4° Simposio Spumanti d’Italia

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I dati economici del primo quadrimestre 2009 delle bollicine italiane segnano ancora un dato positivo di crescita sui mercati stranieri, soprattutto Usa e Regno Unito, controtendenza rispetto a tutti gli altri prodotti. Attualità e futuro del valore dei vini spumeggianti nazionali, sono stati i temi centrali del 4° Simposio del 4 maggio. In particolare è emerso che la spumantistica italiana deve dotarsi di una strategia complessiva e integrata per guardare al futuro con prospettive favorevoli. Margini di crescita in qualità e in consumatori nazionali e stranieri è ancora ampissima. Michele Zanardo , vice presidente Comitato vini, nel portare i saluti del Ministro Luca Zaia, è preciso: ”La nuova Ocm parla di mercato e di liberalizzazione, molto meno di produzione e sempre meno di aiuti.

 

Occorre essere vigili, ma dinamici”. Un messaggio ripreso e sottolineato in conclusione da Federico Castellucci, direttore dell’Organizzazione mondiale intergovernativa del vino di Parigi: “Il mercato degli spumanti italiani negli ultimi 5 anni si è consolidato in volumi e in valore, ma bisogna crescere in mercati nuovi e nei paesi nuovi consumatori con sistemi forti e semplici. Il consumatore mondiale ha sete di vini e gli spumanti rispondono ad attuali e moderne esigenze di consumo”. Nella mattinata le 10 relazioni su viticoltura ed enologia delle principali università hanno fatto il punto sulla qualità e sui percorsi ancora evolutivi della cura e gestione dei vigneti specializzati, dei vitigni, delle uve e dei vini con particolare riferimento alle esperienze Docg di Asti e Franciacorta, di Doc Trento e Prosecco. Presenti i direttori di Istituti di viticoltura e enologia di tutta Italia, da Milano a Piacenza, da Verona a Conegliano, da Torino a Ancona, da Teramo a Palermo, da Foggia a Cremona. Nelle parole dei moderatori, i docenti Vasco Boatto di Padova e Aureliano Amati di Bologna, la valutazione che le produzioni nazionali sono cresciute in qualità, ma sono oggi i dettagli tecnici che possono ancora migliorare.

 

E’ quanto emerso dagli interventi tecnici di Fabio Sgarzi di Siad per il controllo delle temperature delle uva pressate e di Giancarlo Vason della Vason Enologica sull’utilizzo di lieviti e prodotti naturali che non modifichino le caratteristiche delle uve e del territorio. In sintesi i lavori si sono conclusi con l’arrivederci del patron del Forum Spumanti&Bollicine Giampietro Comolli: ”E’ necessario rispettare il ricco patrimonio italiano e le identità più affermate, ma in una ottica strategica diversa a seconda del mercato e dei paesi esteri che reclamano messaggi chiari,precisi e semplici. Le identità di prodotto e di tipologia legate ad un territorio noto e ampio sono le prerogative in ordine di importanza che si devono attuare nel breve periodo. Prosecco Doc e Franciacorta Docg sono gli esempi da imitare in una logica nazionale. Troppi nomi e senza una forza specifica da dedicare in esclusiva per estero difficilmente si fa il salto di notorietà. Il futuro del vino italiano si gioca tutto sui mercati esteri e sui consumatori interessati, ma senza storia”. L’appuntamento del 2010, come dichiara il sindaco di Valdobbiadene Pietro Giorgio Davì, verterà sulla forza di filiera e di prodotto verso i mercati esteri.

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