Moscato Wine Festival: L’andamento della vendemmia, i dati del Consorzio

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Dal vitigno moscato bianco coltivato sulle colline di Monferrato, Langhe e Roero nascono due prodotti, noti in tutto il mondo: l’Asti DOCG e il Moscato d’Asti DOCG. Entrambi preservano le caratteristiche dell’uva: la fragranza, la dolcezza e la freschezza. I dati relativi a quantità e qualità che descrivono la vendemmia 2008 confermano le previsioni dettate dall’andamento climatico dell’annata: si stima che i 6.100 viticoltori della zona d’origine abbiano raccolto sui quasi 10.000 ettari di vigneto 992.485 quintali di uve di buona qualità.

Le abbondanti precipitazioni del periodo primaverile, verificatesi in tutta Italia ed in particolare in Piemonte, hanno inciso sulla fioritura della vite e di conseguenza sull’aspetto quantitativo della vendemmia dei moscati. Il periodo estivo che è seguito è stato caratterizzato da un decorso climatico nella norma, in favore della qualità delle uve, mentre in prossimità della vendemmia si è nuovamente avuto un periodo piovoso che però non ne ha compromesso lo stato sanitario.

Il Moscato Bianco, al momento della raccolta, è risultato infatti perfettamente sano e dotato di un eccezionale equilibrio acido-zuccherino. L’andamento delle vendite complessive relative al 2008 dell’Asti DOCG si inserisce nel contesto globale, senza smentirne le tendenze. Dopo anni di crescita, è stata registrata una flessione del 4.30% dei volumi. Situazioni molto diverse, caratterizzate da luci ed ombre, compongono la fotografia del mercato dell’Asti DOCG: la deteriorata situazione economica in Italia sembra aver colpito i comportamenti d’acquisto, soprattutto dell’ultimo bimestre dell’anno, importantissimo per il comparto, facendo registrare un -13.25%.

La Germania invece cresce dell’8.49%, divenendo così il primo mercato con 17 milioni di bottiglie; molto positivo anche il mercato russo che, con un +22.42% e con la preferenza verso un prodotto percepito con un’immagine alta, elegante e raffinata, si afferma grande estimatore (e consumatore) del made in Italy di qualità.

Complessivamente l’Europa si pone nel panorama rappresentando il 60% del mercato. L’entusiasmo è mitigato dalla performance negativa del Regno Unito. Anche fuori Europa, si sono verificate situazioni varie: Usa in perdita, nonostante il grande potenziale del mercato, Giappone in crescita. Maggiori soddisfazioni per l’altro figlio dell’uva moscato bianco di Canelli: il Moscato d’Asti DOCG per la prima volta è prossimo al raggiungimento dei 12 milioni di bottiglie, distribuite per i due terzi sui mercati esteri.

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