La vendita vini online fatta con successo in 8 passi

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La vendita vini online non è facile, anzi la vendita online in generale non è facile. Aprire un sito e-commerce, o nel caso specifico di una cantina, aggiungere una sezione con l’e-commerce non è diverso da aprire un negozio reale su una strada. Qualunque sia la dimensione dell’e-commerce, al pari di un qualsiasi negozio reale, richiede investimenti in denaro oltre che di tempo.

Solo negli ultimi mesi sono stato contattato da diverse persone, tra cui anche diversi piccoli produttori di vino. Tutti erano intenzionati a vendere vino online, anche se non so seriamente quanto veramente intenzionati e decisi a vendere vino online. Infatti, ho avuto l’impressione di averli spaventati parecchio.

Se tu mi contatti per avere consigli, io devo essere sincero e onesto con te, svelandoti quali sono i pro e i contro di un progetto di e-commerce, almeno di uno serio. E io temo di essere stato sempre troppo sincero e onesto con loro, tanto da averli spaventati praticamente tutti. Oops!

Poi qualche giorno fa mi capita di leggere un articolo online, in cui una cantina dichiara di non essere soddisfatta della vendita online dei loro vini, e che si aspettavano di più da un tale canale di vendita. La cantina in questione, di cui non faccio il nome, dichiarava che la vendita di vino online rappresentava il 4% della loro produzione, mentre la stessa vendita diretta in cantina era superiore a quella online, perché raggiungeva il 10%.

La produzione della cantina, così come da loro dichiarata, si aggira intorno alle 600.000 bottiglie, il che vuol dire che sono riusciti a vendere ben 24.000 bottiglie di vino con la sola vendita online. Io al posto loro non mi sarei lamentato, anzi sarei stato molto contento del risultato, perché i dati sono molto ma molto positivi, almeno per il mio punto di vista. E non avendo modo di dubitare sulla veridicità di tale risultato, anche se l’esperienza mi fa pensare il contrario, non posso che dire, bravi!!!

Perché l’esperienza mi fa pensare il contrario? Un po’ di numeri, così tanto per iniziare a capirci qualcosa. Come già detto la vendita online non è per niente  facile. Le statistiche dicono che oltre il 90% dei siti e-commerce non generano utili, anzi gran parte di essi si possono considerare tranquillamente progetti falliti già il primo giorno della loro messa online. Aprire un sito e-commerce al giorno d’oggi costa veramente poco, e chiunque nel giro di poco tempo può essere online con un proprio progetto.

Il problema è che il sito web da solo non venderà nulla, ci vogliono gli investimenti, oltre che tanta ma tanta pazienza. Purtroppo la maggior parte delle persone che decidono di buttarsi sulla vendita online trascurano proprio gli investimenti e la pazienza. La maggior parte dei siti di e-commerce di successo hanno tassi di conversione tra l’1% e il 3% circa, questo significa che ogni 100 visitatori da 1 a 3 persone fanno un ordine. Solo siti e-commerce come Amazon, e pochi altri, hanno tassi di conversione a due cifre, diciamo del 15% circa.

E’ vero, esistono siti e-commerce con tassi di conversione anche superiore, ma spesso sono di siti di nicchia, quindi lasciamoli perdere. Fin qui abbiamo parlato dei siti e-commerce di successo, ma cosa possiamo dire per tutti gli altri? Si può tranquillamente affermare che sono siti web con poco traffico web e bassi tassi di conversione, dell’ordine dello ZERO VIRGOLA ZERO QUALCHECOSA E ANCHE MENO, cioè non sufficienti a generare profitti.

Riepilogando un sito di e-commerce per avere successo deve avere molto traffico web qualificato e alti tassi di conversione, in caso contrario non genererà profitti. Ovviamente va da se che i prodotti devono essere di qualità e i prezzi corretti, sicuramente lo devono essere nel caso di una cantina, perché la concorrenza nel mercato vinicolo è molto alta.

Fatta questa breve premessa, ecco a voi cari miei produttori vinicoli alcuni consigli che dovete prendere in considerazione se desiderate vendere vini online seriamente, e contemporaneamente prendervi anche qualche piccola soddisfazione. Tutti i consigli hanno un effetto sinergico sul risultato finale, quindi il mio suggerimento è quello di non trascurarne alcuno.

1. Portare traffico targhettizzato sul sito web con la SEO

Puoi avere il sito web con e-commerce più bello del mondo, ma se non c’è traffico non venderai proprio nulla. L’ottimizzazione di un sito web per i motori di ricerca è la prima attività su cui devi investire per intercettare visitatori interessati ai tuoi vini, convertirli in clienti e aumentare così le vendite del tuo e-commerce. Le vendite di un sito di commercio elettronico non possono fare a meno della visibilità sui motori di ricerca.

Rendere visibili il tuo marchio e i tuoi prodotti in vendita sul tuo e-commerce è la strategia vincente su cui puntare per ottenere traffico targhettizzato, cioè visitatori propensi all’acquisto online dei tuoi vini. Riflettiamoci un po’ su con i numeri. Se il sito web della tua cantina ha 20 visitatori unici al giorno (è la media di visitatori che ha un sito web di una cantina secondo le mie stime e le mie ricerche), e ha un buon tasso di conversione dell’1%, allora in questo caso la tua cantina può aspirare ad avere 6 ordini di vino al mese.

Un po’ pochino, non è vero? Bene, se vogliamo far crescere le vendite allora dobbiamo far aumentare il numero di visitatori che arrivano sul sito web. E’ solo una questione di matematica! Se il nostro obiettivo è quello di ottenere almeno un ordine al giorno, allora devo quintuplicare i traffico web sul sito web, e arrivare così a 100 visitatori unici al giorno. E per poterlo fare devo investire in una attività di SEO professionale.

Detto così sembra facile, ma non lo è. Ma quanto costa un servizio di ottimizzazione serio per la mia cantina? Alcune migliaia di euro all’anno. Si avete capito bene, all’anno, perché è una attività che deve essere fatta con continuità almeno i primi anni, poi volendo si può anche vivere di rendita se si continua a far crescere il proprio sito web con una buona strategia di content marketing.

La SEO per la vendita di vini online

2. Vendita vini online, mai senza pubblicità

Di solito il successo di un sito e-commerce dipende fortemente dalla quantità di prodotti in vendita, ovvero dal numero di pagine presenti nel sito web. Un sito web con migliaia di prodotti in vendita ha più probabilità di essere trovato dagli utenti rispetto a un sito web che vende solo pochi prodotti. Quest’ultimo è proprio il caso delle cantine. Una cantina nel migliore dei casi, se grande, può fare affidamento solo su un numero limitato di prodotti.

Ed è proprio per quest’ultimo motivo che spesso si consiglia alle cantine di avere anche un bel blog sul proprio sito web, che ha come scopo ultimo quello di far aumentare il numero di pagine indicizzate nei motori di ricerca. Purtroppo, anche in presenza di pagine web perfettamente ottimizzate per determinate parole chiavi non sempre è possibile posizionarsi nelle prime posizioni dei risultati dei motori di ricerca, perché difficile e competitiva la parola chiave in questione.

Allora in questo caso per esempio conviene attivare una campagna Google AdWords e pagare per quella parola chiave. Ebbene si, perché è importantissimo essere sempre in prima pagina, e se possibile anche nella prima posizione. Il sito web in prima posizione prende sempre molti più click del sito web in decima posizione. La decima posizione cattura solo l’1% dei click!!!

Vendita vini online e campagne banner

Ma quello di essere nella prima pagina dei motori di ricerca non deve essere l’unico obiettivo di una cantina che vuole vendere i suoi vini online. Infatti, l’obiettivo di una cantina non deve essere solo quello di intercettare persone e quindi potenziali clienti che cercano una ben determinata tipologia di vino, ma anche quella di far conoscere il suo marchio e i suoi prodotti a persone che navigano in rete ma che in quel preciso momento stanno cercando ben altro.

In poche parole dobbiamo sfruttare l’effetto serendipity del marketing. Serendipity è una delle parole più belle della lingua inglese, ma anche una delle più difficili da tradurre. In parole povere significa imbattersi in qualcosa (o in qualcuno) per caso, qualcosa che ci sorprende e ci fa molto piacere, che ci emoziona.

Facciamo un esempio. Una persona naviga su un portale vinicolo alla ricerca di informazioni, o semplicemente per leggere qualcosa in un momento di relax, all’improvviso quella persona vede un banner di una cantina che non conosce e ci clicca su.

Quella persona  si trova cosi su un sito web fatto così bene da emozionarlo. Belle immagini, bei video, belle storie di persone e prodotti, insomma un mix di cose che lo colpiscono positivamente. In breve ha scoperto una nuova cantina che fino a quel preciso momento non conosceva affatto, e che molto probabilmente gli farà compiere una azione tipo iscriversi alla newsletter, o meglio ordinare subito i loro vini.

Riepilogando, se vuoi vendere i tuoi vini le persone devono conoscere il tuo marchio e i tuoi prodotti, più persone ne vengono a conoscenza più prodotti venderai. E’ chiaro che per fare pubblicità devi investire del denaro, e soprattutto devi investirlo nei canali giusti. Campagne pay per click tipo Google AdWords, campagne banner su portali, campagne di advertising sui social networks, qual è il canale migliore su cui investire? Difficile dare una risposta, ogni tipologia di pubblicità ha dei pro e dei contro.

L’ideale sarebbe puntare su tutti i canali per intercettare il maggior numero di persone possibile. Purtroppo una tale strategia richiede anche un maggiore investimento in denaro. La soluzione rimane quella di provare tutte le tipologie per un certo periodo di tempo limitato, e dopo scegliere quella che ha prodotto i risultati migliori. Ma ci vuole tempo.

3. Sito web, semplicità è la parola d’ordine

I due precedenti suggerimenti non servono proprio a nulla se il sito web con l’e-commerce è fatto male. Puoi portare sul sito web migliaia di visitatori unici al giorno, ma se il sito web non ha un aspetto professionale difficilmente arriveranno gli ordini. “Keep It Simple, Stupid” (KISS), è uno dei principi fondamentali del web design, e purtroppo sono in tanti a non rispettarlo. Un sito web deve essere il più semplice possibile, e contemporaneamente avere un aspetto professionale curato nei minimi particolari.

Bisogna focalizzarsi più che altro sulla usabilità del sito e sulla qualità dei contenuti. Queste sono le cose più importanti da fare per incrementare la vendita diretta del vino online. Bisogna rimanere focalizzati sull’obiettivo principale: VENDERE VINO ONLINE. I visitatori che arrivano sul vostro sito web, e che non conoscono il vostro marchio e i vostri vini, basano il loro giudizio iniziale sull’aspetto del sito web.

Sito web Bava

Testi di qualità, fotografie ad alta risoluzione, e video accattivanti hanno un effetto positivo sulla percezione del valore del vostro marchio, e di conseguenza contribuiscono a migliorare i tassi di conversione delle vendite online. Quindi evitate di appesantire il vostro sito web con effetti speciali inutili. Se un visitatore arriva sul vostro sito web con l’intenzione  di comprare del vino, non fategli perdere tempo!!! Un altro aspetto importante riguarda la semplicità del processo di pagamento. Da solo questo importante aspetto di ogni e-commerce può determinare il successo o meno di un sito web, quindi anche questo aspetto deve essere semplificato il più possibile.

Ah dimenticavo, un sito web professionale non può costare quanto due cartoni del vostro miglior vino, quindi smettetela di rivolgervi al pinco pallino con poca esperienza di web design e web marketing, o ancora peggio al ragazzino della scuola superiore un po’ smanettone, perché quel po’ di soldi che pagherete saranno comunque solo soldi persi. Ultima precisazione, un sito web non è per sempre, il ciclo di vita di un sito web è di circa 3/4 anni, e poi deve essere rinnovato, se non proprio tutto almeno in parte.

4. Go mobile

Ma che ve lo dico a fare, ormai lo avrete capito anche voi, tutto il mondo utilizza i telefonini e i tablet per navigare su Internet. Ormai quasi il 30% di tutto il traffico web mondiale è generato da dispositivi mobile. Tutti, ma proprio tutti, sono online, e utilizzano i loro telefonini e i loro tablet per cercare notizie, rilassarsi, giocare, e fare acquisti, si avete capito bene anche per fare acquisti.

Nel settore vino la percentuale del traffico web generato dai dispositivi mobile supera già il 30% in alcuni casi, perché è un settore molto competitivo, e sia gli operatori del settore che i semplici appassionati di vino sono una categoria di persone che utilizzano parecchio la rete e i dispositivi mobile per soddisfare i propri “bisogni” enologici.

La maggior parte dei siti web (quelli senza animazione Flash) sono visualizzati ancora decentemente sugli ultimi dispositivi mobile che dispongono di web browsers simili alle versioni per desktop, ma peccano comunque, e anche parecchio in usabilità e navigabilità. Al contrario le persone oggi preferiscono visitare siti web realizzati appositamente per essere visualizzati correttamente su ogni dispositivo mobile.

Non a caso, una recente indagine di  Google sui comportamenti degli utenti  in mobilità ha rilevato  che  il 72% degli intervistati trova molto importante che i siti web siano mobile-friendly. Non lo sto dicendo io, ma lo a detto Google, quindi rifletteteci su! In conclusione il vostro sito web deve essere costruito appositamente per i dispositivi mobile. Nel web design infatti si parla sempre di più di MOBILE FIRST, proprio per evidenziare l’importanza di un sito web mobile-friendly per gli utenti in mobilità.

Ad oggi la soluzione ideale per tutti i siti web (o quasi), suggerita tra l’altro sempre dal re dei motori di ricerca Google, è quella con il layout fluido, che si adatta cioè a tutte le risoluzioni degli schermi, e conosciuta anche con il nome di RESPONSIVE WEB DESIGN. Questo mio piccolo blog per esempio è di tipo responsive, ma anche il mio portale www.bereilvino.it lo è, guardateli con un telefonino di nuova generazione :-)

5. Prezzi e costi di spedizione intelligenti

Voglio essere molto chiaro e diretto su questo aspetto. Niente uccide le vendite online di vino più dei costi di spedizione esagerati. I costi di spedizione sono il deterrente numero uno per chi compra vino online, e devono essere i più bassi possibile. Assicurati che i tuoi costi di spedizione siano ragionevoli, insomma non ci devi guadagnare anche su quelli. Anzi, voglio essere ancora più chiaro riguardo i costi di spedizione e i prezzi dei vini in generale.

Il costo complessivo dell’ordine, ovvero le bottiglie di vino più le spese di spedizione, deve essere inferiore a quello che il cliente sosterrebbe se le stesse bottiglie venissero acquistate in una enoteca o in un negozio offline. In poche parole l’acquisto del vino online deve essere sempre conveniente per il cliente, altrimenti non farà l’ordine. Molte cantine purtroppo hanno paura di vendere i propri vini a prezzi inferiori a quelli praticati dalle enoteche, perché temono la ritorsione delle enoteche stesse, che temono a loro volta l’eventuale effetto cannibalizzazione. Ovviamente il problema non sussiste, e lo dimostrerò con alcuni piccoli esempi.

Cominciamo con quello più facile da comprendere, quello matematico. Anche se tutte le cantine italiane dovessero decidere all’improvviso di vendere online i propri vini non tutte avrebbero successo. Come ho già detto inizialmente il 90% dei siti di e-commerce non generano profitti perché i titolari di quelle attività commerciali non sono in grado di gestirle come si deve. E anche se all’improvviso dovessero decidere di fare le cose seriamente, non tutti possono avere successo, proprio per motivi statistici. Solo poche attività avranno successo, tutte le altre tireranno a campare. Esattamente come le enoteche, alcune hanno successo e fanno profitti, tante altre tirano a campare, e hanno paura se i produttori vendono online.

Altro esempio utile per capire perché i prezzi online devono essere bassi ed inferiori a quelli praticati dalle enoteche. Chi compra vino online è in generale un consumatore appassionato di vini. Questa tipologia di consumatore è in assoluto la più infedele di tutte, sempre alla costante ricerca di nuovi vini, nuove emozioni. Vuoi mettere il piacere di aver scoperto un vino che nessuno (o quasi nessuno) conosce?

Non tutte le cantine infatti possono essere presenti in tutte le enoteche del territorio nazionale, e contemporaneamente non tutte le enoteche possono avere tutti i marchi a catalogo. Ebbene si, anche in questo caso la matematica vi dice di stare tranquilli, nessuno farà male a nessuno con la vendita di vino online. Ma voglio fare ancora un esempio. Io sono nato e cresciuto nel mondo del vino, mi piace berlo, anche se con moderazione, ma in vita mia non ho mai comprato vino in enoteca!

Pensate che io sia l’unica persona al mondo e consumatore di vino con tali caratteristiche? Sicuramente no. Questo solo per dirvi che le enoteche non intercettano tutti i potenziali consumatori di vino, e anche per tranquillizzare quest’ultimi su eventuali mancati incassi futuri dovuti all’e-commerce del vino.

Pensate adesso per un istante poi a tutti quei potenziali consumatori di vino e potenziali appassionati di vino che vivono in paesini o comunque in posti lontani da enoteche ben fornite. Devono forse farsi chilometri e chilometri per comprare i loro vini preferiti? Non credo proprio, probabilmente tanti di loro finiscono per non comprare vino, piuttosto che bere quello che trovano nel supermercato sotto casa.

Tale tipologia di consumatori invece potrebbero benissimo beneficiare della vendita online per soddisfare i propri desideri altrimenti insoddisfatti, e contemporaneamente accrescere la propria conoscenza “vinicola” provando nuovi prodotti altrimenti introvabili. Ed ancora, quale enoteca offline e online (non ha alcuna importanza) può garantirmi una verticale di un particolare vino? Pochissime, forse nessuna. Allora, un gruppo di amici che desiderano trascorrere una piacevole serata a casa, magari organizzando una spettacolare verticale di Barolo X della Cantina Y devono lasciar perdere?

Bene, credetemi sulla parola, potrei continuare a fare decine e decine di esempi per giustificare la vendita di vino online, e per motivare l’importanza di un prezzo di vendita molto vantaggioso per i potenziali clienti, ma mi fermo qui perché credo che sia sufficiente. Un’ultima precisazione prima di passare al consiglio successivo, il mio suggerimento è quello di inglobare sempre i costi di spedizione nel prezzo delle bottiglie stesse, cioè renderlo invisibile. Infatti leggere su un sito e-commerce  “spese di spedizione incluse” o ancora meglio “spedizione gratuita” ha un effetto positivo sul potenziale cliente, e quindi sulle conversioni del vostro e-commerce.

Spedizione gratuita

6. La newsletter per vendere ancora più vino

La corretta gestione di tutte le fasi e di tutti gli aspetti del post vendita è di fondamentale importanza per un sito e-commerce, perché consente di migliorare il rapporto con i clienti e di mantenerlo quanto più a lungo possibile. Una delle attività del post vendita in assoluto più importante e remunerativa per il fatturato di una azienda è la newsletter.

La vendita online di vino è sostanzialmente diversa dalla vendita online di altri prodotti, chi acquista vino online infatti è generalmente un appassionato di vino, quindi curioso di natura, e pertanto più aperto a ricevere informazioni su tutto quello che riguarda il mondo del vino, promozioni e offerte di acquisto di vino incluse. Purtroppo le cantine, anche quelle poche che vendono online, fanno un uso sbagliato della newsletter, anzi la maggior parte di esse, per essere sincero, non la usano neppure. Errore grande quanto una casa!

Io penso di essermi iscritto negli ultimi anni ad un centinaio di newsletter di cantine, e ne ricevo periodicamente soltanto 4 o 5, e questo per farvi capire quanto poco sia preso in considerazione uno strumento potente come la newsletter dalle cantine. Nonostante alcuni studi abbiano dimostrato che la newsletter è il mezzo che fa vendere in assoluto di più. Acquisire un nuovo cliente costa mediamente da 6 a 10 volte di più che fidelizzarne uno già acquisito.

Inoltre la probabilità di vendere ad un cliente già acquisito è del 50% circa, mentre quella di vendere ad un potenziale cliente solo del 5%, una bella differenza no? In parole povere, per una cantina che desidera vendere il proprio vino online non è la prima vendita ad essere profittevole, ma la seconda, la terza, la quarta, e così via.

Newsletter Ca' di Rajo

La newsletter è uno strumento pratico, economico, misurabile, e con un alto ritorno sull’investimento, purché ovviamente sia utilizzato in modo corretto. La raccolta degli indirizzi di posta elettronica dovrebbe essere una priorità per ogni azienda online che si rispetti. Chiedete l’indirizzo di posta elettronica a chiunque, e soprattutto tutte le volte che se ne presenta l’occasione.

Gli indirizzi di posta elettronica di clienti e potenziali tali sono oro puro. Per esempio, giusto oggi è il giorno di Cantine Aperte, evento annuale promosso dal Movimento turismo del Vino, decine di migliaia di enoturisti visiteranno le cantine italiane, e molto probabilmente faranno anche degli acquisti di vino, ecco questa è una ottima occasione per chiedere loro l’indirizzo di posta elettronica.

Vendere loro del vino senza chiedere l’indirizzo di e-mail sarebbe un grave errore “commerciale”, perché senza non sarà possibile fidelizzarli! Come detto tutte le occasioni sono buone per “collezionare” i loro “benedetti” indirizzi e-mail, quindi dalle piccole serate di degustazione alle grandi fiere come il Vinitaly, insomma nessuna occasione va persa.

7. Lavorare offline per vendere vino online

Sono ancora tantissime le persone che non utilizzano la rete per fare acquisti, tra cui anche tantissimi appassionati di vino. Tante persone infatti non si fidano e hanno paura a fare acquisti online, perché temono di prendere delle fregature. Altre invece semplicemente perché non ne hanno mai avuto l’occasione e la motivazione. Bene, offrite loro l’occasione e la motivazione.

Un esempio? Eccovelo. Immaginate di essere presenti in un ristorante per una degustazione dedicata ai vostri vini. Probabilmente con diverse persone presenti alla degustazione avrete anche una conversazione, ecco allora una ottima occasione per dare loro un vostro bigliettino da visita (fatto ad hoc per l’occasione), non solo con il vostro nominativo e i vostri contatti, ma anche e soprattutto con un coupon (codice promozionale) bene in vista che potranno spendere sul vostro e-commerce.

In parole povere offrite loro uno sconto vantaggioso per il loro primo acquisto. Senza questo escamotage molto probabilmente nessuno dei presenti infatti andrebbe successivamente online e acquisterebbe i vostri vini, al contrario con un coupon di sconto in mano la musica sarebbe completamente diversa. In conclusione  lavorate bene offline per vendere di più online.

8. Be social, get social

Cosa posso dirvi riguardo i social networks che non sapete già, e non avete già sentito dire da qualcun altro? Nulla! Tutti sanno quanto oggi siano importanti i social networks per il successo online di una azienda. Essere presenti nei principali social networks è un MUST. Per aumentare le probabilità di successo e di vendita online non bisogna trascurare la presenza aziendale almeno nei principali social networks: Google Plus, Facebook, e Twitter.

Oggi, più che mai, la notorietà del marchio è importantissima per avere successo nel mercato globale, e la sola qualità dei vostri prodotti non è più sufficiente. Oggi gran parte del successo delle cantine passa per la rete, specialmente per le piccole cantine a conduzione familiare. Non sbaglio, e soprattutto non esagero, affermando che oggi quasi tutta la comunicazione si fa in rete.

Wine e Winelovers si incontrano soprattutto online, ed è li che le cantine devono lavorare per costruire il successo del loro marchio, in rete. I social networks rappresentano una buona fetta della comunicazione online, e pertanto devono essere presenti nella strategia aziendale.

Donnafugata su Facebook

Utilizzando, spesso e bene, i social network e integrandoli nel proprio sito web con l’e-commerce le vendite online crescono. Perché? Vi basta sapere che i segnali provenienti dai social network, come i like e le condivisioni in generale, migliorano il posizionamento delle pagine web nei motori di ricerca.

Inoltre, possiamo utilizzare Google Plus per sfruttare il famoso authorship nelle SERP (pagine dei risultati dei motori di ricerca), e migliorare così il CTR (tasso di conversione) delle visite verso il sito web. Più visitatori, più vendite! Non dimentichiamo infine che tutti i segnali social (like, tweet, commenti, etc. etc.) generano fiducia nel visitatore del sito web, che è più propenso a fare un acquisto di vino.

Infatti, se una persona visita il vostro sito web e non vi conosce difficilmente farà un ordine di vino, ma se sul vostro sito web legge per esempio i commenti di altre persone che hanno acquistato il vostro vino, o vede quante volte è stata condivisa la pagina di un prodotto, allora in questo caso sarà più propensa ad acquistare. Insomma utilizzate i social network per fidelizzare i vostri clienti, e rassicurare i potenziali clienti sulla serietà della vostra cantina.

Conclusione

Come è facile immaginare, almeno spero, aprire un sito e-commerce o aggiungere una sezione con l’e-commerce al proprio sito aziendale non è diverso da aprire un negozio reale su una strada qualunque. Piccolo o grande che sia, il negozio online richiede investimenti in tecnologia, in marketing, in formazione del personale, e tempo, tanto tempo. Non è come un distributore automatico di bibite e dolciumi vari alla stazione, il tuo sito di e-commerce non venderà da solo. Per vendere devi lavorare duramente. Assicurati di fare le cose che ti ho suggerito,  non sono tutte le cose che bisognerebbe fare per avere successo con un e-commerce, ma meglio di niente, e con il tempo i risultati arriveranno.

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30 Commenti

  1. Molto interessante! È possibile quantificare il giro d’affari del commercio elettronico del vino in italia? Esistono ricerche in merito? Sto lavorando su una tesi sull’argomento quindi accetto qualsiasi suggerimento (ricerche, fonti, articoli)
    Grazie

    • Ciao Oscar, la risposta è no, mi dispiace per te ma non esistono dati ufficiali sul commercio elettronico del vino in Italia. Sul mio portale http://www.bereilvino.it ci sono le e-mail di quasi 4.000 cantine, perché non li contatti e chiedi a loro di rispondere magari ad un questionario sull’e-commerce? In questo modo puoi avere qualche dato sul commercio elettronico dai diretti interessati. Fammi sapere se ci riesci!!

  2. Complimenti per come hai trattato le informazioni. Anche se scritte quasi un anno fa risultano essere utili tutt’ora. Il mio sogno sarebbe proprio quello di gestire un e-commerce sul vino, ma non solo per vendere. L’idea sarebbe quella di conoscere questo splendido paese dal quale sono tratte le migliori uve e di trasmettere a mia volta l’importanza di un momento che il vino può offrire…
    Ehh, sognare è bello :D

    • Grazie per i complimenti Filippo. Se il tuo sogno sarebbe quello di avere un bel e-commerce sul vino allora buttati nel mischia, nei prossimi mesi/anni tantissimi altri entreranno nel mercato online, già chi entra oggi dovrà fare i salti mortali per generare profitti decenti, ma chi entrerà domani nel mercato sarà ancora più dura. La vendita di vino online crescere parecchio nei prossimi anni, ma solo in pochi avranno successo.

  3. Ottimi consigli, personalmente sto avviando un’attività di e commerce e spero vivamente che possa avere successo. Il sito è in fase di implementazione, ma i tuoi consigli sono utilissimi. Il mio ecommerce tratterà vino, ma Nn solo: anche olio ed altri prodotti abruzzesi di nicchia. Il sito sarà la vetrina dove si parlerà di Abruzzo e dove si potranno anche prenotare dei soggiorni; grazie ai tuoi consigli sono riuscito a focalizzare bene alcuni punti da trattare con cura.
    Complimenti davvero anche per la semplicità di esposizione.
    Lorenzo

  4. Ciao Lorenzo, grazie per i complimenti davvero troppo gentile. Il mio consiglio è proprio quello di cercare una nicchia, fare le cose benissimo, senza dimenticare gli investimenti in pubblicità, e soprattutto devi avere una buonissima dose di pazienza, perché i risultati si vedranno solo dopo un paio di anni. In bocca al lupo.

  5. Ciao Fabio
    Grazie per i consigli e complimenti per l’articolo. Sono un piccolo produttore un vero “artigiano” del vino, fin qui mi sono concentrato sul processo produttivo per cercare di ottenere il massimo dai miei terreni ora è il momento di far conoscere il mio lavoro e un sito mi sembrava una buona idea, anche se sono conscio del tempo che richiede.
    Volevo chiederti qual è l’entità media degli ordini sia in termini di valore ma soprattutto in termini di numero di bottiglie acquistate per ordine. In quanto secondo la mia attuale esperienza i costi di spedizione diventano molto ragionevoli superate le 60 bott. per ordine, che però mi sembrano tante soprattutto per chi fa un primo acquisto.
    Ciao e grazie.

    • Ciao Davide, piacere di conoscerti, e grazie a te per i complimenti. Se non hai ancora un sito web, allora per te è giunto il momento di averlo, e far conoscere i tuoi vini, e soprattutto la tua passione per la viticoltura anche a persone lontane da te. Un sito web ben fatto può fare veramente la differenza. Ovviamente non subito dopo la messa online, ma con il tempo. Se si fanno le cose giuste, e ci si mette lo stesso impegno che si mette nel fare il vino, allora le soddisfazioni arriveranno sicuramente. Lo scontrino medio di un acquisto online per i vini si aggira intorno ai 100 euro, ovviamente dipende dal tipo di e-commerce, e dalla tipologia di clientela. Per un e-commerce che vende solo vini super premium, quindi il top, probabilmente lo scontrino medio sarà molto più alto, per gli e-commerce all’apparenza meno affidabile ma con proposte interessanti lo scontrino medio sarà inferiore. Comunque ogni e-commerce è un discorso a parte. Nel caso di una cantina una sezione e-commerce è super consigliata per tantissimi motivi che non sto qui a spiegare perché una giornata non basterebbe. In ogni caso quello dei costi di spedizione ritengo sia un problema marginale nel caso dei vini. Certo se vendi vini da 3 euro a bottiglia per spedire una cassa da 6 bottiglie devi farti pagare la spedizione che si aggira intorno a 12 se fai poche spedizioni, e quindi alla fine il costo incide, ma per vini meno economici il costo di spedizione è meno pesante da sopportare. Purtroppo i fattori che influenzano i costi di spedizione sono diversi, e bisognerebbe mettersi ad un tavolo e fare i calcoli per il caso specifico, e analizzare i pro e i contro.

      P.S. Se ti serve qualcuno per fare un bel sito sai dove trovarmi.

  6. Buongiorno Sig.Fabio,
    innanzitutto mi associo ai complimenti degli altri lettori,per la sua chiarezza e la sua dettagliata precisione nei diversi passaggi.
    Ho 35 anni e sono appassionato di vino e del suo immenso mondo dall’età di 17 anni,da quando iniziai ad affiancare “per gioco” uno dei ristoratori e intenditori di vino più stimati del Catanese,che ogni sera,dopo il servizio,mentre cenavamo,impartiva,a mia insaputa,delle lezioni sul vino…in breve,mi ha trasmesso l’amore e la magia per il mondo enologico cena dopo cena.
    Il “gioco” è diventato un lavoro per ben 15 anni,con enormi soddisfazioni,ma nel 2009 decisi di lasciare il ristorante per intraprendere la rappresentanza per una famosa azienda di salumi che ancora oggi rappresento insieme a diverse aziende di nicchie gastronomiche.
    Da tempo,uno dei miei sogni,è quello di produrre qualcosa di mio e rivenderlo,e cosa di meglio se non un vino,il mio mondo?
    La mia vorrebbe essere un’impresa basata sulla vendita di un prodotto con caratteristiche di composizione ben dettagliate e costanti nel tempo,ma no so se questo sia possibile perchè non ho un terreno di mia proprietà.. Pensavo ,dunque, di rivolgermi ad un enologo di mia conoscenza,che senz’altro conoscerà diversi agricoltori e rivenditori di mosto,e con pazienza iniziare uno studio sul progetto partendo dal terreno e i tipi di vigna.
    Crede sia difficile e soprattutto particolarmente dispendioso creare il proprio vino contro terzi per poi inserirlo sul mercato e farlo diventare il mio primo lavoro?
    Ringraziandola anticipatamente,cin cin…. Sergio

    • Ciao Sergio, scusa per il ritardo della mia risposta, ma il tuo commento era finito nello SPAM, e quindi l’ho notato soltanto adesso. Trovare una nicchia di mercato per nuovi vini è già di per se dispendioso, ma non vuol dire che sia però impossibile. Prima di iniziare questa tua nuova avventura ti consiglio di prendere carta e penna, e scrivere un bel business plan, con particolare attenzione alla parte economico-finanziaria, e solo dopo prendere una decisione. Tieni conto che per i primi 3 anni molto probabilmente non guadagnerai nulla, ma spenderai solo soldi, quindi cerca sin da subito di fare le cose veramente bene. Ciao, in bocca al lupo, e se ti serve qualcuno per sviluppare la tua visibilità online sai come contattarmi.

  7. Ciao Fabio,

    complimenti per l’articolo. Lo ritengo molto ben strutturato. Di professione sviluppo applicazioni e siti web. Con un amico stiamo iniziando una nuova avventura. Un ecommerce di vino. L’idea iniziale era di vendere in modalità dropshipping facendo contratti solamente con produttori/fornitori fidati. Il target di vino che ho intenzione di offrire è medio/alto. Insomma non vino che si può trovare nel supermercato sotto casa a 2 euro. Successivamente le idee si sono evolute ed abbiamo deciso di effettuare la vendita, oltre che in modalità dropshipping, anche con altre soluzioni. Il problema principale però del dropshipping(ma anche di qualunque vendita online dove ci sono più fornitori) sono le spese di spedizione. Se per esempio un cliente acquista 2 vini provenienti da 2 fornitori diversi le spese di spedizione sarebbero doppie. La cosa si potrebbe bypassare, come hai indicato nel tuo articolo, inserendo le spese nel prezzo oppure prenderle a mio carico. Questo però comporta un aumento del prezzo con conseguente svantaggio rispetto alla concorrenza nel caso inserisco le spese nel prezzo. Nel secondo caso invece i margini di guadagno sarebbero di meno che nel caso del dropshipping andrebbero forse ad annullare tutto il margine di utile. Secondo la tua esperienza ci sono soluzioni adottate da ecommerce già online e con più esperienza?

    Grazie

    Stefano

    • Ciao Stefano, piacere di conoscerti, e grazie per i complimenti. No, purtroppo non ci sono soluzioni per le spese di spedizione. Se tutto il sito funziona in dropshipping c’è poco da fare, non è conveniente comprare bottiglie singole da produttori diversi. Con il dropshipping i clienti dell’e-commerce devono abituarsi a comprare una cassa di 6 bottiglie (volendo anche mista) da ogni produttore di vino. Poi chiaramente dipende anche dal prezzo dei vini, se compri due bottiglie di vino da due produttori diversi, e i vini costano più di 100 euro :-) allora non ci sono problemi con le spese di spedizione. Comunque in questa tipologia di e-commerce è chiaro che i costi di spedizione possono anche incidere parecchio. Questi tipi di e-commerce devono puntare a clienti disposti a comprare vini direttamente dal produttore a casse da 6. Cioè se vuoi comprare una bottiglia di vino di X, una di Y, un’altra di Z, allora ho vai su siti di e-commerce che hanno il magazzino, oppure vai nell’enoteca sotto casa.

      P.S. Tienimi aggiornato, e fammi sapere quando il sito sarà online.

  8. Ciao Ho appena iniziati il Terzo Corso Di Sommelier a Novara.Innanzitutto complimenti per la tua chiarezza e disponibilità nel comunicarci i tuoi preziosi consigli;anch io son interessato ad aprire 1 sito web per la vendita on-line di vini di medio,alto,altissimo livello.Ho pensato inizialmente anche di presentarmi direttamente dai produttiri vinicoli per poi rappresentare le loro bottiglie alle varie enoteche,wine-bars etc.
    Quindi aggiungerei i contatti virtuali ai contatti vis-a-vis,questo per incrementare le possibilità di vendita,naturalmente.
    Il mio scopo cioè è quello di incrementare,di andare a scovare piccoli produttori ,i quali sono per un certo target sconosciuti,e di proporli quindi tramite la Rete a più persone possibili e poi permettere per esempio a clienti che per ragioni geografiche,di distanze chilometriche non riescono a procurarsi certe tipologie di vino(es. 1 siciliano vuole assaggiare delle ottime bottiglie di Barolo e viceversa 1 piemontese vuole assaggiare delle ottime bottiglie di Malvasia delle Lipari).
    Se posso avere la sua mail per me sarà un grande piacere
    Grazie dell attenzione e Buon Tutto!!!

    • Ciao Raffaele, piacere di conoscerti. Il tuo progetto è simile a quello di tanti altri che ho avuto modo di sentire, nulla di male per carità, ma ti suggerisco di affrettarti perché nel corso del 2016 nasceranno decine e decine di nuovi e-commerce per vendere vino. Ti invio la mia email… per email.

  9. Buongiorno,
    In merito alla vendita del vino online vi consiglio il portale http://www.ewinemakers.com in cui le cantine possono iscriversi gratis ed inserire illimitatamente annunci relativi alla propria produzione vitivinicola. I prezzi dei prodotti, così come i prezzi di spedizione sono gestiti autonomamente dalla cantina, in più è possibile dettagliare la descrizione dei propri vini e della propria azienda con diversi dettagli sugli abbinamenti e sulle caratteristiche organolettiche in modo che l’utente finale scelga il vino non solo in base al prezzo ma anche e soprattutto in base al gusto!
    Diverse cantine stanno già scommettendo in questo nuovo modo di vendere online e i risultati si vedono.. L’iscrizione è gratuita quindi, perchè non provare?

    • Per tutti quelli che desiderano contattarmi, nella pagina “Chi sono” c’è un bel modulo per contattarmi :-)

  10. Vorrei aprire un Emporio e commerce di vino e prodotti tipici toscani.
    Se il cliente compra da 3 Aziende diverse pagherà 3 spedizioni e quindi i costi lieviteranno!!
    Come abbattere i costi???!
    Grazie

    • Ciao Monica, purtroppo non c’è una soluzione al tuo problema. Se non vuoi avere magazzino il cliente dovrà necessariamente pagare le spese di spedizione ad ogni azienda presente nel suo ordine. In bocca al lupo con il tuo progetto.

  11. salve a tutti..
    innanzitutto faccio i complimenti per l’articolo…davvero interessante…
    riguardo l’E-commerce del vino vorrei dire che io ho iniziato aggiungendo poche cantine…ma cmq l’ho acquistato!!!
    cioe tutto cio che vendo sul mio portale…lo tenevo a terra in magazzino…
    questo passaggio è necessario sia per tempestività nella spedizione(fondamentale),sia per correttezza nei confronti del cliente…nel senso che puoi garantire una linea prezzi adeguata…
    adesso ho circa 700etichette da oltre 200 cantine e un capannone di 2.000mq.
    se a qlcn facesse piacere iniziare a lavorare in questo settore utilizzando il nostro catalogo oppure come dropshipping…
    sono a disposizione per qls informazione…
    aletrops@hotmail.it

  12. Ciao Alessandro, e piacere di conoscerti. Quello di proporre il tuo catalogo per un e-commerce che lavora con il dropshipping è una buona idea, ma non ottima, perché i clienti si ritrovano a comprare prodotti su una filiera più lunga.

    • Ciao Alessandro, quelli tipici di una qualsiasi azienda commerciale, chiaramente se il tuo e-commerce non sarà associato offline ad una enoteca o wine bar, perché in quest’ultimi casi ci vorranno anche altri permessi per la mescita di alcolici, almeno credo. Io comunque vivo all’estero da tantissimi anni quindi per informazioni più precise ti consiglio di rivolgerti ad un commercialista. Ciao, e in bocca al lupo.

  13. buonasera..so che il post è un po’ “vecchiotto” , ma volevo chiederle se posso contattarla via mail. la ringrazio

  14. Anche a noi di Casa Sapori piace il vino e soprattutto piace aiutare i produttori di vino che vorrebbero vendere online con uno strumento facile e veloce.
    store.casasapori.shop

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