Premiazione per il miglior vigneto di marzemino “La Vigna eccellente”

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Il Comune di Isera (Tn), vanta di una lunga tradizione vitivinicola che ha trovato la sua miglior caratterizzazione nella coltivazione del Marzemino. Grazie ai terreni basaltici della zona, il vino ottenuto acquista un gusto particolare che ben si distingue dall’omonimo vino prodotto nel resto del Trentino. Per questo spesso Isera è stata definita la “capitale” del Marzemino. “La vigna eccellente” è un concorso promosso dal Comune di Isera per premiare il miglior vigneto di Marzemino, quindi un premio non volto al prodotto finale cioè il vino ma, unico in Italia, volto a valorizzare un singolo vigneto e il lavoro del viticoltore stesso. Con il premio al miglior vigneto, si intende riconoscere al viticoltore un ruolo importante nel presidio fondamentale a difesa, tutela e valorizzazione della risorsa viticola del comune, creando l’abbinamento inscindibile e non equivocabile vigna-territorio. Il concorso è iniziato nell’anno 2001 ed ha trovato supporto e condivisione da altri enti, quali la Cassa Rurale di Isera, la Provincia Autonoma di Trento e l’ Azienda di promozione Trentino Spa.

8^ Edizione de “La Vigna eccellente”……ritorno alle origini…….
L’iniziativa annuale del Comune di Isera attraverso la premiazione del migliore vigneto di Marzemino ha in questi anni posto l’attenzione mediatica sul vitigno e sul paese di Isera. Per evitare che la semplice reiterazione della manifestazione faccia scemare l’interesse del pubblico, l’amministrazione Comunale di Isera in collaborazione con il professore Attilio Scienza e con il dott. Fausto Campostrini, ha intenzione di estenderla ad un territorio più vasto, la Vallagarina mantenendo Isera come baricentro organizzativo, ma coinvolgendo i produttori, le associazioni e le amministrazioni della Vallagarina. Questo in primis per offrire nuovi spunti al consumatore e per non far perdere la tensione comunicativa sul Marzemino.


Pur mantenendo il consueto appuntamento di fine settembre del premio al miglior vigneto di Marzemino, è opportuno arricchire l’offerta culturale con nuove iniziative.


Il programma delle iniziative si articola su un quinquennio ed ha quale elemento fondante e ricorrente  il percorso che ha fatto, nei secoli, il Marzemino per arrivare in Vallagarina partendo dal Caucaso. Nel corso delle cinque tappe si vorrebbe portare ad Isera filmati dei vari territori,  canti popolari,  vini e i cibi oltre ad alcuni amministratori locali per sviluppare iniziative di gemellaggio. In breve si dovrà creare in loco una serie di occasioni che andranno a celebrare, comunicare, spendere presso il consumatore del Marzemino e del territorio lagarino, la cultura e la storia che questo vitigno rappresenta oggi e che oggi ne è l’anima tuttora viva, ma forse sopita e in attesa di essere risvegliata.


Per l’edizione 2008 si era programmato un viaggio, del professore Attilio Scienza con una piccola troupe cinematografica nelle regioni Caucasiche con partenza da Trebisonda (Trabzon) in Turchia con spostamento verso Oriente in Anatolia, sul lago Van, per poi proseguire fino agli altipiani Armeni, tra le sponde del Mar Nero e del Mar Caspio dove il progenitore del Marzemino (quello ignoto dei due) è partito.


Purtroppo motivi politici causati dallo scoppio della guerra in Georgia ed in Ossezia hanno ritardato il nulla osta della Farnesina per il viaggio che dovrebbe essere spostato ad ottobre.


Nel 2009 l’attenzione si sposterebbe nelle isole di Cipro Rodi Creta ed Isole Cicladi Orientali in particolare Paros dove viene coltivato il Verzami, che condivide una parte del DNA con il Marzemino ed anche in questo caso si dovrebbe prevedere l’arrivo in Trentino di cori, gruppi musicali folcloristici, cucina etnica e vini locali che abbiano un antico collegamento con il Marzemino.


Nel 2010 saranno coinvolte le isole della costa occidentale: Zante, Itaca e Corfù, un grande confronto tra Marzemino e cultura Adriatica.


Nel 2011 l’arrivo a Venezia dove il viaggio si conclude nell’isola degli Armeni ed in particolare nel chiostro vitato del convento, dove esistono vigne ancora franche di piede che hanno più di 200 anni, in questo evento verranno illustrati i risultati della ricerca sui vitigni antichi dei giardini e delle isole della laguna, ricerca iniziata dal prof. Attilio Scienza nel 2007.


Nel 2012 il progetto dovrebbe concludersi con la presentazione della Vallagarina e di come il vitigno si sia inserito nel nostro territorio. In questa occasione sarebbe bello poter materializzare un sogno: la presentazione di un film sul Marzemino.


I filmati che ogni anno saranno girati, oltre a costituire un’occasione unica per far vedere al pubblico luoghi ed uomini di quei Paesi, serviranno come materiale propedeutico per la realizzazione del film sul Marzemino e la sua storia.


Il film del quale nel corso del 2009/2010 sarà scritto il soggetto e la sceneggiatura ha già incontrato il parere favorevole ed entusiasta del Presidente della Giunta Provinciale Lorenzo Dellai e si articolerà su cinque piani temporali:


– attualità, partendo dal laboratorio di ricerca dell’ Istituto Provinciale di San Michele All’Adige.


– Fine del XV° secolo con la creazione e lo sviluppo delle enclavi sveve (tedesche) in Azejibargian (dato storico).


– Creazione di una collezione a Berlino con il materiale genetico portato dall’Azejibargian, durante il periodo di Federico di Prussica.


– Progetto di salvaguardia genetica di Hitler e del  treno corrazzato contente tutte le tipologie “geneticamente pure” di sementi e piante, fatto appositamente costruire per sfuggire ai continui bombardamenti Anglo-americani, con relativo sconfinamento in francia e sequestro da parte dell’esercito di liberazione francese del treno.


– Ritorno all’attualità con l’identificazione del genitore del Marzemino tra il materiale genetico trafugato in Francia e nascosto con una sigla nella collezione di Montpellier e contemporaneamente scoperta dello stesso vitigno nel vigneto degli Armeni a Venezia, dove è avvenuto il “matrimonio” tra la Tirodola veneta, progenitrice del Teroldego ed il vitigno “ignoto”, al quale finalmente si darà un nome.

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