Superiore: dove locale fa rima con globale

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In pieno spirito “cosmopolita”, la presenza dei paesi esteri è stata centrale in questa edizione di Vino in Villa: Brasile, Finlandia, Svezia, Olanda, Polonia, Giappone, Repubblica Ceca, Germania, Austria, Stati Uniti e Francia, sono solo alcuni dei paesi coinvolti grazie alla presenza di alcune delle più rinomate firme giornalistiche del mondo del vino.

Tra i professionisti presenti, anche i 4 sommelier eletti ambasciatori dei vini italiani in Giappone nell’ultima edizione di The Italian Wine Masters, il programma di promozione triennale che ha unito i consorzi del Conegliano Valdobbiadene, Brunello di Montalcino, Chianti Classico e Nobile di Montepulciano. Fumiko Nishio, Koji Kumamoto, Mayumi Fukumura e Yasuhiko Tanaka, scelti a novembre come i 4 sommelier più preparati, hanno iniziato proprio a Vino in Villa il tour che li porterà ora alla scoperta della Toscana. In particolare, Kojo Kumamoto si è aggiudicato “sul campo” il titolo di Ambasciatore per il Prosecco Superiore.

A confermare l’attenzione globale per il Conegliano Valdobbiadene, sono state anche le numerose presenze di turisti provenienti da tutta Europa. Circa un migliaio, infatti, i visitatori stranieri giunti a Susegana per degustare le autoctone bollicine. E per divenire sempre più “cosmopolita”, a Vino in Villa il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene ha lanciato, durante il convegno di apertura moderato dal giornalista Luciano Ferraro, caporedattore del Corriere della Sera, un nuovo progetto per i professionisti di tutto il mondo: la Wine Academy. Vero e proprio seminario on line, questo mezzo servirà agli operatori del settore per conoscere il Prosecco Superiore e le sue differenze. La Wine Academy risponde così all’esigenza di qualificare sempre più il consumo di questo vino nel mondo.

Se il successo di mercato è innegabile, infatti, oggi l’obiettivo dell’area storica del Prosecco Superiore sarà dare valore alla differenza data dal territorio di produzione. Una sfida possibile, come dimostrato dalla ricerca svolta in 28 paesi diversi e presentata durante il convegno da Enrico Finzi, Presidente di Astraricerche, che ha dimostrato come il fenomeno Glocal oggi sia multi local, ovvero offra la possibilità di accedere ad esperienze di singoli territori su scala locale. La sfida per i produttori dell’area storica di produzione del Prosecco Superiore è dunque aprire i confini del commercio mantenendo il massimo localismo nell’identità della produzione.

Un aspetto, questo, che interessa molto i consumatori stranieri, come ha spiegato anche il giornalista Alan Tardi che, nel suo intervento, ha portato l’esempio di quanto interesse abbia riscosso il suo articolo dedicato al Conegliano Valdobbiadene apparso sul New York Times. Una dimostrazione del fatto che l’elemento distintivo del Prosecco Superiore oltre alla qualità, sia l’unicità del suo territorio e della sua storia.

Proprio per permettere alla stampa ospite di conoscere cosa rende inimitabile il Prosecco Superiore, Vino in Villa quest’anno ha sviluppato il proprio programma su tutta l’area della DOCG: in apertura il convegno, che si è svolto a Villa dei Cedri di Valdobbiadene, poi una visita alla zona del Cartizze, con un cocktail riservato ai giornalisti stranieri che si è svolto in mezzo ai vigneti, nel cuore della denominazione, quindi la sede tradizionale della manifestazione, il Castello di San Salvatore di Susegana, simbolo della storia di questi luoghi che, come di consueto, ha ospitato il tasting aperto al pubblico.

L’obiettivo di Vino in Villa è stato proprio quello di trasformare l’evento in un’occasione per far conoscere a 360 gradi un territorio straordinario, le colline di Conegliano Valdobbiadene, oggi al lavoro per il riconoscimento a Patrimonio Unesco, e un vino davvero “Autoctono Cosmopolita”, il Prosecco Superiore.

La manifestazione si è dimostrata, ancora una volta, una grande occasione per conoscere la denominazione non solo per il pubblico ma anche per i professionisti. Il programma di questa edizione ha infatti sviluppato numerosi seminari tecnici: da quello dedicato ai produttori realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana in Canada, all’approfondimento per la stampa estera condotto da Marco Sabellico del Gambero Rosso, fino alle degustazioni tecniche aperte al pubblico, che hanno registrato centinaia di partecipanti, ogni appuntamento ha confermato l’attenzione che riscuote oggi il Prosecco Superiore. Un successo dovuto indubbiamente alla capacità di questo vino di esprimere nel calice la forza di un intero territorio.

E il numeroso pubblico intervenuto nelle tre giornate della manifestazione ha potuto scoprire la vocazione internazionale del Prosecco Superiore grazie anche all’abbinamento con le cucine del mondo. Questo è avvenuto con la degustazione dei vini delle 69 aziende presenti al banco d’assaggio accompagnati dalle grandi cucine di Russia, Giappone e Danimarca, ospiti dell’evento, permettendo a tutti i visitatori di capire il volto “autoctono cosmopolita” del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.

Consorzio per la Tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene: www.prosecco.it

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