2015, Bollicine brindisi fine anno e vini per Expo

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Spumanti italiani

La dieta italiana-mediterranea riconosciuta da Unesco prevede il consumo di vino, purché in giusta misura e con gusto. E’ noto che il vino ha una azione preventiva su alcuni malanni moderni, di coadiuvante terapeutico, non è una medicina e non cura ma migliora lo status, quindi da assaggiare e sorseggiare con regolarità,  con buonsenso, buongusto, buonvivere. Oggi gli spumanti italiani hanno successo, sono attrazione, biglietto da visita e ambasciatore del made in Italy nel mondo. Glamour e mood si concentrano su Prosecco e Franciacorta, su  Asti e Brachetto d’Acqui, ma anche Lambrusco mantovano e reggiano, Pinot Nero e Cruasè in Oltrepò Pavese, Malvasia e Gutturnio a Piacenza, Fortana a Ferrara. Il 95% dell’export di etichette leader di  bollicine è concentrato lungo il fiume Po. Cantine aperte tutto l’anno 2015. La scommessa delle cantine lungo il fiume Po: ospitare milioni di visitatori di Expo Milano.  Ecco alcuni indirizzi da memorizzare.

A nord del Po, in pieno canavese e patria dell’Erbaluce di Caluso Spumante, la Tenuta Roletto (www.tenutaroletto.it), a Cuceglio, le prime colline che dominano le risaie della Grande Lomellina voluta da Cavour, un ottimo metodo tradizionale ideale per un risotto con erbette e piselli oppure per un cappone alle verdure di stagione.

Sempre in Piemonte, ad Acqui Terme, l’azienda Cuvage di Stefano Ricagno (www.cuvage.it)  offre grandi bollicine metodo tradizionale con lo stile nobile e forte, ideale con arrosto di anitra del Po. Sempre ad Acqui, l’azienda Cà dei Mandorli (www.cadeimandorli.com) presenta bollicine rosate e rosse di Brachetto d’Acqui, morbido e delicato, desiderato dal gusto femminile, ideale a tavola con una tasca di vitello ripiena di ortaggi.  Passando nell’Alessandrino, a Gavi, ovvero l’unico Gavi di Gavi della storia, quello di Giorgio Soldati della Scolca (www.scolca.it), un millesimato 2000 d’Antan Scolca, giovanissimo nel gusto per un fois grass o una terrina di fegato d’oca fresco di Mortara o scottato con scaglia di tartufo bianco.

A sud del Po, ecco l’Oltrepo fra Pavia e Parma:  a meno di 80 km da Milano, il Castello di Stefanago (www.baruffaldivini.it – www.castellodistefanago.it ) sulle colline alte di Borgo Priolo  offre vista stupenda della pianura e le bollicine affinate nella antica torre della famiglia Baruffaldi ideale per un risotto con le rane, o un luccioperca in casseruola. Qualche chilometro più a sud, sulla strada Madonna, verso Casteggio, il wine-resort Prime Alture (www.primealture.it) per l’assaggio del Pinot Nero nella versione bollicine metodo tradizionale, ideale per uno stinco di vitello leggero al forno o per una faraona arrosto. A Zenevredo, sempre Oltrepo Pavese, azienda il Bosco (www.ilbosco.com), una azienda della famiglia Zonin, presenta il Cruasè da premio, corposo e intenso ideale per un piatto di tortelli e tartufo oppure per la famosa piccola di cavallo calda in ciottola, fatta come una volta in piena tradizione padana . Sempre nel piacentino,  un luogo storico e culturale con un museo dedicato all’arte contemporanea, il Castello di Luzzano (www.castelloluzzano.it) sulla strada da Rovescala verso Ziano Piacentino per un assaggio di bollicine giovani, fresche, stuzzicanti di Malvasia per un piatto di salumi eccezionali di pancetta legata. Quindi per continuare l’abbinamento con coppa o salame piacentino o di Varzi, la sosota-assaggio alla Cantina Valtidone  (www.cantinavaltidone.it) per un Ortrugo Spumante metodo italiano beverino, etereo. Ritorno a nord del Po, nel bresciano, in  Franciacorta, a Capriolo, all‘azienda vitivinicola Gualberto Ricci Curbastro (www.riccicurbastro.it) un esclusivo grande Franciacorta Saten Brut Millesimato Riserva per un piatto antico come il pesce di fiume al forno con patate e pomodoro tipico della zona. Sempre in Franciacorta, a Timoline di Cortefranca, la tenuta Barone Pizzini ( www.baronepizzini.it) offre ai visitatori di Expo l’occasione di degustare un Franciacorta Brut millesimato da abbinare a un piatto di rane o lumache eccezionali nella classica versione tipica dei territori di terra-fiume. A Moniga del Garda la maison vinicola di Mattia Vezzola (www.costaripa.it), offre un assaggio del Costaripa Brut Rosè metodo tradizionale ideale con un filetto di carni padane scottadito all’olio.

Restiamo sulla riva sinistra del Po, in terra di San Colombano al Lambro, la vigna di Milano, per visita alla Cantina Nettare dei Santi (www.nettaredeisanti) e assaggiare lo spumante tradizionale Domm ideale per un plateau di formaggi freschi come Gorgonzola, Mascarpone, Taleggio e una fetta di formaggio Provolone Padano scottato in padella;  nella cantina di Franco Riccardi (www.viniriccardi.com) si assaggia il Riccardi Brut metodo tradizionale e alla cantina di Carlo Pietrasanta (www.pietrasanta.it) il Verdea Spumante entrambi da abbinare a scaglie di grana padano fresco o stagionato.

Nuovamente in Emilia, in val Trebbia, a Scrivellano di Travo, l’azienda Poggiarello (www.ilpoggiarellovini.it) offre uno spumante classico con le uve aziendali, un mix di tradizione e innovazione, perfetto e ideale per una bomba di riso al forno con carne di piccione, grande piatto della cucina aristocratica die Farnese. Sosta a Torrile, in Terre Verdiane, da Alessandro Ceci, nelle Cantine Ceci (www.lambrusco.it) per assaggiare Lambrusco e Spumante Rosso ideale per un Culatello Zibello numerato, esclusivo.  un cotechino con polenta o per una pancetta di maiaale cotta al forno. Nel Mantovano, patria del Lambrusco salatino, ovvero il Lambrusco più piccante in versione Spumante, due mete eccezionali: la versione della cantina Lebovitz (www.cantinelebovitz.it) a Governolo, oppure a Gonzaga, in centro, la grande cantina sociale (www.cantinagonzaga.it) di Gonzaga, una istituzione con un Lambrusco Mantovano doc spumante entrambi ideali per i cappelletti o per i tortellini asciutti o in brodo. Ultima tappa in Emilia Ducale fra Correggio, San Martino e Novellara per visita alla cantina Emilia Wine (www.emiliawine.eu) , leader per il Lambrusco Reggiano nelle diverse versioni, ma soprattutto quella spumante perfetta per un cotechino lesso con purea di patate oppure con la Mortadella cotta al forno e polentina gialla. Salto oltre il Delta del Po, e incontro con il Prosecco Spumante doc, fra Trevigiano e Veneziano, a Bibano di Godega alla Cantina Bottega (www.alexander.it – www.bottega.it), fra ville patrizie, il Prosecco doc brut ideale con gli ortaggi e le verdure tipiche del territorio come radicchio trevigiano e asparagi con uova

Infine traguardo ai piedi delle Colline Venete, nel trevigiano, a Valdobbiadene da Ruggeri  (www.ruggeri.it) per L’Extra Brut o Vecchie Viti ideale come aperitivo e per i cicheti veneti di acciughette e pesciolini; altro appuntamento  a Farra, da Girardi Spumanti,(www.cantinegirardi.it) per un Prosecco extra dry e per un Superiore di Cartizze alla cantina Agostinetto (www.agostinetto.com) a Saccol di Cartizze:  entrambi, secondo il gusto personale, ideali tutto pasto o, per un dolce finale, dalla sbrisolona alla spongata, dalla crostata di frutta al famoso Tiramisù, nella versione antica con molto zabaglione e poco zucchero, cacao giustamente amaro e biscotti friabili imbevuti nel caffè amaro,  la vera ricetta trevigiana.

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