Passito di Pantelleria, nel 2007 fatturato da 4,5 milioni di euro

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Meno prodotto, più fatturato. Un’equazione che funziona a Pantelleria dove da anni diminuiscono gli ettari vitati, fino a far comparire l’ipotesi dell’estinzione. Al lavoro per scongiurare una “morte” che toglierebbe all’isola l’85% del Pil c’è il Consorzio di tutela del Passito di Pantelleria, presieduto da Giuseppe Lo Re, intervenuto al il simposio “Malvasie e Passiti” nell’ambito della quinta edizione del Malvasia Wine & Tour.  “Il Consorzio – ha spiegato Lo Re – ha fatto in modo che i prezzi delle uve aumentassero del 247% rispetto a quando i produttori lavoravano disaggregati. Adesso stiamo cercando di ripristinare le condizioni, come manodopera e meccanizzazione agricola, per arrivare alle produzioni passate. Un’occasione per la valorizzazione del prodotto sarà il simposio internazionale che terremo a Pantelleria i primi di ottobre”.

Purtroppo dei cinquemila ettari coltivati a uva da vino di venti anni fa si è passati ad appena un migliaio, con una contrazione della produzione dai 450 mila quintali del 1973 (compresa di moscato e vini bianchi e rossi) ai 25 mila di quest’anno. Una serie di condizioni che ha imposto al Consorzio, che raccoglie cinque aziende rappresentanti l’85% della produzione dell’isola, l’elaborazione di un progetto per non perdere la coltivazione di uno dei prodotti tipici dell’isola assieme ai capperi. “La superficie verde di Pantelleria è per il 50% coltivata a vigneti – ha detto Lo Re – Non possiamo perdere una produzione che nel 2007 ha portato il fatturato a 4,5 milioni di euro, l’85% del Pil dell’isola, distribuendo ricchezza per 460 euro pro capite”.

Il processo che sembra però quasi irreversibile, visto il costante dimezzamento della produzione negli ultimi trent’anni: se nel 1973 i quintali d’uva erano 450 mila nel 1990 sono già diventati 240 mila, per poi ridursi a 38 mila l’anno scorso e appena 25-30 mila nell’ultima vendemmia. “Ci interessa raggiungere i 60 mila quintali – conclude Lo Re – per permetterci una produzione di qualità a un regime costante. La nostra resta comunque una produzione di nicchia, ma se valorizzata può dare un grande impulso all’economia pantesca”.

Nello scorso anno sono state confezionate 2,1 milioni di bottiglie che rappresentano lo 0,59% della produzione regionale. Le uve di Pantelleria hanno comunque raggiunto quotazioni interessanti anche a causa della riduzione del prodotto: le uve Doc sono vendute a cento euro al quintale, sessanta per le Igt, mentre l’uva passa raggiunge i 600-700 euro al quintale. La aziende vitivinicole a Pantelleria sono 28, ma solo due (Miceli e Pellegrino) raggiungono livelli internazionali.

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