1001 vini da bere almeno una volta nella vita

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bicchiere di vino

C’è più di un buon motivo per acquistare l’attesa guida 1001 vini da bere almeno una volta nella vita, edito da Newton Compton Editori, in tutte le librerie d’Italia (a 14,90 euro) e in formato ebook (a 6,99 euro) a partire dal 29 ottobre.

  1. Il primo motivo è quello racchiuso nel titolo. Questa guida contiene 1001 vini infallibili, un vademecum per andare a colpo sicuro e scegliere un’etichetta che, per certo, non vi deluderà. I prezzi vanno da pochi euro a migliaia, bottiglie impossibili e irraggiungibili (oltre che introvabili) e bottiglie accessibili, che daranno grandi soddisfazioni. Il 50% delle etichette presenti sono italiane, l’altro 50% straniere. L’autrice è una vera e propria Sherazade del vino che ogni giorno verserà nel vostro calice una storia e un’emozione che sappiano appagare anima e palato.
  1. Il secondo motivo è che 1001 vini è la prima guida in Italia, e probabilmente al mondo, redatta da una donna. Francesca Negri, giornalista e scrittrice, Donna del Vino, già wine tutor di Rai2 per il programma Detto Fatto, blogger nota come Geisha Gourmet (www.geishagourmet.com), ha collezionato in vent’anni di passione, prima che di lavoro, un numero impressionante di degustazioni ed etichette assaggiate nel corso di tasting privati e pubblici, in eventi, ristoranti, o semplicemente a casa di amici sommelier e wine lover. Ma, da giornalista, il suo palato non le bastava per redigere l’ambiziosa guida che Newton Compton le ha chiesto di fare. «Per dare un’informazione più completa possibile al mio lettore ho deciso di incrociare tutte le classifiche enologiche a disposizione, da quelle italiane a quelle internazionali di Wine Spectator, ma anche quelle di ogni singola nazione. Un lavoro di ricerca e traduzione immane, che però è stato basilare per riuscire a stilare una classifica verificata non solo secondo il mio palato, ma anche sulla base della critica internazionale e sui gusti dei wine lover di tutto il mondo». Uno sforzo che l’autrice ha compiuto in mesi di lavoro e che va moltiplicato se si considera anche la traduzione in italiano di tutte le schede dei vini stranieri. Questo perché la scelta autoriale è stata ben precisa: «Le schede sono state pensate come carte d’identità. Nelle “Note degustative” – spiega la Negri – ho cercato di seguire, dove disponibili, le indicazioni fornite dalle cantine: la scelta è precisa e sottende l’idea che nessuno più di chi lo produce sappia descrivere il suo vino e che la degustazione è soggettiva; mi piace pensare che ognuno di noi sia libero di trovare in un calice di vino i sentori e le emozioni che più gli aggradano, che il sapore di ogni vino cambia in base all’annata che scegliete e quindi è impossibile dare una descrizione univoca. In questa guida, infatti, ho scelto di non indicare l’anno di produzione della bottiglia selezionata perché, anche se sappiamo bene che certe annate sono più memorabili di altre, quella determinata etichetta vale la pena di essere degustata sempre, qualsiasi sia la vendemmia in cui è stata prodotta. Infine, le etichette sono state selezionate non solo per la fama di cui godono unanimemente oppure perché ritengo siano davvero indimenticabili o leggendarie; alcune sono meno note – e forse non così memorabili – ma comunque rappresentative di un vitigno o di un territorio che, a mio avviso, vale la pena scoprire almeno una volta nella vita.
  1. Il terzo motivo è l’approccio a un nuovo modo di vivere il vino e raccontarlo. «Ho sempre voluto vivere il vino e scriverlo per quello che è, ovvero convivialità, passione, cultura, tradizioni, fatica di uomini e donne, amore per la propria terra, paesaggi – spiega l’autrice -. Viverlo e scriverlo anche per quella che è la sua normale fruizione: una serata con gli amici, un tête-à-tête, un aperitivo con il tramonto negli occhi. Insomma, la mia è una visione romantica e forse popolare del vino, ma è quella che credo più di ogni altra possa arrivare al cuore della gente e indurla a concedersi il piacere di una bottiglia, capendone i valori. Per questo motivo 1001 vini non vuole essere una classifica assoluta dei buoni e dei cattivi, ma semplicemente una playlist di etichette che può valere la pena ascoltare nel vostro bicchiere.  È la mia playlist, la mia carta dei vini, frutto di anni di degustazioni e di un lavoro lungo e attento che si è basato sia sull’esperienza personale sia tenendo conto di tutte le classifiche nazionali e internazionali che negli ultimi anni hanno decretato i migliori vini del mondo e di ogni singola nazione. Sono certa che qualche vostro vino del cuore non sia stato inserito in questa lunga lista, spero altrettanto che grazie a questo libro scoprirete altri vini che vi sapranno far innamorare».

E proprio perché l’autrice sa che dietro l’angolo ci può sempre essere un nuovo vino che vale la pena di essere assaggiato almeno una volta nella vita,  esattamente come una storia d’amore, il 29 ottobre in contemporanea con l’uscita del libro sarà online anche il blog dedicato alla guida www.1001vini.it, dove ci saranno approfondimenti e novità sulle schede del libro, vini “Extra” incontrati dopo la chiusura del volume che l’autrice ritiene siano meritevoli di essere assaggiati, uno spazio dedicato a eventi e novità, nonché il link diretto al blog www.geishagourmet.com e allo shop online della guida.

1001 vini da bere

 

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