Continua la crescita della Cantina Beato Bartolomeo.

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La Cantina Beato Bartolomeo di Breganze conferma la crescita annunciata ad inizio 2007. Il 2 dicembre scorso l’assemblea dei soci della cooperativa (composta da circa 1000 conferitori) ha approvato il bilancio consuntivo dell’esercizio 2006-2007, che come azienda agricola va dal 1° agosto al 31 luglio di ogni anno. L’esercizio si è chiuso con un aumento del 16,5% del fatturato, passato da 7.120.000 a 8.298.000 Euro. A registrare le migliori performance è stato l’estero, dove la Beato Bartolomeo ha più che raddoppiato i propri ricavi, con un aumento del 108%. Nel corso dell’anno la Gran Bretagna ha sottratto alla Germania il ruolo di principale mercato di esportazione con un exploit di vendite dei vini bianchi, in particolare di Pinot Grigio, che ha consentito di quadruplicare l’export oltremanica. Bene anche il mercato interno che, in un contesto di sostanziale stabilità del settore vinicolo, ha registrato un +10%.

La liquidazione del riparto tra i soci è stata di 2.138.000 di Euro, un valore praticamente doppio a quello dell’anno precedente. Si tratta del primo esercizio di completa pertinenza del Cda presieduto da Piergiorgio Laverda, subentrato alla guida dell’azienda nel maggio del 2006. “Abbiamo investito sul fronte commerciale – dichiara – e operato un attento controllo di gestione che ci permette di avere una migliore redditività. La remunerazione del lavoro agricolo dei nostri soci è migliorata e siamo convinti che la strada intrapresa permetterà entro breve tempo di raggiungere livelli davvero soddisfacenti”. I dati relativi al primo trimestre dell’esercizio 2007/2008 (agosto-ottobre 2007) confermano un aumento del 20% dei volumi dell’imbottigliato, mentre l’abbondante raccolto a Breganze e l’ottima qualità della scorsa vendemmia (in controtendenza rispetto ai dati nazionali) pongono le basi per un’ulteriore crescita.

SCHEDA CANTINA BEATO BARTOLOMEO
Con oltre 3,5 milioni di bottiglie prodotte e più di 8 milioni di Euro di fatturato, la Cantina Beato Bartolomeo rappresenta una delle realtà vitivinicole più significative del Veneto. Da sola concorre per il 70% alla produzione della doc Breganze (Vi), di cui è stata protagonista del riconoscimento nel lontano 1968.

Fondata nel 1950 da 121 viticoltori della zona, raccoglie oggi circa 1000 soci che conferiscono le uve coltivate nel comprensorio che si estende tra i fiumi Astico e Brenta, ai piedi delle prealpi vicentine. Negli anni la B.Bartolomeo ha saputo aggiornare i propri impianti con massicci investimenti che le consentono oggi di poter vantare tecnologie tra le più avanzate nel settore enologico.

Positivo l’andamento delle esportazioni che nell’esercizio 2006-2007 hanno registrato un’impennata. Particolarmente sul mercato inglese, dove la Beato Bartolomeo ha quadruplicato il proprio fatturato e i suoi vini sono stati recensiti positivamente da The Times, Indipendent e Decanter.

Ampia e diversificata la gamma dei prodotti. Oltre al Torcolato e alle linee classiche ad Indicazione Geografica Tipica e doc, la Beato Bartolomeo nel 2005 ha lanciato con successo la selezione San Giorgio, proveniente da una delle zone più vocate della doc Breganze. Particolarmente apprezzata è la linea dei vini superiori Savardo, frutto di un’attenta selezione vendemmiale delle uve dai vigneti di qualità migliore: propone Cabernet, Marzemino, Pinot Nero, Vespaiolo, Bianco Breganze, Pinot Grigio, tutti a denominazione di origine controllata e tutti di tipologia “superiore”. Merlot, Cabernet, Chardonnay e Torcolato Riserva sono invece i prodotti di “gamma alta” della linea Bosco Grande, provenienti dai vigneti dell’omonima azienda agricola situata sulle colline breganzesi e gestita direttamente dalla Cantina B. Bartolomeo.

In forte ascesa la produzione di vini frizzanti e spumanti, passati dalle 200.000 bottiglie del 2000 alle 600.000 odierne, un successo dovuto non solo all’incremento della domanda di questo segmento, ma anche all’indiscussa qualità dei prodotti della Cantina Beato Bartolomeo. Particolarmente apprezzati sono il Vespaiolo frizzante e il Vespaiolo spumante extra dry e  il Prosecco extra dry (miglior prosecco extra dry al concorso enologico nazionale di Valdobbiadene 2006). Un successo al di sopra di qualsiasi aspettativa è stato raccolto dal nuovo Prosecco-Marzemino spumante extra-dry, lanciato nello scorso mese di giugno. “Di fronte alla richiesta di spumanti rosé – spiega Piergiorgio Laverda, presidente della Beato Bartolomeo – abbiamo voluto operare una scelta non scontata, utilizzando due varietà presenti da sempre sul territorio – il clone di Prosecco di Breganze è diverso da quello trevigiano – unite in un blend inedito. Ne è uscito un vino fruttato, molto elegante”.

La scorsa estate la Beato Bartolomeo ha partecipato alla spedizione in barca a vela “Sulla rotta del Querini” con cui un gruppo di navigatori vicentini ha ripercorso lo storico viaggio di Pietro Querini da Venezia all’isola norvegese di Røst, in Norvegia. Nel 1431 infatti il Querini, partito con un carico di botti di vino diretto ai mercati del nord Europa, naufragava sull’arcipelago delle Lofoten facendo una scoperta che avrebbe cambiato la storia della gastronomia veneta: lo stoccafisso. La Beato Bartolomeo ha accompagnato questo viaggio, organizzato nel ventennale della fondazione della Venerabile Confraternita del Baccalà, rifornendo la barca di un altro carico di vino, 500 bottiglie di Vespaiolo – il vino che meglio di ogni altro si abbina al Baccalà alla Vicentina – che sono state fatte degustare nei porti in cui la barca ha fatto tappa. Per celebrare il viaggio è stata prodotta una selezione speciale del Vespaiolo intitolata al Querini, adottato come vino ufficiale all’ultima Festa del Baccalà organizzata dalla Venerabile Confraternita.

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