Tenute Costa: Plurale singolare, tre realtà un solo cuore

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Toscana, Piemonte, Trentino Alto Adige. Praticamente il gotha della produzione vitivinicola italiana. Ed è proprio in queste tre regioni che Tenute Costa ha posto le basi per un progetto dove imprenditorialità e passione per la terra si sposano in un mix perfetto, con l’amore per l’ambiente e la costante ricerca della qualità a rappresentare gli altri due elementi essenziali che completano il mosaico. “Territori diversi, vini diversi, storie diverse – commenta Andrea Costa, patron dell’Azienda – Possiamo ben dire che la pluralità rappresenta la nostra cifra stilistica. Ma attenzione, perché esiste un fil rouge che unisce queste differenti realtà ed è quello costituito dalla passione per la qualità declinata in tutti gli aspetti della filiera: dalla vigna alla cantina, dalla distribuzione al marketing”.

E in effetti Andrea Costa e suo figlio Luca, ingegneri e imprenditori con base a Parma, per il loro progetto hanno puntato decisamente al meglio. A partire dalla scelta delle vigne situate in terroir con quattro quarti di nobiltà. La Maremma per TerrediFiori, la “parte” toscana. Le Langhe per la Tenuta DueCorti, con sede a Monforte d’Alba e che, nata da pochissimo, può già fregiarsi del prestigioso riconoscimento di prima cantina al mondo a essere certificata “CasaClima Classe A Nature”. E infine, almeno per il momento, l’azienda Lahnhof, un piccolo maso che si specchia nella bellezza di Appiano, in quell’Alto Adige che promette Bianchi freschi ed eleganti.

“La cura e il rispetto per l’ambiente – precisa Luca Costa, perfetto rappresentante della new green economy – è un altro dei nostri punti di forza. La cantina di Monforte con le sue grandi vetrate, le superfici in legno e l’avveniristico tetto con un sistema solare termico integrato, rappresenta in modo concreto la filosofia con la quale intendiamo integrarci all’habitat nel quale, di volta in volta, andremo a inserirci: con rispetto, senza forzature”. Del resto anche TerrediFiori, con il suo sistema eolico di micropale, si colloca in questo concetto che potremmo definire da “ecovignaioli”. Così come la futura cantina altoatesina, suddivisa in tre livelli, costituirà un elemento perfettamente integrato con la natura del luogo.

Ma se l’ambiente costituisce uno dei cardini del progetto, non va dimenticato l’altro aspetto essenziale dell’intero sistema: il vino. E anche in questo caso la famiglia Costa ha puntato al top, affidando i propri vigneti e le proprie cantine a un vero e proprio cavallo di razza. Stiamo parlando di Carlo Ferrini, eletto nel 2008 “Migliore Enologo del Mondo” dalla prestigiosa rivista Wine Enthusiast. Per Ferrini una sfida stimolante che lo porta a firmare il suo primo Barolo e che lo vedrà impegnato nella realizzazione dei Bianchi targati Lahnhof.

Ma il Progetto Costa non si ferma qui. “E’ vero – puntualizzano i due imprenditori – il nostro obiettivo è quello di andare oltre la produzione di vini di qualità. Tenute Costa, infatti, sarà anche Wine Resort a “chilometro zero”. In pratica, uno spazio ideale dove la distanza che c’è tra una buona bottiglia e il luogo in cui la si può godere tranquillamente fino in fondo è, appunto, zero. E’ questo che faremo nelle nostre diverse tenute, assecondando il concetto di “plurale, singolare”: vale a dire in modo diverso, assecondando la storia e la tradizione di ogni territorio, ma con un’unità di intenti che ci renda immediatamente identificabili”.

In pratica, alla vigilia del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Andrea e Luca Costa questa unità la realizzano in vigna, unendo in un ideale percorso tre dei terroir più vocati del Belpaese.

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