Radici del Sud 2012 ai nastri di partenza

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Dal sette giugno a Borgo Egnazia convergeranno nel grande contenitore di Radici del Sud, ognuno col proprio prezioso bagaglio di esperienza, competenza e passione, 134 produttori provenienti da tutto il meridione d’Italia e numerosi esperti, giornalisti, opinio leader, addetti ai lavori italiani e internazionali che si incontreranno approfittando di un ricco e interessante programma di attività, come puntualmente il festival dei vini da vitigno autoctono, ormai da sette anni a questa parte, ci riserva.

Si comincerà, in quell’angolo di paradiso della terra di Puglia a Savelletri di Fasano, con gli incontri commerciali tra produttori, giornalisti e wine-buyer ai quali sono dedicati i primi due giorni della manifestazione sostenuta, anche per questa edizione, dagli assessorati regionali pugliesi al Turismo e alle Politiche Agricole. Ogni serata, inoltre, riserverà agli ospiti la possibilità di una più approfondita comprensione delle tradizioni e peculiarità territoriali attraverso la partecipazione ad eventi tematici e tour enogastronomici ideati per consentire una completa immersione nelle attrattive locali di Puglia e del Sud. Seguiranno tre giorni dedicati all’attento assaggio degli oltre 250 vini che si “sfidano” a Radici del Sud 2012; i gruppi di chi dovrà esprimere il proprio parere si sono negli ultimi giorni arricchiti di ulteriori nomi del panorama enogastronomico, un giornalista, l’enologo Lino Carparelli; quest’ultimo si occuperà anche di aiutare gli ospiti stranieri nella dettagliata scoperta delle specificità dei vini da vitigno autoctono delle nostre regioni meridionali e un noto musicista compositore e arrangiatore siciliano, in qualità, questa volta, di appassionato, farà a pieno titolo parte del gruppo di assaggiatori del Sud che esprimerà una valutazione dei vini.

Anche quest’anno, tra gli altri, obiettivo primario sarà focalizzare visioni d’insieme e programmi da condividere per meglio individuare su quali binari debba proseguire l’affascinante viaggio intrapreso per rendere tutto il merito alla grandiosità dei vitigni che anche le regioni meridionali possono vantare e conseguire una sempre più ampia affermazione degli eccellenti vini prodotti. Nel convegno della giornata conclusiva verranno affrontate tematiche di sostanziale interesse come l’opportunità di circostanziare con ancora maggiore definizione caratteristiche, potenzialità e tipicità territoriali nel più ampio rispetto possibile dell’ambiente, del posizionamento commerciale dei vini da vitigno autoctono meridionali nel mondo e della considerazione che questi godono nei vari mercati. Ne parleranno gli assaggiatori nazionali ed internazionali insieme a Nicola Campanile, patron di Radici del Sud, a Luciano Pignataro e a Franco Ziliani esponendo la prospettiva futura di fare della sempre più accreditata manifestazione una vera e propria mostra mercato la cui mancanza, nel sud Italia, assume proporzione sempre più pesanti. Tra le legittime aspettative, infatti, dei produttori che Radici del Sud da anni convoglia, prende sempre maggior peso la necessità di poter utilizzare strumenti ancora più efficaci per avvalersi di crescente visibilità. Al termine del convegno le conclusioni saranno affidate agli organizzatori cui infine spetterà il compito di rivelare quali vini avranno ottenuto il maggior consenso.

La serata della giornata conclusiva di lunedì 11, che dalle ore 18.00 prevede il libero ingresso anche al pubblico, offrirà la degustazione delle etichette partecipanti a Radici del Sud 2012 accompagnata da un buffet preparato da cinque illustri chef pugliesi ognuno dei quali darà un’interpretazione personale di altrettanti piatti tipici delle regioni che, rappresentate dai loro produttori, avranno partecipato alla manifestazione. Un vero e proprio omaggio gastronomico a Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia, nonché alla Puglia, regione ospite, tributato da Riccardo Barbera (Masseria Barbera, Minervino Murge), da Pasquale Fatalino (Antica Locanda, Noci), da Angelo Sabatelli (Masseria Spina, Monopoli) da Loredana Stasi del ristorante Le Vecchie Cantine di Taranto, da Ottavio Surico (Borgo Antico, Gioia del Colle).

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