Maggiore impegno dei produttori vitivinicoli altoatesini per sicurezza alimentare

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Helmuth Zanotti, direttore del nuovo Consorzio Vini Doc Alto Adige, ha ribadito l’impegno sempre maggiore dei produttori vitivinicoli altoatesini rispetto al tema della sicurezza alimentare attraverso l’offerta al consumatore di vini di grande qualità con un prezzo contenuto. Tutto questo è emerso durante un convegno organizzato nell’ambito del progetto “La nuova sicurezza alimentare europea” in occasione di Tuttofood, ideato per migliorare le conoscenze relative ai marchi di qualità europea IGP e DOC, sinonimo di qualità e sicurezza, in 4 Paesi europei quali Italia, Germania, Polonia e Repubblica Ceca.

I Vini DOC Alto Adige: valenze commerciali e culturali
L’Alto Adige è una delle più piccole regioni vinicole in Italia rappresentando appena l’1% della produzione vinicola nazionale con 5.100 ettari vitati in 50 comuni. Dal 1963, con il conferimento della DOC, i produttori hanno decisamente puntato sulla qualità. La produzione annua si aggira sui 325.000 ettolitri equivalenti a 40 milioni di bottiglie prodotte da 7/10. Grazie al clima alpino-mediterraneo con delle rilevanti escursioni termiche negli anni è divenuta terra d’elezione per la produzione di vini bianchi aromatici.

Tra le varietà aromatiche il Gewuerztraminer, il Mueller Thurgau e il Sauvignon. Anche la produzione di vini rossi, in primis la Schiava, vitigno autoctono per eccellenza, dà ottimi risultati. I vitigni rossi più rappresentativi sono il Lagrein e il Pinot Nero. L’Alto Adige vanta oggi anche una piccola produzione spumatistica di nicchia (200.000 bottiglie). Il settore vitivinicolo altoatesino, con 5.000 viticoltori, 150 enologi e 700 addetti al settore, è un’attività fiorente che ha visto nel 2008 la nascita del nuovo Consorzio Vini DOC Alto Adige.

116 i soci tra Cantine Cooperative, che rappresentano il 70% della produzione, Tenute private con il20% e Vignaioli con appena il 10%. Il 98% dei vigneti è classificato come DOC di cui il 50% rappresenta la produzione di vini rossi. I vigneti sono situati ad altitudini tra i 200 e i 1.000 m s.l.m. Attualmente il settore vinicolo altoatesino si presenta al mercato compatto e vivace, determinato nell’affermare l’alto valore aggiunto di tutta la produzione, che risulta caratterizzata da un rapporto qualità-prezzo molto competitivo. A monte dell’eccellenza dell’output ci sono l’attenta cura in vigna, il lavoro di zonazione dei migliori terroir e di valorizzazione dei cru di vigneto, la selezione delle uve, le rese contenute, i sistemi ottimali di coltivazione e -in cantina- l’impiego di tecniche di vinificazione all’avanguardia.

Tutto questo per l’obiettivo primario della ricerca della tipicità, perché i vini devono esprimere la loro identità territoriale, oltre che varietale. L’Alto Adige ha notevolmente incrementato il valore delle proprie esportazioni di vino di qualità, e ciò non solo verso i mercati di lingua tedesca ma anche negli Stati Uniti, in Inghilterra e nei Paesi Scandinavi. Il focus resta altissimo sul mercato Italia, dove la regione punta a mantenere l’immagine di eccellenza acquisita e a guadagnare punti sul piano della market share. La vitalità del settore vinicolo altoatesino viene testimoniata dall’elevato numero di aziende inserite nel gotha della migliore produzione enologica italiana.

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