Successo per la festa dedicata ai 50 anni di Zenato

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Oltre 500 persone, tra giornalisti e clienti provenienti da numerosi Paesi nel mondo, si sono stretti attorno alla famiglia Zenato lunedì 13 settembre alla Tenuta Santa Cristina, in occasione del 50esimo dalla data di fondazione dell’azienda. “Un’occasione importante per condividere i traguardi sinora concretizzati in ambito vitivinicolo, dalla valorizzazione del Lugana al raggiungimento di riconoscimenti internazionali grazie all’Amarone – ha spiegato Alberto Zenato – Ma anche per annunciare il nuovo centro logistico in località Broglie (S. Benedetto di Lugana), che ci consentirà di ottimizzare la nostra distribuzione in Italia e all’estero”.


La giornata è stata introdotta da una degustazione verticale di Amarone Riserva Sergio Zenato nello spettacolare anfiteatro della tenuta Costalunga a Sant’Ambrogio di Valpolicella: 35 ettari di vigneti coltivati prevalentemente a Corvina, Corvinone e Rondinella, collocati su una dorsale favorita da un’ottima irradiazione e dal clima ventilato, dove il giornalista Bernardo Pasquali, insieme ad Alberto e a Nadia Zenato, ha raccontato al pubblico le peculiarità di cinque annate storiche. Si è partiti dal 1995, che interpreta maggiormente la “muscolarità” di questo vino, al 1990, fino alle eccellenti 1988 e 1985. L’ultimo, il 1980, ha costituito l’inizio della sfida che il fondatore Sergio Zenato ha avviato con uno dei suoi progetti più ambiziosi: le Riserve. “Nelle Riserve mio padre ha rappresentato al massimo la sua idea di qualità. Il 50esimo ci ha offerto un motivo speciale per riassaggiarlo a distanza di 30 anni” ha spiegato Nadia Zenato.


Emozione, raffinatezza e spettacolarità hanno segnato il successo della serata presso la Tenuta Santa Cristina, incentrata sul radicamento ai territori della Lugana e della Valpolicella, e sulla famiglia. Due concetti fondamentali nella storia di Zenato, raccontati dalle due giornaliste veronesi Giuditta Bolognesi e Monica Sommacampagna nel libro monografico “Zenato, dalla Lugana alla Valpolicella, una famiglia al centro di un sogno”. “In primo piano nel volume il ruolo giocato da una famiglia stretta attorno alla figura del padre, Sergio, e animata sempre da uno spiccato spirito di condivisione in ogni scelta vitivinicola – ha spiegato il giornalista Giacomo Mojoli. In un’epoca in cui in generale si ricercano valori forti, questo spirito rappresenta la cifra distintiva dell’azienda, il suo motivo di successo nel mondo”. Al suo fianco Carla Zenato, con i figli Nadia e Alberto, che oggi rappresentano i punti di riferimento dell’azienda.


La terra, il solco di scelte improntate al rispetto della tradizione, hanno costituito inoltre i motivi dominanti del gala organizzato in tenuta. Ogni ospite ha ricevuto un calco in argilla della sua impronta, a dimostrazione dell’importanza di lasciare una traccia.


Applausi sentiti, inoltre, per la straordinaria performance di sand art ispirata alla storia di Zenato realizzata da Gabriella Compagnone, balzata alla ribalta con la trasmissione “Italia’s got Talent”. Sulle note liriche della sua band, l’artista 19enne ha composto con la sabbia inedite e poetiche raffigurazioni degli esordi di Sergio Zenato, quando negli Anni Sessanta iniziò l’attività caricando il vino su una Seicento, fino ai giorni nostri, in cui l’opera viene proseguita dai figli e l’azienda si è affermata nel mondo.

Cantina Zenato: www.zenato.it

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