Uno studio approfondito sugli aspetti fondamentali del processo di maturazione dell’uva e delle fasi preparatorie della vinificazione, sono questi i risultati riportati nella pubblicazione scientifica intitolata “I segreti del territorio, dei vigneti e del vino Amarone della Cantina Valpantena”. La ricerca iniziata nel 2009 e conclusa nel 2014 ha raccolto una notevole quantità di dati importanti che permettono di migliorare la qualità della produzione.
“La Cantina Valpantena, consapevole dell’importanza e anzi della necessità della ricerca, ha voluto impegnare energie, tempo e risorse per fare meglio quello che già fa bene” ha affermato Luca Degani, direttore della Cantina Valpantena Verona. Da qui è nato il progetto che ha portato ad un’ampia indagine conoscitiva che ha coinvolto lo staff tecnico della Cantina, il CRA-VIT di Conegliano e il Centro di Sperimentazione in Vitivinicoltura della Provincia di Verona. Curato da Fabrizio Battista e Diego Tomasi, il volume vuole fornire ai soci della Cantina, agli appassionati e ai clienti le conoscenze tecniche relative al territorio (la Valpantena), ai vitigni e alle tecniche enologiche seguite dalla Cantina per produrre i suoi vini migliori. Questa seconda pubblicazione della Cantina veronese si raccorda con il precedente volume uscito nel 2013 “Valpantena: dal Vinum Raeticum all’Amarone. Venti secoli di storia della coltura della vigna e dell’arte di fare il vino”.
Le pubblicazioni saranno presentate martedì 9 giugno presso l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, dagli autori e da Marco Sabellico, giornal ista del Gambero Rosso e vice curatore della Guida Vini d’Italia.
La Cantina Valpantena Verona nasce nel 1958 come associazione cooperativa tra alcuni viticoltori veronesi, attirando poi a sé tutti i produttori della zona. La Cantina, che lavora le uve dei 250 soci che coltivano 750 ettari di vigneto, è una realtà ben affermata e in grado di competere sul mercato nazionale ed estero. Dall’anno 2003 la stessa Società cooperativa lavora anche le olive prodotte da 150 aziende agricole locali che costituivano l’Oleificio delle Colline Veronesi.