Oscar del Vino: la Puglia si conferma prima nel Rosato Salice Salentino.

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Rosato di Puglia? È da Oscar, così la giuria composta da sommelier ha deciso lunedì scorso sulla terrazza del Campidoglio durante l'”Oscar del vino 2006 – Premio Duemilavini”. Ed è così che l”unica nomination pugliese la cantina Candido ha vinto il premio lasciando al palo il Grayasusi del crotonese e il Teres del cuneese (che pur sono e restano ottimi vini). L’ambito riconoscimento che nella grafica unisce la foglia di vite al sole è andato al Rosato Salice Salentino “Le Pozzelle” di Candido (San Donaci). Per la Basilicata era in nomination come migliore enologo di Sergio Paternoster da Barile (Potenza) che per l’azienda di famiglia e non solo produce un grande Aglianico dalla valle del Titolo e non solo.

La manifestazione giunta all’ottava edizione, organizzata dall’Ais, associazione italiana sommeliers, ha visto la presenza del presidente nazionale dei sommelier Terenzio Medri. «Roma Caput mundi e della cultura enoica» ha poi detto Franco Maria Ricci, presidente dell’Ais Lazio nonché direttore di Bibenda. Ha condotto il programma che vederemo in versione integrale domenica prossima 11 giugno dalle 17.30 in poi su Raiuno con la bellissima Antonella Clerici (La prova del cuoco). Sono stati 15 in tutto i premi assegnati. Al Nord va il premio per le bollicine, il Franciacorta Gran Cuvée Operé 2000 di Bellavista, Erbusco (Brescia), isolano il miglior Rosso, il Carignano del Sulcis superiore Terre Brune 2001 della Cantina Sociale Santadi (Cagliari), mentre al Sud va il premio per il miglior vino bianco “Furore Costa d’Amalfi” di Marisa Cuomo. È ancora una volta pugliese il Rosato (95% negroamaro e 5% malvasia nera) di Sandonaci. A ritirare il premio dalle mani dell’attore romano Oreste Lionello, Alessandro Candido, figlio di Francesco che nel 1929 fondò l’azienda di famiglia e 30 anni dopo cominciò a imbottigliare proprio un vino rosato. «Era comodo in quanto un già pronto a fine vendemmia, in un tempo in cui non esisteva il Novello e i nostri bianchi autoctoni difficilmente finivano in bottiglia” dice Alessandro soddisfatto. Il Rosato è un vino jolly per il gusto, riscoperto di recente anche come aperitivo, ottimo su primi piatti, risotti delicati, è sempre più apprezzato anche nella versione spumante. Un vino simbolo per la Puglia che per prima, con Leone de Castris, nel 1943, l’ha imbottigliato a Salice Salentino.

Degno di menzione il premio speciale della giuria andato al prof. Attilio Scienza, cattedratico da anni impegnato nella ricerca cromosomica dell’uva per risalire alle origini e provenienza. È lui, consulente di aziende non solo pugliesi, a sostenere una familiarità genetica fra il negroamaro e il nero di Troia. Tra le donne premiate anche la figlia del noto enogiornalista Luigi Veronelli, che ha disegnato il fagiano riportato nell’etichetta da Oscar, del Sauvignon Alteni di Brassica di Gaja (Cuneo). Altri premi sono andati a sommelier, enoteche, giornalisti e operatori del settore. Fra gli ospiti eccellenti anche Al Bano Carrisi (cantante e vignaiolo) che ha promesso alla Clerici di ospitare per il prossimo anno l’intera iniziativa nella sua Cellino San Marco. Ha animato il pomeriggio romano con intermezzi musicali alternandosi con il cabarettista Dado di Zelig. Ogni premio è stato consegnato da un ospite vip, tra cui Claudia Gerini, Andy Luotto, Angela Melillo, Lamberto Sposini, Gianfranco Vissani, e altre personalità del mondo dello spettacolo.

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