel commento che ha lasciato qui nel mio blog. Non è frequente infatti trovare titolari di cantine italiane che lasciano commenti in giro nei vari blog, spesso leggono gli articoli e poi vanno oltre, o al limite se si sentono “offesi” (anche solo leggermente) inviano una diffida tramite avvocato. Comunque la mia non era una critica alla vostra presenza online, ci mancherebbe, ci sono tantissime di quelle cantine, anche vostre dirette concorrenti, che non fanno veramente nulla online, e sono proprio queste cantine che mi lasciano veramente senza parole. In pratica non hanno alcuna strategia comunicazionale. La vostra strategia comunicazionale (di tipo decisamente emozionale) come il progetto “Portate il Cuore” invece vi fa onore, si vede che volete comunicare il vostro “lavoro” (che brutta parola) in maniera diversa, e anche il vostro blog con le tantissime immagini e i tanti video delle varie serate lo dimostra. L’unico appunto che posso fare al vostro blog, anzi è una specie di consiglio, è quello di non cecentrarsi solamente sul progetto “Portate il Cuore”, ma andare oltre. Il consumatore oggi vuole molto di più, vuole vedere come si lavora in vigna, o in cantina, vuole vedere come il titolare della cantina si rapporta con i consumatori, anche semplicemente rispondendo ad un loro commento sul blog aziendale, o socializzando nei social networks, insomma in un certo senso vogliono toccare il polso all’azienda. Concludendo facendo notare che una strategia di comunicazione per quanto ben pianificata ed originale può sempre correre il rischio di non essere recepita dal mercato anche quando da l’impressione di esserlo.

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